~23~ Boston Blues

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Il cellulare vibrò indiscreto contro il tavolino in legno laccato della caffetteria in un cupo ronzio, interrompendo la conversazione

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Il cellulare vibrò indiscreto contro il tavolino in legno laccato della caffetteria in un cupo ronzio, interrompendo la conversazione. Le dita di April premettero in un istante il minuscolo tasto di accensione e il chiacchiericcio ovattato cessò.
Non abbastanza in fretta.

Sapeva chi la stava cercando e forse non era ancora pronta a lasciare che quella confortante consapevolezza diventasse di dominio pubblico, tuttavia non si accorse del fugace sorriso che aveva abbandonato gli angoli delle sue labbra.

- Ti è arrivato un messaggio. – chiosò Nadine con voluta noncuranza, gli occhi grigi che saettavano appannati oltre la tazza fumante del pessimo caffè con cui avevano deciso di lenire la noia delle ultime ore del mattino.

- Lo so. – sorrise April senza scomporsi, ma di nuovo le dita si affrettarono a capovolgere il cellulare verso la superficie laccata del tavolo, esiliando ogni curiosità.

Gli ultimi giorni erano stati, nel suo cuore, un'altalena di emozioni che ancora faticava a gestire razionalmente. Per quanto ciò che era accaduto fosse indiscutibilmente reale, persino nei suoi più intimi pensieri, la prospettiva di un rapporto tanto impegnativo la spaventava.

In una sola notte l'aveva sentito più vicino di quanto avrebbe mai creduto possibile, certo, eppure Bruce Wayne non era un uomo felice e quel vecchio tarlo nel suo cervello continuava a sussurrarle di antiche ferite.

- Non guardi? – insistette la ragazza sporgendosi invano ai confini del suo spazio vitale, quasi quella vicinanza potesse farle scappare qualche dettaglio nascosto.

- Più tardi. –

Mentire non era certo il suo forte e se ne accorse, suo malgrado, con un secondo netto di ritardo, quando le unghie laccate di rosso di Nadine afferrarono fulminee il cellulare oltre la distanza che le separava, saettando fra i bicchieri in precario equilibrio.

- Bruce? Quel Bruce? – esclamò un istante più tardi, leggendo mentalmente il testo del messaggio, gli occhi grigi inchiodati ai suoi quasi potessero costringerla a parlare con il loro insopportabile chiarore.

- April, tu stai uscendo con Bruce Wayne. – suonò più come un'affermazione che come una richiesta di chiarimenti ed April si sorprese della punta di condiscendenza ben nascosta nel tono sorpreso.

- Zitta! Per ora vorrei che non lo sapesse nessuno, tantomeno i nostri superiori. Non credo sia un bene per lui che questa cosa si sappia troppo in giro. – l'apostrofò strappando bruscamente dalle dita affusolate il segreto che avrebbe voluto la facoltà di mantenere.

- Da quant'è che va avanti questa storia? –

- Qualche settimana. – rispose April a mezza bocca, affrettandosi ad asciugare con un fazzolettino di carta le gocce di caffè rovesciato dalla curiosità della collega.
Di nuovo ebbe la sgradevole sensazione che ci fosse una punta di giudizio dietro quel fuoco di fila di domande.

Batman: The city of rainOnde histórias criam vida. Descubra agora