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Sbadiglio lentamente osservando gli appunti di letteratura posati in modo disordinato sulle mie gambe, lancio uno sguardo al mio cellulare fissando l'ora annoiata: 10:25. Tra poco comincia la mia terza e penultima lezione della giornata, ciò significa che potrò finalmente finire il mio dipinto lasciato in sospeso qualche giorno fa. Se c'è una cosa da sapere su di me è di sicuro quella che sono profondamente innamorata dell'arte e della fotografia. Non c'è mai un minuto della giornata in cui non stia scarabocchiando o facendo una stupida fotografia, magari del tutto inutile. Io e Austin frequentiamo lo stesso corso di fotografia, mentre Melody preferisce più il teatro. Per quanto mi riguarda, nessuno mi vedrà mai su un palco se non per ritirare esclusivamente la mia laurea. Ho la fobia per questo tipo di cose, probabilmente non riuscirei a stare sotto la luce di un riflettore per più di trenta secondi, figuriamoci ballare, cantare, recitare... no, non fa decisamente al caso mio.

I miei occhi osservano l'ambiente circostante fino a quando non trovo qualcosa che attira il mio interesse. Andrew Parker cammina lentamente per il cortile facendo attenzione a non attirare sguardi indiscreti su di se. Dietro di lui Harry Styles sbuffa annoiato leggendo qualcosa sul suo cellulare. Non ci metto più di tanto ad alzarmi dalla panchina e raggiungere il ragazzo.

"Andrew!" esclamo raggiungendolo del tutto. Il biondo mi osserva in modo strano, ma non ci bado poi molto. "Andrew." respiro piano notando i suoi passi fermarsi del tutto. "C-che c'è?" non osa alzare lo sguardo. "Io... Andrew, sono davvero dispiaciuta per quello che è successo ieri." alcuni ragazzi che si fermano a godersi la scena non mi passano inosservati, ma faccio finta di niente, non sono loro la mia preoccupazione. "Ah, davvero?" adesso alza lo sguardo. "Sì. Austin e Melody sono stati... degli irresponsabili, ma sono brave persone." tento di giustificarli. "Certo." mormora per poi riabbassare lo sguardo. "Posso andare adesso o...?" mi guarda. "Io... certo che puoi." sospiro stanca per poi dirigermi verso l'aula.

*

Osservo i dettagli sul muro della mia stanza che tanto amo sorridendo lievemente, ricordo di aver dipinto per la prima volta su quel muro bianco e così semplice dando sfogo alla mia fantasia più sfrenata. Certo, alla fine sono uscite una miriade di cose tutte ammucchiate, ma del resto è questo che rende così bello questo muro, l'ammasso di cose che amo tutte rinchiuse su una grande tela bianca.

Sulla destra parte una riproduzione della Notte Stellata di Van Gogh, poi si espande fino a diventare un ammasso di fiori e infine onde del mare. Sulla sinistra, nella parte alta, parte un'enorme chioma azzurra per poi scendere in un tronco semplice, a seguire alcune citazioni scritte accuratamente in corsivo e infine due piccoli rappresentazioni de Il bacio di Hayez e Amore e Psiche di Canova.

Ricordo di aver dormito sul divano per una settimana intera visti i continui ritocchi e la pittura che doveva asciugare. Adesso, continuando ad osservare il mio bellissimo muro, a scrutare minuziosamente ogni dettaglio, sento il sorriso soddisfatto sul mio volto e così, recupero altri due pennelli pronta ad infilarmi nel mio adorato studio.

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now