Strange || H.S. || A.U.

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Io ed Harry abbiamo passato l'intera serata al dipartimento di polizia: ho raccontato tutto, fatto leggere tutti i messaggi e pianto – ancora una volta.

Adesso, stesi sul divano di casa di Harry, non posso far altro che pensare a come la mia vita sia diventata un completo disastro. Non ho ancora avvisato i miei genitori e non ne ho intenzione, non meritano ulteriori preoccupazioni.

"Allora... quando hai detto che dobbiamo andare a Londra?" chiedo. "Rae..." mi guarda Harry. "Davvero, ti prego, non voglio parlare di cosa è successo." sospiro. "Okay, d'accordo. Partiamo venerdì." dice. "Ottimo." tento di sorridere. "Ne uscirai, io ti starò accanto." "Sì, io- sì." deglutisco. "Adesso è meglio se riposiamo, domani mattina dobbiamo alzarci. "Va bene." annuisco.

HARRY'S P.O.V.

Rae è stanca, pallida, affaticata e lo si vede dai movimenti lenti e gli sforzi che fa anche solo per alzare una misera bottiglia d'acqua. In questi giorni non ha fatto altro che andare lezione di giorno e stare tra le mie braccia la sera. Odio vederla in questo stato, soffre e io con lei. Odio non poterla aiutare, odio essere inutile.

"Harry?" "Sì, piccola?" "Mi passi quelle due magliette, per favore?" "Certo, eccotele." sorrido passandogliele. "Grazie." annuisco, portando lo sguardo pensieroso sullo schermo della televisione. Rae chiude il suo borsone e mi raggiunge sul grande letto.

"Sputa il rospo." si avvicina. "Non sentivo questo termine dalle elementari." sbuffo una risata. "Davvero?" "Hm-hm, ma non cambiare discorso. Che succede?" "Mi sento... mi sento inutile." ammetto. "Perché?" chiede preoccupata. Il suo viso così sciupato mi demoralizza ancora di più. "Sei così giù, così spenta... non ti vedo ridere da una settimana intera. Io mi sento davvero uno schifo, Rae, vorrei fare di più, ma non posso e odio essere così impotente." mormoro, sfiorando il suo viso. "Oh, Harry." sussurra avvicinandosi ancora di più. Il suo corpo diventa minuscolo accanto al mio mentre avvolgo le braccia attorno al suo bacino. "Tu fai moltissimo per me." dice. "Ma non è abbastanza. Mi sento completamente inutile, non riesco nemmeno a farti stare bene." fisso il soffitto. "Harry, no." si volta all'istante nella mia direzione. "In realtà è tutto il contrario: sei proprio tu a farmi stare meglio ed è grazie a te se non sono costantemente distesa su un fottuto divano a piangermi addosso. Fai tantissimo per me, Harry. Mi tiri su il morale, mi coccoli, ti prendi cura di me come solo tu sai fare e mi rendi davvero tanto, tanto felice. Dispiace a me non essere stata abbastanza presente per te, ma ti prometto che mi rimetto in sesto e ti mangio di baci." mi guarda negli occhi. "Sei meravigliosa, Rae." mormoro. "Anche tu, splendore." sbuffa una risata circondandomi il bacino con le sue gambe.

*

RAE'S P.O.V.

"Rae, sei pronta?" "Arrivo!" urlo affrettandomi a scendere le scale. Sono le undici e cinque e noi siamo in ritardo cronico, a quest'ora ci sarà sicuramente un sacco di traffico, ma stamattina non abbiamo sentito la sveglia e non appena Harry si è svegliato... beh, mi sono svegliata anche io, considerando la sua imprecazione piuttosto alta.

Entro in macchina e sospiro. "Pronta." "Andiamo, siamo già in ritardo." borbotta. "Yey!" estraggo il mio cellulare aprendo Instagram per poi scorrere lungo la home. "Facciamo una foto?" chiedo aprendo la fotocamera interna. "Rae." sbuffa il moro. "Dai!" rido posizionando meglio il cellulare. Harry fissa annoiato l'obiettivo mentre io sorrido, poi scatto. Scrivo qualcosa sulla didascalia e pubblico la foto.

"Lo sai, quando sei tutto arrabbiato e infastidito sei ancora più carino." sorrido guardandolo. "E sono anche il ritardo." borbotta svoltando in direzione dell'autostrada.