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Sbadiglio piano facendo fatica a muovermi, il grande braccio di Harry è fermamente pressato sul mio petto e questo mi impedisce persino di alzarmi. Abbiamo dormito nella classica posizione 'a cucchiaio' e, per quanto cliché possa essere, sono felice di averlo fatto. Non dormivo così bene da secoli.

La sveglia suona di nuovo facendomi sbuffare mentre mi affretto a spegnerla. Harry, al mio fianco, comincia a muoversi leggermente ma non accenna a spostarsi. "Dimmi che è un incubo e non dobbiamo alzarci." mormora sul mio collo. "Purtroppo è l'amara verità." sospiro ritornando con la testa sul cuscino. "Se ci sbrighiamo, riusciamo persino a prendere la colazione. Siamo già in ritardo di dieci minuti." sbadiglio, riuscendo finalmente a voltarmi verso di lui. "No." si lamenta, prolungando la lettera 'o'. "Invece sì." sbuffo una risata guardandolo. Harry accarezza lentamente la mia schiena mentre io rabbrividisco sotto il suo tocco. "Non voglio alzarmi." si lagna. "Io voglio laurearmi e ho già perso abbastanza lezioni." "Che noia." sbuffa. "Sei un bambino capriccioso." "Ti mostrerei che non sono affatto un bambino, ma ci farei ritardare di altri trenta minuti, quindi alzati." dice facendomi ridere.

Indosso una maglia a quadri neri e strisce rosse, jeans neri e le mie vans nere, Harry invece ha optato per una camicia strana, un paio di jeans – anch'essi neri come i miei – e stivaletti del medesimo colore.

"Io credo fermamente che sia così

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"Io credo fermamente che sia così." "Harry, ti assicuro che è impossibile." sbuffo entrando all'interno del bar. Abbiamo esattamente quaranta minuti prima dell'inizio delle lezioni e dobbiamo sbrigarci. "E questo chi lo dice? Cercherò su internet." "Harry, sul serio, cosa c'è di terapeutico nei succhiotti?" lo guardo ovvia. "Mi sa che hai ragione, sai." mi guarda divertito. "Oh, ma davvero?" "Forse dovevo davvero scoparti stamattina, di sicuro i succhiotti non hanno fatto effetto." borbotta. "Harry!" strillo-bisbiglio colpendolo su un braccio mentre lui in tutta risposta se la ride. "Visto? Niente effetto terapeutico su di te." mi prende in giro raggiungendo finalmente il bancone dove, ovviamente, è appoggiata Tammy. "Harry, buongiorno!" sorride entusiasta la rossa. "Buongiorno – sorride lui gentilmente – due cornetti alla crema di pistacchio e due cappuccini da portare via." "Vai di fretta?" domanda la rossa non degnandomi nemmeno di uno sguardo.

Se la cosa prima mi divertiva, adesso invece mi fa male perché in fin dei conti lei può benissimo provarci visto che io ed Harry non stiamo insieme. Il solo pensiero mi fa venire la nausea così mi costringo a tenere duro e far finta di niente.

Devo davvero rassegnarmi e smetterla di farmi piacere sempre ragazzi che non posso avere. Lui non mi vuole, non nel modo in cui vorrei io.

"Rae." si volta, richiamandomi. "Mmh?" "Sarà tipo la terza volta che ti richiamo. Ecco il tuo cornetto ed ecco il tuo cappuccino." "Oh, sì, grazie. Quanto?" "Niente." "Harry." sospiro. "Paghi tu la prossima volta." dice. "Bene." "Andiamo o ti serve altro?" chiede. "No, sono a posto così." rispondo. "Ciao, Harry." "Ciao, Tammy." non mi passa inosservato il fatto che lui non l'abbia nemmeno guardata negli occhi mentre la salutava, ma non perdo poi così tanto tempo a pensarci su visto che siamo in ritardo.

Mangio il mio cornetto mentre sono in macchina e sorseggio il mio cappuccino, Harry fa lo stesso durante alcuni semafori visto che sta guidando e non può distrarsi.

"Che c'è?" mi chiede quando scendiamo dall'auto. "Niente." "Se rispondi niente c'è qualcosa che non va o sei arrabbiata." mi guarda. "Non ho niente, davvero." "Rae-" "Harry, sto bene." non gli lascio nemmeno il tempo di finire, raggiungendo in fretta l'entrata.

La verità è che lui mi piace maledettamente tanto e so che per lui il nostro rapporto non va oltre quello fisico.

Il mio cellulare vibra nello stesso momento in cui Austin si avvicina al mio armadietto. "Rae." dice quando mi vede. "Ehi, Austin. Ti è concesso parlarmi?" chiedo, aprendo l'armadietto. "Lo sai che faccio quello che mi pare. Come stai?" "Una merda. Tu?" "Bene. Ti... ti arrivano ancora messaggi?" "Sì." "Mi dispiace..." sospira. "Anche a me." deglutisco recuperando due libri dall'armadietto per poi prendere il mio cellulare.

"Adesso devo andare. Ci vediamo a lezione." accenno un sorriso. "Già... ci vediamo."

Sblocco il cellulare pronta ad un ennesimo messaggio.

Da Sconosciuto: Non sapevo fossi in fase luna di miele con il tuo nuovo ragazzo, puttanella. Divertitevi, sono certo che l'abbiate già fatto, no?! X

I miei passi si bloccano, sono sconvolta. Sconvolta e stanca di non avere più una posizione stabile nella mia vita.

Trattengo le lacrime a fatica ed entro in aula. Harry è al solito posto, quarta fila a sinistra. Io invece prendo posto nella seconda a destra. Non rivolgo la parola a nessuno, apro i miei libri e spengo il cellulare buttandolo poi in borsa. Pochi minuti dopo entra in aula il professore. 

me: un giorno di questi mi picchiate forte per tutti gli sbalzi d'umore che hanno questi, rido. Ah, questo è l'unico aggiornamento della giornata, considerando che sono indietro e ho fatto doppio aggiornamento per almeno quattro giorni consecutivi. Love u. X 

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now