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Gioco distrattamente con il mio cibo mentre ascolto Austin e Melody conversare insieme a Cassidy e Bill, uno dei giocatori di basket. "Rae, tutto okay? Non hai toccato cibo." chiede Cassidy. "Eh? Sì. Ho solo un po' di mal di stomaco." rispondo. "Vado in infermeria, torno a casa." informi tutti per poi alzarmi. "Vuoi che ti accompagni?" chiede Austin. "No, tranquillo."

In infermeria non ci mettono molto a farmi un permesso per uscire, così, dopo aver lasciato la stanza, mi fermo al mio armadietto per recuperare alcune cose.

"Rae." mi volto, notando Andrew avvicinarsi. "Ehi, Andrew." esibisco un sorriso forzato. "Stai male?" chiede. "Un po', sì." ammetto chiudendo poi il mio armadietto. "Sei pallida." commenta. "Non ho dormito molto stanotte." "E come mai?" "Brutti sogni, pensieri..." abbasso lo sguardo. "Oh. Mi dispiace che tu stia così." si avvicina. "Fa niente, immagino che se li faccia è perché li merito." scrollo le spalle. "Che significa?" domanda confuso dalle mie parole. "Si dice che gli incubi durante la notte siano dovuti ai sensi di colpa della persona, quindi suppongo che sia il mio caso." "E tu ti senti in colpa?" "Sì." ammetto. Per te. "Non preoccuparti, passeranno." sorride. "Lo spero..." mormoro. "Adesso vado. Buona giornata, Andrew." "Buona giornata, Rae." mi saluta.

Uscita fuori, nel parcheggio, mi accorgo di una figura totalmente vestita di nero appoggiata alla mia auto, inutile spiegare quanto velocemente il mio cuore abbia cominciato a battere. Recupero dalla borsa il mio fidato spray al peperoncino e mi avvicino lentamente.

Quando mi avvicino quasi del tutto, il sollievo mi assale facendomi quasi svenire. "Ma che diamine hai in mano?" mi guarda Harry confuso. "Nulla, nulla. Che ci fai appoggiato alla mia auto? Mi hai spaventata." deglutisco. "Ti cercavo, in realtà." risponde. "Ah, sì?" "Sì. Hai lasciato questo – mi porge il mio borsellino – sul tavolo ieri sera." commenta guardandomi. "Oh, io- grazie." lo ringrazio. "Credi di potermi spiegare perché sei scappata in quel modo ieri?" finisce la sua sigaretta e getta il mozzicone per terra pestandolo con un piede. "No, non ancora..." abbasso lo sguardo. "Va bene." "Rientri o vai via?" chiedo. "Vado via, oggi non sono in vena di seguire nessuna lezione." "Okay e allora... ti va di- non lo so... fare un giro?" blatero imbarazzata. "Non ho nulla da fare, perciò penso di sì." risponde. "Bene." "Guido io, però." mi avverte prendendo le chiavi della macchina dalla mia mano. "Va benissimo." ed è la verità: non ho la minima voglia di guidare, in più sarei più propensa a schiantarmi su qualche palo che ad arrivare viva ovunque stiamo andando. Sblocca l'auto e prendiamo posto.

"Dove ti va di andare?" chiede. "Iniziamo con un bar, ho bisogno di tanto caffè." "Conosco un posto." annuisce.

Siamo seduti al tavolo di un delizioso bar poco distante da casa di Harry, l'interno è molto accogliente così come il proprietario. "Deciso?" chiedo. "No, ogni volta ho sempre il solito fottuto problema." sbuffa. "Che sarebbe?" "Non so mai se prendere il cappuccino con il cioccolato o se prendere il caffè con crema di pistacchio." "Cosa prendi di solito?" "Cappuccino con il cioccolato." risponde. "Ed è buono?" "Sì, fin troppo." "Harry, ehi!" entrambi alziamo il volto ritrovandoci una ragazza dai capelli rosso fuoco fissarci, o meglio, fissare Harry. "Ehi, Tammy." la saluta velocemente. "Hai ordinato, bellezza?" "Sì, due cappuccini al cioccolato." attiro la sua attenzione con un sorriso più falso del suo seno. "Oh. Bene." sfoggia anche lei un sorriso tirato. "Eh, Tammy... vorrei sapere se sul menù c'è anche la tua dignità o l'hai persa strada facendo visto che ci stai provando con un ragazzo che potrebbe essere potenzialmente impegnato." rilascio un piccolo sospiro non guardandola nemmeno negli occhi mentre poso il viso sulla mano e osservo Harry.

"Altro?" chiede prendendo le distanze

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"Altro?" chiede prendendo le distanze. "Sì, un cornetto vuoto per me." commento, continuando a ignorare la sua presenza. "Io prendo un cornetto con crema di pistacchio." risponde Harry fissandomi dritta negli occhi lievemente divertito mentre gioca con il suo labbro.

"Arrivano subito

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"Arrivano subito." risponde la rossa per poi sparire.

"Sei stata davvero cattiva." "Dopo la mia ultima esperienza, credimi... sarò spietata con ogni cameriera." lo osservo. Assurdo come in meno di dieci minuti sia riuscito a migliorare il mio umore malconcio senza fare poi molto. "Perché, cosa è successo?" "La cameriera ci provava con il mio ex e beh... una settimana dopo l'ho ritrovato con lei a rotolarsi tra le coperte di casa sua. Oh, e ricordiamoci della proposta di Sam di andare a vivere insieme quello stesso giorno." alzo gli occhi al cielo. "Che bastardo." commenta Harry sorpreso. "Gli uomini ragionano tutti con il cazzo, Harry, era normale che sarebbe accaduto prima o poi." "Evidentemente hai avuto sfortuna con i tuoi precedenti ragazzi. È vero che ragioniamo col cazzo, non puoi proibircelo quando ci passano davanti ragazze davvero belle, ma è anche vero che non tutti sono così quando innamorati. Quel coglione si vede che non ti amava." "Eh, forse." sospiro. "Ti manca?" "No, ovviamente no. È dal primo in realtà che non ho un ragazzo." ammetto imbarazzata. "Quattro anni? Wow." "Immaginavi che li cambiassi ogni mese, vero?" "Non penso ti piacerebbe la mia risposta." "Puoi parlare, spero di averti fatto cambiare idea almeno un po'." "In realtà pensavo che ne avessi ogni settimana uno diverso nel tuo letto." "Questo mi ferisce davvero parecchio." lo guardo. "Scusa." si scusa cogliendomi alla sprovvista. "Non ti conosco, immagino abbia sbagliato." "Sì, penso di sì." annuisco. E questo vale anche per me, ho sbagliato alla grande con te.

La rossa, Tammy, ci porta i nostri ordini per poi allontanarsi alla svelta.

Sorrido soddisfatta, avvicinando la tazza colma di cappuccino alle mie labbra. 

me: dopo questo aggiornamento potete amarmi. Fatemi sapere!

P.s. domani non aggiornerò per cause di forza maggiore: la scuola. 

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now