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Martedì mattina vengo strattonata all'interno del college dall'ammasso di persone che mi superano e corrono verso il corridoio. Non capisco cosa stia succedendo fino a quando le urla di Austin non mi arrivano dritte alle orecchie. Supero in fretta alcuni ragazzi e mi avvicino al grande cerchio: al centro Austin, Melody e... Harry. Austin tiene Harry bloccato al muro mentre il riccio lo osserva inespressivo. Non ci metto più di tanto ad intervenire.

"Austin! Austin che cazzo stai facendo, coglione?!!" lo strattono, allontanando i due ragazzi. "E tu – mi volto in direzione di Melody – che diamine ci fai lì impalata, eh?!" urlo. "Tutti voi, andate via, immediatamente!" urlo ancora una volta sempre più furiosa. Dove sono i fottuti insegnanti quando servono, dannazione!

"Questo coglione continua a provocare, Rae." ringhia avvicinandosi ancora una volta ad Harry. "Dovresti ringraziarla, probabilmente saresti già sottoterra." risponde Harry. "Che c'è, fai il gradasso adesso che una ragazza ti ha parato il culo, mmh?!" "Austin, Harry! Piantatela, adesso!" li separo ancora una volta. "Ti sto facendo un favore, Rae!" esclama Austin furioso. "Non stai facendo un bel niente! Portalo via, Melody." ringhio. La mora fa come le ho appena detto trascinando – sotto protesta – Austin verso l'uscita.

"Posso sapere qual è il tuo problema?" mi rivolgo adesso al riccio. "Lui è il mio fottuto problema. E comunque, se ci tieni proprio a saperlo, stavo prendendo i miei libri dall'armadietto quando il tuo amichetto mi ha colpito." indica il suo zigomo arrossato. "Oddio..." nella fretta delle cose non me n'ero nemmeno accorta. "Perché non hai ricambiato?" mormoro sfiorando il suo viso con la mia mano. "Avresti potuto benissimo metterlo al tappeto." aggiungo. "Non posso permettermi un'espulsione diretta e sai, vedendolo con la figlia del preside non ci metterei molto ad essere sbattuto fuori. Cerco di tenermi alla larga dai guai." spiega sfiorando la mia mano con la sua, poi l'allontana nuovamente. Deglutisco, scostando anche la mia mano e sospiro scuotendo il capo. "Andiamo in infermeria, c'è del ghiaccio." dico.

In infermeria apro il mini frigo recuperando una busta di ghiaccio sintetico, poi faccio sedere Harry sul lettino e poggio la busta sul suo zigomo. "Forse può gonfiarsi un po', ma non è nulla di serio. Austin esagera tanto con le parole, ma in fondo non è poi così aggressivo. Scusami per lui." sospiro osservandolo. "Non sei tu a doverti scusarti e comunque mi sa che era un po' arrabbiato. Odio ammetterlo, ma fa un po' male." ammette con un sorrisetto impertinente. "Idiota." alzo gli occhi al cielo. "La bua continua a fare male, magari se gli dai un bacio il dolore passa più in fretta." scherza sorprendendomi del tutto. Rido scuotendo ancora una volta il capo per poi scostargli il ghiaccio sintetico dalla faccia.

Sto per avvicinarmi alla sua guancia quando volta il viso nella mia direzione così da toccare le mie labbra. Bacio le sue labbra una sua volta per poi allontanarmi e sorridere.

 Bacio le sue labbra una sua volta per poi allontanarmi e sorridere

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 "Non era di sicuro il tuo zigomo, ma... come va adesso?" rilascio una piccola risata. "Meglio, molto meglio." ammette divertito. "Bene. Adesso devo proprio andare. Ho lezione di letteratura." "Quest'ora penso che la passerò qui. Buona lezione." dice. "Ciao, Harry." lo saluto prima di uscire dall'infermeria.

*

È appena scattata la pausa pranzo quando decido che per oggi ne ho abbastanza di college, persone e stress. Il mio mal di testa è ritornato e più forte di prima, cosa che mi porta ad essere nervosa il triplo di quanto già non lo fossi prima.

Afferro la mia borsa e mi avvio verso l'uscita.

"Rae!" sento Austin chiamarmi, ma lo ignoro. "Rae Rachel Dyer!" esclama facendo fermare i miei passi.

"Che vuoi?" ringhio quando mi raggiunge. "Mi dispiace." sospira. "Ti dispiace? Non è a me che devi fare le tue scuse, per l'ennesima volta, Austin. Sono così stufa delle tue stronzate da ragazzino delle medie!" esclamo esasperata. "Sono continuamente sott'occhio da un pazzo psicopatico e devo pensare pure a te che fai a botte con Harry." porto una mano sulla fronte scostando poi dei capelli dal viso. "Non ce l'ho fatta... volevo colpirlo da troppo e poi lui ti minaccia e-" "Avevamo detto che non ne eravamo sicuri, Austin. È diverso. Anche se prima ne ero quasi certa al cento percento adesso non è più così, ho grossi dubbi..." sospiro. "Come è possibile? Rae!" sbuffa. "Cosa? Adesso che ho dei dubbi rimpiangi di averlo colpito? E per tua informazione, dovresti ringraziarlo o saresti in ospedale per la tua stronzata." lo informo. "Che significa, si è fatto colpire volontariamente? Ma certo! È un piano perfetto! Si fa colpire così non dubiterai di lui, è ovvio. Passa per quello innocente." sbuffa una risata secca. "Austin, io ho intenzione di vederci chiaro in questa faccenda, ma se tu lo colpisci... non migliori la situazione, lo capisci? Quindi, ti prego, smettila di colpire le persone e di discutere sempre con Andrew Parker." lo guardo. "Non ti garantisco niente. Stavi andando a casa?" domanda confuso. "Sì, continuo ad avere questo terribile mal di testa e devo persino cominciare a studiare o questa estate 'ciao, letteratura'." sospiro. "Oh, okay. Riprenditi. Ci vediamo domani, bellissima." mi saluta.

Sospirando per l'ennesima volta nella giornata, mi avvio velocemente verso il parcheggio diretta a casa, nello specifico nel mio bellissimo bagno, dentro la vasca da bagno.

me: e limoni furono raga!!! (Enrica, anche io mi merito un bacio) Adesso, non è per esaltarvi, ma nel prossimo capitolo ci sarà una rivelazione! Secondo voi di cosa si tratta?

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now