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me: vi prego, ascoltate i venti secondi d'audio allegati, che cazzo di ansia. Buona lettura! P.s. a seguire un altro capitolo

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La mia testa fa male, le orecchie fischiano e il formicolio alle mani si propaga lungo le mie braccia. I miei occhi scrutano attentamente il posto in cui mi trovo mentre respiro a fatica dal naso, considerando che non posso farlo dalla bocca a causa del grande pezzo di nastro che la ricopre. Sono distesa sul freddo pavimento, ho polsi e gambe legate e sono terrorizzata. Non ho idea di come sia finita nel locale caldaie, eppure eccomi qui... Un leggero rumore di passi è udibile insieme al fischiettare di qualcuno. Mi immobilizzo cercando di non far nessuno rumore, ma sembra del tutto inutile visto che quel qualcuno si dirige proprio verso di me.

Il cappuccio nero gli copre il volto a causa del buio di conseguenza non riesco a vedere il suo volto, l'unica cosa fin troppo visibile è il coltello che stringe tra le mani. I miei occhi si sgrano e il mio corpo comincia a muoversi come fossi una sorta di verme che cerca di fuggire via.

"Non così in fretta." ride il ragazzo. Servono solo queste quattro parole per farmi capire di chi si tratta, riconoscerei subito questa voce.

Andrew.

"Sorpresa di vedermi, Rae?" ridacchia abbassando il suo cappuccio.

Svegliatemi se si tratta di un incubo.

"Adesso ti toglierò il nastro e tu non urlerai." mi avverte avvicinando il coltello al mio viso. Annuisco velocemente tirando su col naso. "Brava bambina." le sue parole mi riportano indietro, a quando Harry mi chiamò così per la seconda volta. Oddio come mi manca. Harry.

"A-Andrew." balbetto terrorizzata quando finalmente torno a respirare in modo più normale. "Piccola Rae." sorride accarezzando il mio volto. Devo solo cercare di farlo ragionare. Ce la posso fare.

"Andrew – deglutisco – tu non sei così... perché non-" "Tu non mi conosci!" urla scaraventando il coltello dall'altro lato della stanza.

 Singhiozzo senza aggiungere un'altra parola troppo terrorizzata da quello che potrebbe farmi

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Singhiozzo senza aggiungere un'altra parola troppo terrorizzata da quello che potrebbe farmi.

Il rumore della porta che viene aperta e poi richiusa mi da un barlume di speranza, ma subito viene interrotta quando un'altra persona si dirige di sotto con tutta tranquillità.

"Ma non è comunque servito a niente. Alcuni esperti hanno analizzato a fondo quei filmati e... la cosa forse potrebbe risultare strana, ma... i comportamenti e le movenze riconducono a due persone di sesso opposto." "Mi sta dicendo che quello nel filmato è sia un uomo che una donna?" lo guardo confuso. "Nei filmati il presunto stalker compare due volte, signorina Dyer. Presa dal panico non ha controllato tutto, è comprensibile. Posso assicurarle che sì, non si tratta di una sola persona. Dalla postura e i movimenti è piuttosto chiaro che si tratti di individui tra i 20 e i 25 anni, quindi presumiamo che si tratti di qualche collega universitario."

"Oh, la nostra principessa si è svegliata!" esclama la voce. Un altro singhiozzo rilascia le mie labbra quando Cassidy si avvicina a me, accovacciandosi proprio di fronte. Le sue unghie dipinte di rosso premono sul mio viso mentre mi osserva divertita. "Adesso non sei più così intraprendente, mmh? Guardala, guardala come piange. Povera piccola principessina indifesa." sbuffa una risata per niente divertita.

"C-che vi ho fatto?" oso chiedere. "Andrew, l'hai sentita – ride Cassidy – chiede cos'ha fatto! Perché non le rispondi?"

 "Andrew, l'hai sentita – ride Cassidy – chiede cos'ha fatto! Perché non le rispondi?"

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"Tu ci hai rovinato, Rae Dyer." 

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now