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"Mai. Mai in ventitré anni di vita avevo avuto un orgasmo del genere." Harry parla fissando il soffitto. Sbuffo una risata accovacciandomi sopra suo corpo non prima, però, di avergli lasciato un lungo bacio sulle labbra. "Mi fa piacere che tu sia appagato." "Appagato è un eufemismo, piccola." mi guarda girando leggermente il volto così da riuscire a vedermi. Sorrido rimanendo come una stupida ad ammirarlo senza dire altro. Sì, sono davvero, davvero innamorata di lui.

"A che pensi?" domanda curioso. "A niente." mento sorridendo. "Dai, so che stai pensando a qualcosa." sbuffa avvolgendo le braccia attorno alla mia schiena. "Non posso proprio dirtelo." sorrido. "Rae." si lagna. "Un giorno, forse." "Non puoi darmi nemmeno un indizio?" "No, poi cominceresti a farmi domande su domande." "Allora rispondi e basta." borbotta. "No." "Antipatica."

Non credo che al momento sia pronto a sentirsi dire una cosa del genere, non voglio mettergli nessuna pressione, tutto qui.

*

"Ci sarai stasera?" "Non lo so, si tratta di Austin Butler, ma devo studiare." "Oh, avanti! Non puoi perdertela!" due ragazze stanno parlando di una presunta festa di Austin sedute dietro di me, così ne approfitto per ascoltare. "Ma sì, hai ragione. Non posso permettermi di perderla!" ridono entrambe. "Scusate, festa stasera da Butler. A che ora?" mi volto. Le due ragazze si pietrificano, così rifaccio la domanda. "Alle dieci." risponde la bionda. "Grazie mille." sorrido.

Venerdì sera per Austin significa festa e, visto che non esco da un sacco, ne approfitterò per passare a fare un saluto.

*

"Allora..." poggio le mie mani sul poggiatesta del divano per poi posarci sopra il viso.

 "Chiedi, avanti

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"Chiedi, avanti." Harry, dal suo posto mi osserva. "Pensavo, visto che venerdì non facciamo nulla di speciale, potremmo andare ad una festa." "E di chi sarebbe questa festa?" domanda più curioso adesso. "Di Austin." rispondo fissandolo attentamente. "Oh, okay." "Se non vuoi andare non è un problema, lo sai." "No, va bene, non c'è comunque niente da fare." "Sei sicuro di voler venire? Voglio dire, se preferisci rimanere a casa-" "Vengo, non ti lascio da sola." "Ottimo." sorrido.

Indosso un vestito bianco e un paio di stivaletti bassi per stasera. Ho pettinato i capelli, non perdendo tempo con i boccoli visto che mi scocciava e mi sono truccata, poi ho optato per aspettare Harry sul divano.

Quando il moro mi raggiunge in soggiorno indossa una camicia bianca con piccoli pois neri e un paio di skinny jeans del medesimo colore dei pois. Ai piedi calza semplici stivaletti neri e a completare tutto ci pensa il suo cappotto nero. I suoi capelli sono acconciati in morbide onde e giuro, non è mai stato così splendido prima.

 "Se solo ci fosse più tempo

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"Se solo ci fosse più tempo." sospiro alzandomi dal divano. "Tempo per cosa?" chiede confuso. "Per violentarti." rispondo con uno sbuffo prima di recuperare la mia borsa e uscire di casa.

Quando arriviamo a casa Butler molti ragazzi ci rivolgono l'attenzione, ma subito deviano i nostri sguardi quando passiamo a pochi passi da loro. "Sul serio?" sbuffo. "A quanto vedo abbiamo proprio attirato tutta l'attenzione su di noi." scherza Harry. "Ehi, siamo 'quello Strano' e 'quella perseguitata'." gli ricordo. "Giusto." alza gli occhi al cielo divertito. "Mi piaci comunque." lo rassicuro. "Anche tu, parecchio." mi fa un occhiolino.

"Rae Dyer." mi volto al suono della voce piuttosto familiare ormai. "Melody." "Che ci fai qui?" chiede. "Mi annoiavo e ho pensato di fare un salto qui." rispondo. "Con lui?" indica Harry. "Sai che è a posto." la guardo. "Non mi fido comunque." "Non che siano fatti tuoi adesso." ribatte Harry. "Oh, allora una bocca ce l'hai. Pensavo che fossi anche muto." "Sei qui per infastidirci o...?" sospiro. "Volevo solo sapere che ci facessi qui." risponde. "Ottimo." "Ricevi ancora minacce?" domanda poi. "Sì. Adesso andiamo, sono certa che avrai di meglio da fare che parlare con me, no?" Harry stringe la mia mano mentre ci addentriamo verso l'ammasso di corpi al centro del salone.

"Bacio." mormoro accanto al suo orecchio mentre mi beo delle sue mani sul mio corpo. Harry non perde tempo ad eseguire il mio ordine pressando le sue labbra velocemente sulle mie. "Ho così tanta voglia di portarti a casa e scoparti fino a quando non mi pregherai di smettere." mormora al mio orecchio dopo essersi staccato. Il mio battito aumenta mentre stringo le braccia attorno al suo collo. "Portami- portami a casa." respiro sulle sue labbra.  

me: no, nel prossimo capitolo non scopano lol

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now