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Il sabato mattina iniziato più che bene, peggiora nel momento in cui davanti alla mia porta di casa trovo l'ennesimo foglio bianco. Mi sbrigo a recuperarlo per poi entrare in casa e chiudere la porta a chiave.

Ora che i tuoi amichetti ti hanno abbandonato da chi andrai a piangere puttanella? Sei sola. Proprio come meriti di essere.

Deglutisco, portando una mano a coprire la mia bocca. Non so davvero più cosa fare.

Faccio una foto al biglietto e la mando ad Harry.

A Harry: non so più che fare. Non lo so più...

Poso il cellulare per poi controllare le telecamere di sicurezza: i minuti scorrono veloci, si fanno le due e mezza di notte quando finalmente fermo l'immagine per poi rallentare la velocità e far ripartire il video. Una figura si abbassa sul mio tappetto, proprio davanti alla porta di casa, non riesco a vedere niente visto il pesante cappuccio nero. Non riesco a vedere nemmeno un dettaglio, maledizione.

"Pronto?" rispondo subito notando Harry essere il mittente. "Stai bene? Hai chiuso la porta di casa?" domanda in fretta. "Sì – mormoro stanca – ho controllato i filmati di sicurezza e non si vede niente, non si capisce nemmeno se sia un maschio o una femmina." spiego. "Quando si è presentato?" chiede trafficando con qualcosa. "Stanotte, alle due e mezza. Ho una paura fottuta che possa entrare in casa, Harry. E se- se lo avesse già fatto? Se mi avesse osservata mentre dormivo? Se ha provato ad uccidermi? O se ci provasse mentre io sto facendo una doccia?" parlo nel panico più totale. "Ehi, ehi." mi richiama Harry. "Sto arrivando. Tiene le telecamere sempre accese e aspetta che arrivi davanti alla tua porta prima di aprire. Okay?" "D'accordo." tiro su col naso.

Mezz'ora dopo Harry arriva a casa mia, non perdo tempo a fiondarmi tra le sue braccia.

"Ehi

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"Ehi." "Ho troppa paura." piango. "Va tutto bene. Prendi un po' dei tuoi vestiti e mettile dentro un borsone. Vieni da me per il momento." istruisce. "Harry, no, davvero... non posso-" "Non è un problema. Raccogli i tuoi appunti e trasferisci tutti i libri nel tuo armadietto così non avrai problemi a recuperarli per studiare. Per i cambi chiedi a me e prendi quello che devi prendere." "È- è assurdo che io debba lasciare persino casa mia." tiro su col naso, scacciando via una lacrima. "Al momento è la cosa migliore da fare, vai a fare un borsone." mi sposta i capelli dietro le spalle mentre io annuisco.

Raccolgo la maggior parte delle mie cose sistemandole dentro ad un borsone e poi sistemo i libri dentro uno scatolone. Quando finisco sono le tre del pomeriggio. "Pronta?" chiede Harry raggiungendomi dentro la mia stanza. "Sì, possiamo andare. I libri li porto lunedì al college." sospiro portando una mano fra i capelli. Harry annuisce e afferra lo scatolone mentre io mi occupo del borsone. Chiudo la porta di casa più volte, prima assicurandomi, però, di tenere le telecamere accese e seguo Harry in macchina.

"Sfrattata da me stessa." sospiro. "Sai che è per il tuo bene." dice Harry posando alcuni alimenti sul tavolo della cucina. "Sì, lo so..." "Ascolta, passerà Tyler stasera, beviamo qualcosa. Se vuoi puoi venire." "Oh, no... io- no, grazie. Preferisco stare qui se per te non è un problema." rispondo. "Certo che no. Fammi sapere prima di cena se cambi idea, vado a fare una doccia." dice. Annuisco per poi aprire il frigo e sistemare la spesa fatta poco fa. 

Strange || H.S. || A.U.Where stories live. Discover now