“A un passo dal possibile
A un passo da te
Paura di decidere
Paura di meDi tutto quello che non so
Di tutto quello che non hoEppure sentire
Nei fiori tra l'asfalto
Nei cieli di cobalto c'è…
(Eppure sentire)
Eppure sentire
Nei sogni in fondo a un pianto
Nei giorni di silenzio c'è…
Un senso di te
C'è un senso di te”Fisso il muro davanti a me. Quelle parole mi hanno un po' ferita. Mi sono sentita in colpa per averlo lasciato da solo. La porta si apre. So benissimo che è lui. Non ho bisogno di controllare. Sta in silenzio. Si sdraia al mio fianco. Sì mette nella mia stessa posizione. Pancia in su.
«Elo, mi dispiace per prima. Non volevo dire quelle parole. »
«non ti devi scusare»
«invece si. Stavamo così bene. Poi ho parlato e sei fuggita via»
«credo che non può più esserci un posto per noi Lele. Ho rotto tutto. Il vaso e completamente in mille pezzi»
«perché pensi questo Elo!»
«quella frase mi ha fatto capire che dovevo muovermi prima. Che nel tuo piccolo mondo hai sofferto troppo per me. Che non potrò mai darti quello che vuoi» si volta. Sento il suo sguardo addosso.
«e cosa voglio secondo te?»
«un amore. Un amore vero. Un amore che io non posso darti»
«chi lo dice questo? »
«io Lele. Non sono in grado di perdermi cura di me stessa a volte. Figurati di se riesco a prendermi cura di te.»
«stai dicendo un sacco di balle. »
« è la verità! Sono stata io a lasciarti. Sono stata io a farti del male. Perché ti ostini a dire di no!!!» mi alzo di botto e sento i punti tirare. Caccio un urlo. Lui si preoccupa. Mi fa sdraiare di nuovo.
«stai ferma. Mannaggia a te! Guarda!» noto che sta uscendo un po' di sangue. La maglietta rosa è macchiata. Vedo che si allontana. Torna con il disinfettante e il cotone. Alzò gli occhi. Lo sta trattando di merda è lui sta ancora qua che mi medica. Mi odio. Mi sento una cretina. Inizio a piangere.
«Didi»
«non mi stai facendo male. Mi sento solo una cretina nei tuoi confronti»
«non sei una cretina»
«si Lele. Ti tratto male e tu sei qui che mi medichi» mi prende il viso tra le mani. Il disinfettante cade nelle lenzuola ma non mi importa adesso. Mi fissa.
«smettila di avere paura dei tuoi sentimenti. Smettila di pensare che tutto questo non vale più. Smettila di sentirti inutile. Smettila di massacrarti. Lo sai bene perché sto qua; non mi importa un cazzo del passato, non mi importa se per quattro anni siamo stati lontani, ti ho ritrovato e per me è la cosa più importante. Ti amo Elo. Ti amo. Mettitelo in testa. Carlotta tutte le altre non valgono un tuo capello. I tuoi occhi esprimono tutto l'amore di cui ho bisogno. » gli butto le braccia intorno al collo. Lo bacio. La mia lingua incontra la sua. Sto bene.
«Le» lo richiamo appena ci stacchiamo per riprendere fiato. « c'è da mettere il cerotto» sorride. Mi ribacia. Mi chiude la ferita e mi sdraio di nuovo. Lui decide di farsi una doccia e io chiudo gli occhi per rilassarmi. Mentre lo sento cantare canzoni inglese sotto l'acqua corrente.

DU LIEST GERADE
Io e te come nelle favole🎈
FanfictionVoglio vedere il tuo sorriso ogni volta che te ne darò modo.