•Sarò diversa da te mamma, sarò diversa.
Io non darò addosso a mia figlia se inizieranno a calare i suoi voti ma mi metterò affianco a lei e le parlerò, la capirò. Non le negherò mai un abbraccio, accetterò di passare una serata con lei sul divano davanti alla televisione magari con un film, la porterò fuori se starà giù e magari le metterò le canzoni che piaceranno a lei in auto per farla sfogare, starò attenta alle sue braccia, alle sue gambe. Voglio capirla, tenerla stretta. La controllerò la notte, non voglio che pianga. Non voglio che passi il mio stesso inferno, i pianti di notte non ci saranno e se ci saranno mi metterò nel letto con lei e le passerò le dita tra i capelli mentre con l'altra mano le asciugherò le lacrime, la terrò stretta e le sussurrerò “andrà tutto bene piccola mia”. Voglio darle affetto, quell'affetto che tu non hai mai lasciato trasparire.•Bloodontheskin
Roma
È passato esattamente un mese da quel messaggio. Non ho mosso un dito. Non le ho risposto. Non mi sono fatta viva. Come se fossi morta. Ho lasciato andare le cose come stanno. Mi guardo allo specchio in reggiseno. Mi accorgo che un rigonfiamento si nota sulla pancia. Cresce e neanche me ne accorgo. Lascio cadere anche le lacrime che da tempo porto dentro. Non mi fa bene nelle mie condizioni ma devo sfogare. Vedo Lele passare in camera. Mi fa sedere sul nostro letto sistemato poco fa. Mi accarezza un braccio.
«Elo credo sia arrivato il momento di parlare con Claudia» scuoto la testa.
«no!» rispondo secca. Continua a guardarmi senza fiatare. « non voglio parlarle. Non voglio avere niente a che fare con chi si sveglia dopo quattro anni. Se per lei in questi mesi ero morta allora lo sono pure adesso. »
«Elo senti, io lo so che il vostro rapporto non sarà mai come il mio è mamma ma non posso lasciare che ti distrugga così. Hai bisogno di parlare con lei. Di guardarvi in faccia» mi dice con tutta la calma del mondo ma io non sono dello stesso umore e sbottò.
«IO NON VOGLIO VEDERE NESSUNO. NON HO BISOGNO DI NIENTE. VOGLIO SOLO CHE LA MIA VITA RESTI COME È ADESSO. NON HO CHIESTO IO DI FARMI SENTIRE. POTEVA BENISSIMO PRESENTARSI A CASA. SONO SEMPRE STATA QUA A ROMA. NON MI PARE DI ESSERMI SPOSTATA AL POLO NORD A VIVERE. SONO STANCA. STANCA DI DOVER DARE SPIEGAZIONI A CHI POI LE CHIEDE SEMPRE TROPPO TARDI. NON FARÒ I SUOI ERRORI. IO VOGLIO IL BENE PER MIA FIGLIA. NON FARÒ COME LEI. È NON SARAI TU A DECIDERE COSA DEVO FARE» urlo. Lui mi guarda scioccato. Si alza dal letto e senza dire una parola se ne va. Respiro profondamente.
Non voglio essere come lei e non voglio far cadere nessun dolore mio su mia figlia. Voglio soltanto andare avanti. Il dolore è troppo per avere un chiarimento. Il dolore adesso come adesso è un sentimento che si geli come quando metti qualcosa nel freezer e lo lasci lì; aspetti che diventa qualcosa di freddo e solido. Mi infilo la maglietta e mi accorgo di aver alzato i toni. Di essermela presa con lui che cercava soltanto di aiutarmi.
Sono una cretina!

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Io e te come nelle favole🎈
FanfictionVoglio vedere il tuo sorriso ogni volta che te ne darò modo.