Hanno dimesso Elo dall'ospedale. Siamo ancora scioccati dalla notizia. È ora siamo a casa. Sta sul divano sdraiata che fissa un punto davanti a lei. Di preciso non so cosa.
Sono anche io un po' destabilizzato. Tutti questi mesi ad apprendere il fatto di non poter avere figli. Il momento in cui ti decidi di avviare le pratiche per l'adozione, arriva un miracolo. La tua compagna è incinta.
«Elo... - mi guarda - ... Stai bene ?»
«si. Sto solo realizzando! Non capisco come è potuto succedere. È poi tutto così velocemente. Avevo appena smesso di non pensare a tutto questo. »
«fa strano anche a me. »
« in questi mesi che verranno lo sentirò dentro me. È un sogno Lele. Un sogno. Quando ho scoperto di non poter avere figli ero da sola e potevo capire benissimo. Tanto non avrei mai fatto una famiglia con un altro. Non potevo. Avrei tradito dentro di me ciò che avevo promesso. Io avrei costruito una famiglia vera solo con te. Solo con l'uomo della mia vita. »
« ci eravamo lasciati. Avrei forse capito. Dopotutto avevi il diritto di rifarti una vita» scuote la testa. Mi fa segno di sedermi vicino a lei.
« per me non era così. Io volevo un figlio solo da te. Ho guardato il medico quel giorno è ho saputo dire soltanto: “non si preoccupi. Tanto non ci sarà nessun rischio di provarci”» una morsa mi arriva allo stomaco. Sapere di questa risposta. Mi ferisce. Ho lasciato che affrontasse queste cose da sola, senza di me. «Ti prego però, non colpevolizzarti di queste cose. È normale che non c'eri Lele. Ti avevo lasciato andare e ti stavi riprendendo la tua vita a Pomigliano. È vero, non ci siamo mai dimenticati ma la realtà era che eravamo lontani. Non potevo piombare nella tua vita dopo anni e dirti che mi ero ammalata e per di più non avrei mai potuto avere figli. » dichiara ancora. Si siede poi tra le mie gambe e la stringo. «ora invece sono felice. Ho te. Ho nostro figlio dentro di me. Non c'è regalo più bello di questo. » sorrido.
«voglio vedere il tuo sorriso ogni volta che te ne darò modo!» esclamò guardandola dritta negli occhi. Lei non sfugge al miei occhi. Mi fissa. Poi si avvicina e mi bacia. Accarezza la mia guancia sinistra con la mano gelida. La mia mano finisce sulla sua pancia ancora piatta. Non vedo l'ora di sentirlo muoversi.
«sai che pensavo amore?» scuoto la testa respirando il suo profumo.
«secondo me è femmina»
«uscirei pazzo lo sai?»
«ti ci voglio proprio vedere. Figlia femmina con un padre geloso come te»
«chiusa in casa fino ai 40 anni!»
«seeeh!!» ridiamo insieme.
«tu cosa vorresti?» mi chiede sussurrando. Appoggia la testa sulla mia spalla. Le accarezzò una coscia.
«non importa cosa sia. Basta che sia sano. » rispondo convinto. Sorride e morirei per quelle labbra morbide che si incurvano.

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Io e te come nelle favole🎈
FanfictionVoglio vedere il tuo sorriso ogni volta che te ne darò modo.