20.

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"trovate le tracce di sophie white, sembra sia stata riconosciuta in un bar con un ragazzo moro coetaneo.
parte la denuncia da parte dei genitori di un ragazzo della stessa città della prima.
dalle descrizioni dei testimoni si pensa che i due siano insieme,ma nulla di certo"

sento alla radio.
«noah ci hanno scoperto»
fa un profondo respiro.
«finiamo quello che abbiamo iniziato soph,non c'è tempo per tornare indietro ormai».
ha ragione.

***

«ci siamo».
ferma l'auto in una spiaggia deserta.
c'è solo una casa.
«sicuro che sia questo l'indirizzo?»
prende il telefono e controlla la foto del biglietto di Amy.
«mh mh»annuisce.

camminiamo verso il piccolo edificio e la tensione sale.
sto tremando e sudando.
sono qui?
sono proprio qui? 
sto per scoprire la verità.
e se non credesse che sono veramente io?
lei pensa che io sia morta.
e se non reagisse come mi aspetto?
devo smetterla di fare troppe paranoie.
devo calmarmi. 

arriviamo sul portico e alzo il braccio per bussare.
mi blocco.
«avanti,soph»mi incoraggia noah.
busso e faccio un passo indietro. 
niente.
*dejavu*
il legno sotto i miei piedi scricchiola.
busso un'altra volta ma ancora nessuna risposta.

noah sembra agitato.
tende la mano verso la maniglia e la porta è aperta,
entriamo.
«c'è nessuno?»urlo;
giriamo tutto l'edificio,non c'è segno di vita.
la casa è buia e l'unico rumore è quello delle onde del mare.

corro per l'edificio un'altra volta,ma non trovo niente.
e ora?
deve pur esserci un indizio,una traccia,un qualcosa.
mi metto le mani nei capelli e cammino velocemente in tondo.
apro la finestra e grido.
«mammaaaaa»
«soph»noah sussurra.
«mammaa»urlo sempre più piano.
«soph...»
«mamma,mamm-»sospiro cercando di trattenere le lacrime dentro gli occhi gonfi e stanchi.

resto a fissare il vuoto mentre migliaia di pensieri mi passano per la mente.
«non può...deve esserci»
«soph...non...»noah mi raggiunge sedendosi accanto a me sul divano polveroso.
non sa cosa dire.
onestamente neanche io so più cosa dire.
il mio sguardo è ancora perso nel nulla,quando intravedo un foglio in cucina.

non sono sicura di cosa sia, probabilmente è solo un'invenzione della mia mente.
strizzo gli occhi.
ho la vista appannata,così mi avvicino.
c'è un tavolo in cucina,e sopra si trova un pezzo di carta piegato accuratamente.
noah mi guarda spiazzato mentre mi siedo al tavolo e apro il foglio.
no...

"cara millie,
sono mamma,si quella che non hai mai conosciuto.
so che probabilmente non leggerai mai questa lettera,ma in caso tu la stessi leggendo,sappi che ti voglio un mondo di bene.
forse è colpa mia,non so...forse ho sbagliato tutto...forse non sono stata abbastanza come madre in passato...
non volevano che ti facessi del male,quindi mi hanno tenuto lontana da te.
ma io non smetto mai di pensarti.
ero consapevole della mia salute mentale...e non volevo farti male,
perciò ti ho lasciata andare...e scusami,scusami di tutto.
so che stai crescendo bene e tua zia si sta prendendo cura di te.
speravo che un giorno potessi conoscerti,ma purtroppo non sarà così.
ti voglio bene.

cara sophie,
spero tu stia bene dove ti trovi adesso.
tu non puoi neanche immaginare il dolore di una madre nel vedere la propria figlia scomparire...è una cosa che mi lacera dentro,e non posso farci niente.
sapere che non sono riuscita a proteggerti mi tormenta ogni giorno.
ricorderò sempre i tuoi riccioli castani ,le giornate passate a giocare insieme,il tuo buffo visino pieno di cioccolata all'ora di merenda.
ma purtroppo non potrò neanche mai scordare l'immagine di te cadere a terra l'ultima volta che ti ho visto.
tuo padre è stato lo sbaglio più grosso che potessi fare...
non rimpiango che tu sia nata, rimpiamgo che tu abbia dovuto soffrire così tanto,e che tu abbia dovuto sopportare tutto in silenzio.
lui è sempre stato così.
faceva male,feriva,usava.
e io pensavo che andarsene fosse la cosa più giusta per te,per noi,per garantirti un futuro migliore...
ma mi sbagliavo,perché cosa ho ottenuto è stato un futuro senza di te e adesso queste voci nella mia testa non vogliono smettere.
continuo a sentire la tua voce,la sua voce,la mia voce...una voce interiore.
non smette di ripetermi che è solo colpa mia e che non riuscirò mai ad essere felice.
e io non posso vivere così.
ho troppa paura.
ho paura perché qualche sera fa lui mi ha telefonato...non volevo rispondere, ma lui continuava,continuava e continuava e così ho ceduto.
era ubriaco e ha detto che sapeva dov'ero e che sarebbe venuto a trovarmi...
posso nascondermi quanto voglio,ma lui tornerà.
in questo momento mi sento così stupida.
ma questa lettera è dedicata a te,e non a lui...quindi ora non voglio pensarci.
negli ultimi anni ho cercato in tutti i modi di trovare una soluzione per sentirmi in pace con me stessa,ma non ci sono riuscita,così eccomi qua.
a volte se chiudo gli occhi sei ancora accanto a me.
devi essere forte soph,perché ovunque tu sia sto arrivando.
e voglio solo che tu sappia che qualunque cosa accada ti voglio bene.
ho paura di morire,ma le voci mi stanno dicendo di farlo.
quindi ora devo andare.
ti voglio bene,e scusa,per tutto.
per non essere stata la madre che meritavi."

continua;

sto piangendo per quello che ho appena scritto ma va be...non roviniamo la suspense.
ily.

midnight//noah schnapp;Donde viven las historias. Descúbrelo ahora