29.

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SOPHIE'S POV

è passato qualche giorno da quando sono tornata a casa di mia zia.
qui sono felice,mi sento finalmente al sicuro,come se fosse una vera casa...se non fosse per il fatto che il pensiero di noah mi sta uccidendo.
ma in fondo il destino ha voluto così, forse era troppo bello per essere vero.

in ogni modo oggi ci sarà il processo di mio padre,durante il quale verrà anche deciso a chi affidare la mia custodia in quanto sia ancora minorenne.
mi infilo velocemente un delicato vestito di mia zia e mi guardo allo specchio...sono così diversa dall'ultima volta che ho visto la mia immagine riflessa.

i miei capelli color castano sono cresciuti,il mio corpo sembra più snello,e i miei occhi sembrano meno stanchi.
faccio fatica a riconoscere la ragazza di ieri,la soph che gira per i corridoi di scuola nascondendosi.
sono cambiata anche in quell'aspetto.

salgo in macchina e ci dirigiamo verso il tribunale.
in realtà non so come funzioni precisamente,o chi ci sarà...ma so che devo essere onesta e rispondere educatamente,o qualcosa del genere.
«ricordati,non farti intimorire da lui,devi parlare più che puoi» racconanda zia.

***

entriamo in una sala abbastanza spaziosa,dove una donna ci invita a sederci.
vedo arrivare mio padre ammanettato,e anche se so che lui non può farmi più niente,una scia di paura rimane sempre.
ma la rabbia è di più.

l'audienza procede lentamente,e racconto tutto quello che è successo come se mi stessi liberando di un grande peso.
sentire le sue scuse per tutto quello che ha fatto è irritante,ma devo sopportarlo ancora per un pó.

ho lo sguardo perso nel vuoto,quando il portone si apre mentre il giudice comincia a parlare.
«entra in aula il testimone dell'accaduto il signor schnapp»  
giro la testa di scatto e lo vedo camminare lentamente con le stampelle.

non avevo idea che avessero convocato anche lui.
appena mi nota i nostri sguardi si incrociano e senza accorgermene una lacrima scende mentre sorrido.
quanto vorrei corrergli incontro e abbracciarlo...ma devo aspettare.

si siede al bancone seguito dai suoi genitori e posa le stampelle di fianco a lui.
comincia a parlare...quanto mi mancava la sua voce roca,il suo modo di muoversi,l'espressione calma.
a volte gira la testa verso di me e mi lancia un sorriso,un sorriso innocente,dolce.

«il deputato è ritenuto colpevole di molestie e rapimento.
la custodia di Sophie White Beverly è affidata alla sorella della madre,la qui presente Stephany White.
la sentenza è conclusa» dice il giudice battendo il martello sul bancone.

esco dall'aula prendendo per mano millie.
«zia posso avere un momento da sola con lui?» chiedo.
«ok,ma non allontanatevi troppo.
io porto millie a prendere qualcosa da bere in quel locale all'angolo»
sono così fortunata ad averla.

aspetto noah all'uscita noah seduta su una panchina.
lo vedo fare un cenno ai suoi mentre si avviano verso il locale anche loro.
si gira verso di me e lo stringo più forte che posso senza dire una parola.

sento il suo solito profumo e le sue mani sulla mia schiena mentre lascia cadere le stampelle a terra.
restiamo così per molto tempo finché non ci sediamo.
volta la testa mostrando un sorriso.
«sono felice che tutto sia finito»
«anche io»rispondo.

«e scusami per quella,mi dispiace così tanto...»aggiungo.
«oh...fa niente»ridacchia.
restiamo per molto tempo a parlare di niente e di tutto,del nostro viaggio,dei ricordi.
non vorrei che finisse mai.

«ti ricordi di quel giorno al mare soph? io provo ancora tutto» si fa serio.
«anche io.
ma adesso sarà tutto diverso.
non sarò più così vicino»
fa male ammetterlo.
«e dovremmo arrenderci?
possiamo trovare una soluzione, come sempre,come facciamo ogni 
volta».
«ci vedremo ogni settimana?»
«te lo prometto-»
intreccia le sue dita con le mie.
«-e ogni notte,a mezzanotte,
penserò a te».

lo guardo negli occhi e ridacchio, posando un leggero sulle sue labbra.

continua;

midnight//noah schnapp;Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz