26.

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un messaggio appena ricevuto cattura la mia attenzione.
«ok al solito posto,l'hai trovata vero? ho portato l'attrezzatura»
il numero è sconosciuto,esco dai messaggi ed entro nella galleria del vecchio telefono.

scorro tra le immagini fino alla prima, che raffigura una bambina e una donna che assomiglia molto a soph.
un sorriso è dipinto nei loro volti mentre siedono su un prato.
vado avanti con le fotografie e per un attimo mi sembra una famiglia normale:

una piccola sophie sdentata con teneri ciuffi castani raccolti in due codini,una madre innamorata.
ma man mano che scorro,diventa sempre peggio.
le foto sono buie,e soph non c'è più, rimane solo lei.

non ho parole per descrivere cosa ho davanti ai miei occhi.
un corpo come...appassito;
dolore, lividi e lacrime.
non posso fare a meno di chiedermi quale uomo avrebbe il coraggio di strappare la libertà a una donna.
conosco la risposta,e non riesco a tollerare il fatto che questo sia successo troppe volte in passato,che magari sta succedendo anche in questo momento e che succederà in futuro.

chiudo la galleria e fisso il pavimento, mentre ripenso al messaggio ricevuto qualche minuto fa.
vuole anche lei,e non c'è più tempo.
infilo il telefono in tasca e riprendo la ricerca della porta per il seminterrato.
sposto scatoloni e mobili,finché non sento un cigolio sotto i miei piedi.

ricammino sullo stesso punto un paio di volte e sposto delicatamente il tappeto impolverato.
è una botola.
la tiro su velocemente nonostante il peso e scendo le scale che concludono con una piccola porta.
apro e la vedo raccolta su un piccolo letto.
ha gli occhi chiusi e le guance bagnate da lacrime quasi secche.

corro da lei e poggio una mano sulla sua schiena.
è così bella quando dorme.
sbarra gli occhi di scatto per la paura,ma poi si accorge di me e mi abbraccia poggiando la testa sulla mia spalla.

tolgo delicatamente il nastro dalla sua bocca e slego con fatica le mani e I piedi dal letto.
«non c'è più tempo soph,stanno arrivando»
la aiuto mentre cerca di alzarsi senza successo,ma mi fermo all'improvviso quando sento il motore di una macchina.

e adesso?
se ci nascondessimo qui se ne accorgerebbe ma se uscissimo rischieremmo ugualmente.  
comincia a respirare a fatica e a guardarsi intorno.
«non agitarti,sto pensando,troverò qualcosa»
pronuncio queste parole consapevole che sto mentendo,perché la verità è che non c'è una via di uscita,non posso più illudermi di saper risolvere ogni situazione da solo.

so cosa è giusto,ma so anche che potrebbe portare conseguenze, potrebbe dividerci.
ma la sua vita è più importante, quindi devo farlo.
tiro fuori dalla tasca il vecchio telefono trovato qualche minuto fa e digito i numeri.
911.
sta succedendo tutto troppo velocemente.
soph mi guarda confusa.

«salve,vorremmo segnalare un rapimento,mi chiamo noah schnapp e mi trovo in un piccolo edificio sulla costa di Athol Springs,fate presto»
metto giù la linea dopo aver buttato fuori quella frase in un unico respiro.

«perché l'hai fatto? finirai nei guai e ci separeranno,lo sai.» c'è un filo di rabbia nella sua voce,forse più disperazione e confusione,ma so che ho fatto il mio meglio per proteggerla,e questo è l'importante.

«o adesso o mai più soph,è per proteggerti. il gioco è finito,qui si parla di vita o di morte-»
afferro la sua mano e la conduco verso l'uscita.
«-e scusami,ma per me la tua vita è più importante della mia.meriti di essere felice con o senza di me»concludo.

la prendo per la vita e la poso sulle scale,incrociando lo sguardo con il suo.
gli occhi pieni di paura,una lacrima sul suo viso,le mie mani che tremano.

continua;

midnight//noah schnapp;Hikayelerin yaşadığı yer. Şimdi keşfedin