Forte E Veloce Come Il Vento

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«Kilian? Allora scendi?» lo chiamò sua madre dalla tromba delle scale, sorridendo al sentire il rumore delle scarpe che scendevano veloci le scale e non si fermavano neanche per un secondo.

«Sono sceso!» rispose il bambino, ridacchiando nel momento in cui lei gli avesse scompigliato i capelli.

«Vieni allora?»
«Sì!» rispose annuendo, seguendo sua madre fuori dal palazzo.

Respirò a pieni polmoni l'aria fresca che c'era quella mattina, sorridendo quando sua madre si fosse voltata per guardare lui. Gli piaceva passare così quei momenti, facendo una cosa che a lui piaceva e che allo stesso tempo gli permetteva di passare del tempo con sua madre o suo padre, a differenza di chi fosse libero quel fine settimana.

«Sicuro che questa volta ce la fai?»
«Io ti prometto che quando sarò più grande supererò te e papà!» esclamò lui subito dopo, sorridendo più che deciso sulle parole che aveva appena detto.

«Voglio proprio vedere come riuscirai a farlo...» gli disse lei ripuntando lo sguardo di fronte a sé.

Kilian sorrise più di prima, riprendendo il passo e la respirazione regolata, come gli aveva insegnato suo padre. Avere due genitori tanto attaccati allo sport non era poi così male come si pensava, erano duri delle volte ma il resto sempre simpatici e divertenti. Gli veniva sempre da ridere quando suo padre si immobilizzava davanti alle parole di sua madre, era veramente la cosa più divertente che avesse mai visto in tutta la sua vita. Non gli era capitato tante volte di vedere due genitori come i suoi, che litigavano talmente tanto da non sembrare perfetti l'una per l'altro, ma la sua mamma e il suo papà erano perfetti invece, lo aveva capito lui.

«Ehi, a cosa stai pensando?» gli chiese sua madre dopo qualche minuto, voltando leggermente lo sguardo verso di lui.

«A... Quanto tu e papà... Siete perfetti insieme...» rispose lui tra i respiri, vedendo comparire sul viso di sua madre un enorme sorriso.

«Vuoi fermarti?»
«No, voglio continuare» rispose lui sorprendentemente, facendole sgranare leggermente gli occhi.

«Sei sicuro? Se sei stanco devi dirmelo Kilian...»
«Non sono stanco» rispose lui, prima di inciampare nel marciapiede per colpa di una mattonella rialzata.

Alix si mosse con un fulmine fermandosi sul posto e prendere Kilian per il colletto della maglietta, evitandogli così di stramazzare a terra.

«Adesso però facciamo una pausa...»
«Uffa! Maledetti piedi!» borbottò il bambino incrociando le braccia al petto, mentre Alix lo prendeva in braccio e si avvicinava ad una panchina di un parco lì vicino.

Lo fece sedere sulle sue gambe, gli passò una mano sulla fronte e poi tra i capelli, sorridendo all'incrociare i suoi occhi azzurri dopo che avesse piegato la testa all'indietro.

«Non dovresti arrabbiarti per cosa come queste, lo sai vero?»
«Sì, ma non è giusto...»
«Cosa non è giusto?»
«Che c'è sempre il marciapiede che mi fa cadere...» borbottò lui abbassando lo sguardo, appoggiando però la testa alla spalla di sua madre per lasciarsi accarezzare la testa.

«Il marciapiede non può farti cadere a posta e poi sei tu che devi guardare dove metti i piedi, altrimenti ti fai male»
«Io cado sempre per colpa dei miei piedi...»
«Sì ma non devi comunque dare la colpa a loro, è grazie a loro se riesci a camminare, a correre, a stare in piedi, ad alzarti sulle punte, a tirare i calci al pallone e a saltare quando devi fare canestro» gli ricordò sua madre continuando a guardarlo negli occhi, ricambiando il sorriso accennato che era comparso sul suo viso: «Sono i tuoi piedini che ti permettono di inseguire i tuoi sogni» gli disse subito dopo, passando le dita tra i suoi capelli scuri.

Ma Vie Avec Toi ~ Spin-off di 'All'inizio Era Solo Un Sogno'Where stories live. Discover now