Ma Vie Avec Toi ~ Spin-off di 'All'inizio Era Solo Un Sogno'

Bugie E Ricordi Smarriti

«Allora mezza calzetta? Hai finalmente capito chi è che comanda qui?»
«Mmm!!» mugugnò Florian con le lacrime agli occhi.

«Andiamo ragazzi, qui abbiamo finito.»
«Sì allenatore!»
«Mmmmmmm!!» mugugnò ancora lui agitandosi più in fretta.

I suoi compagni di squadra e l'allenatore lasciarono lo spogliatoio e lui lì da solo, legato come se fosse un animale feroce o da mangiare.

«Mm mmm...» mugugnò ancora con la corda tra i denti, mentre la vista gli si stava lentamente appannando.

Cosa aveva sbagliato? Cosa aveva fatto di così male da essere trattato in questo modo? Era colpa sua se avevano perso la partita? Avevano vinto loro o la squadra avversaria? Non se lo ricordava più.
Il tempo sembrò scorrere troppo lentamente ai suoi occhi, cercava inutilmente di liberarsi ma gli avevano legato mani e piedi, dopo averlo tenuto sdraiato su una delle panchine, con gambe e braccia piegate. Mosse ancora la testa, ma nessuno sembrò sentirlo mentre cercava di urlare aiuto anche con la corda che gli impediva di parlare.
Sarebbe rimasto così per sempre? Da solo e senza nessuno che sarebbe venuto a salvarlo? Stava già piangendo e adesso le lacrime si stavano moltiplicando.

«Florian? Florian sei ancora qui?»

Al sentire quella voce il suo sguardo si riaccese.

«Mmmmm!! Mmm mmm!!»
«Florian sei- O mio dio ma che cosa ti hanno fatto?!»
«Mmmm...»
«Victor!» lo chiamò lei ad alta voce, avvicinandosi a Florian per togliergli la corda dalla bocca: «Tesoro stai bene? Florian guardarmi!»
«...Io non... Non volevo... Non... È stata... Colpa mia...» singhiozzò lui in risposta, prima di ritrovarsi tra le sue braccia.

«Va tutto bene, adesso ti libero...»
«Mamma... Voglio tornare a casa...»
«Adesso torniamo a casa, prima ti devo slegare»
«Che succede?» domandò Victor, entrato nello spogliatoio in quel momento, sgranando gli occhi dopo aver visto Florian legato in quel modo: «... Sono stati i tuoi compagni a ridurti così?»
«Victor non è il momento!»
«Lo hanno legato come un salame, cosa vuoi che dica? "Buon modo di legare un bambino di sei anni"?! Adesso vado dall'allenatore e gliene dico quattro!»
«Victor ho detto di no!» gli urlò lei liberando le caviglie a Florian, passando poi alle mani: «...Non risolverai un bel niente così, lascia stare e andiamo via.» aggiunse sciogliendo anche quel nodo.

«E che dovremmo fare allora?! L'hanno traumatizzato, guarda è immobile!» indicò lui il figlio con la mano, facendole notare come tremava e teneva gli occhi sgranati.

«...Lui vuole tornare a casa e tornerà a casa...»
«E tu da quando fai come ti dice lui?»
«Da quando ho visto come lo sport che gli ho consigliato io l'abbia ridotto! Gli ho consigliato io di giocare a basket, è colpa mia se adesso è ridotto così!» sbottò lei rialzandosi in piedi e portandosi entrambe le mani al viso.

«No... Cara non è colpa tua, non potevi sapere che l'avrebbero trattato in questo modo... Non pensare una cosa simile, per favore»
«Io non faccio altro che creare guai...» ripeté lei sentendo la mano di Victor appoggiarsi sulla sua spalla: «Portiamolo a casa, non voglio che resti qui un minuto di più.» concluse subito dopo, facendo dietrofront per prendere Florian in braccio ed uscire velocemente dallo spogliatoio.

Victor la seguì senza aggiungere parola, dopotutto nemmeno lui sapeva come risolvere una questione del genere. Non poteva denunciare l'allenatore, avrebbe inutilmente coinvolto Florian in una serie di incontri in tribunale che poi non avrebbero concluso nulla, la cosa a cui doveva pensare adesso era suo figlio e basta.

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«"...E vissero tutti felici e contenti."»
«La nonna ti leggeva queste storie quando andavi a dormire mamma?»
«Solo quando ero piccola, quando sono diventata grande dovevo addormentarmi da sola, ovviamente perrmettere a lei e al nonno di fare lo stesso.»
«Anche io quando diventerò grande dovrò addormentarmi da solo?» lui puntò i suoi occhi marroni contro quelli di lei, non poté non sorridere.