Ma Vie Avec Toi ~ Spin-off di 'All'inizio Era Solo Un Sogno'

Niente Bugie

Lesse le ultime battute con difficoltà, la sua vista era offuscata dalle lacrime e riusciva a malapena a distinguere i disegni dalle nuvolette con i dialoghi. Forse quello era stato uno dei finali più tristi che avesse mai letto, anche se non era la prima volta in cui piangeva dopo aver finito di leggere un manga o vedere un anime, gli capitava spesso. A detta di sua madre era solamente sensibile, a tal punto da immedesimarsi nelle persone, nei personaggi che vedeva e addirittura entrare involontariamente nella storia, trovandosi a piangere o provare rabbia quando succedeva ai protagonisti. Forse questo era colpa del fatto che molto spesso trovasse cose in comune con uno o più personaggi della storia, e questa volta si era ritrovato nei panni del protagonista, che viveva una vita che probabilmente sarebbe stata la sua se un fatto passato fosse andato avanti in modo diverso. Era complicato per lui ricordarlo, figuriamoci viverlo in prima persona per colpa di quel suo tratto, che poteva tranquillamente denominare maledizione.

«Louis, ti ho chiamato dal piano di sotto, ma non hai risposto. C’è qualcosa che-»

Lui alzò lentamente lo sguardo e tirò su con il naso, guardando la figura di Nicole che adesso era in piedi e ferma a pochi passi dalla porta, completamente bloccata.

«Che cosa ti è successo? Perché stai piangendo?» gli domandò con un tono leggermente più alto rispetto a quello che aveva usato in precedenza.

Non rispose, si limitò a stringere i denti e abbandonare il manga accanto a sé. Nicole si tolse velocemente le scarpe e lo raggiunse sul letto, prendendogli il viso tra le mani per poterlo guardare dritto negli occhi.

«Louis? Che cosa ti prende? Perché stai piangendo?» gli chiese a raffica mentre gli asciugava le lacrime con il pollice senza smettere di guardarlo negli occhi.

«Niente… Ho solo letto… Una cosa che…» cercò di spiegare in poche parole, ma venendo interrotto ogni due per tre da un singhiozzo.

Nicole non gli lasciò dire un’altra parola, lo abbracciò e gli lascio appoggiare la testa contro la sua spalla, arrossendo lievemente quando lui ricambiò l’abbraccio con forza. Non riusciva a vederlo in lacrime, era una tortura orribile per lei, vederlo distrutto e senza nemmeno la forza di parlare. Da quanto sapeva non era successo nulla di preoccupante in quei giorni, quindi il motivo per il quale era ridotto in quel modo era sicuramente legato al manga abbandonato sopra al lenzuolo.

«…Calmati… Va tutto bene.» lo rassicurò sussurrandogli quelle parole all’orecchio, prima che lui appoggiasse la testa anche contro la sua, sentendola immobilizzarsi sul posto.

Rimase tra le sue braccia per un po’ di tempo, abbastanza da smettere di piangere e singhiozzare. Si sentiva al sicuro quando era tra le sue braccia.

«Stai meglio?»
«Sì… Scusami se ti ho spaventata»
«Spaventata? Mi hai fatto prendere un colpo maledetto!»
«Ehehe, scusami…» rise lui contagiando anche lei che si era allontanata per guardarlo di nuovo negli occhi.

«Cosa stavi facendo che ti ha ridotto così?» gli domandò stringendo le proprie mani tra di loro, intrecciando le dita tra loro.

«Stavo solamente leggendo l’ultimo numero di una raccolta, Zoe ne stava leggendo un altro e per questo ho avuto la via libera. Non mi aspettavo proprio di finire in due giorni tutti i numeri, tantomeno di finire il tutto con le lacrime agli occhi…» le spiegò recuperando in mano il numero, che le allungò per darle un’idea della situazione.

«Your lie in april? Di che cosa parla?»
«…Di un musicista prodigio, che dopo la morte della madre non riesce più a suonare il piano»
«E piangevi per questo?»
«No… Piangevo per come è andata a finire»
«E’ finito male allora?»
«Beh… Diciamo che finisce con un cuore ridotto in pezzi, un amore che vola via nel cielo notturno insieme alle miriade di stelle. Mille verità dette con in mezzo una sola bugia...» cercò di spiegarle alzando lentamente lo sguardo sul soffitto, fino a socchiudere gli occhi.