i'm not a simple girl

17.3K 628 161
                                    

I'm not a simple girl

'dove sei stata?'

La voce squillante di mia sorella Jessie alle 6.30 del mattino non si può esattamente dire che sia la cosa più piacevole al mondo.

'dovresti saperlo...' gli risposi per poi dirigermi verso la mia camera.

Sentii i suoi passi dietro di me, era ovvio che mi stesse seguendo. La odiavo quando faceva così, quando si impicciava in modo invasivo dei miei affari, quando faceva domande stupide, senza senso, come quella di poco fa.. la sapeva già la risposta, cosa occorreva chiedermelo milioni di volte!

'dovresti smetterla Charlotte.. dico seriamente, dovresti trovare altri modi per fare soldi'

Quante volte avevo sentito quella frase e quante volte non le avevo dato retta.

Lei non capiva, non poteva capirlo, una volta che entri in questi giri non hai più modo di uscirne, è circolo vizioso, una volta che sei dentro, sei dentro, segnato con un marchio per tutta la vita. Avevo l'età per lavorare, certo, ma non ne avevo voglia, la droga era facile da vendere, un metodo efficace per fare soldi velocemente senza spezzarmi la schiena. Aveva i suoi lati negativi, come ogni cosa, ma dopo un po' ho imparato a conviverci.

Jessie era ancora li, sulla porta che mi osservava.

Da quando siamo andate via di casa, io e mia sorella ci siamo arrangiate come abbiamo potuto, abbiamo sempre parecchi conti da pagare ogni mese, bollette su acqua e luce, bollette su tutto, ed era difficile. Lei, essendo la maggiore, si sentiva un po' come una mamma per me, ma io non ne avevo bisogno, conoscevo il mondo, quello vero, molto meglio di lei.

Aprii a finestra e dopo aver preso la sigaretta dal cassetto, la accesi.

'non tutti nasciamo allo stesso modo Jessie, questa è la mia vita e tu non sei mia madre. Apprezza il fatto che ti aiuti invece di star li sempre a brontolare su come porto i soldi a casa.'

La vidi andarsene arrabbiata.

Mi girai nuovamente a osservare fuori dalla finestra.

Il vento gelido misto al caldo fumo che usciva dalle mie labbra, un miscuglio che dava vita a leggere nuvole bianche che piano piano si dissolvevano nell'aria.

Quanto adoravo quello statico rumore di una città che non dormiva mai.

Finii la mia sigaretta per poi richiudere la finestra, dovevo scrivere un messaggio ad Anthony, avevo bisogno che mi procurasse diverse cose se voleva che risolvessi quel problema il prima possibile.

To: Anthony

'ce le hai ancora quelle famose bombe che si possono attaccare facilmente ovunque uno voglia?'

Avevo deciso cosa fare: avrei sfidato Justin.. a cosa? Ad una gara d'auto, diciamo non proprio a pari armi. Chi avesse vinto si sarebbe tenuto i soldi ed era quasi sicuramente ovvio che avrei vinto io.

From: Anthony

'passa in magazzino quando vuoi, te le lascio li. Buona fortuna bambola'

Sarei passata quello stesso pomeriggio a prendere ciò che mi serviva e la sera avrei sistemato la questione.

Mi tolsi gli indumenti e dopo averli accartocciati sulla sedia, mi stesi sotto le coperte cercando di dormire per quel poco tempo che mi restava. Ero stanchissima e caddi subito in sonno profondo.

**

Maledetti bambini strillanti, ma che cazzo di ore erano?

Allungai la mano per guardare la sveglia: 12.30

Inverse || Justin BieberWhere stories live. Discover now