I want her Charlotte

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I want her, charlotte

Charlotte's pov

Camminavo da circa 5 minuti, ma sembravano davvero i 5 minuti più interminabili della mia vita. Com'era possibile che non fossi ancora a casa di Anthony?

La sera precedente quando ero tornata a casa mia sorella fortunatamente dormiva ed ero riuscita così a scappare dalle sue interminabili e banalissime domande stile interrogatorio di polizia. Avevo mandato un messaggio a ognuno dei ragazzi e ci eravamo concordati sul trovarci a casa del nostro capo per un breve aggiornamento sulla situazione. Nessuno di loro sapeva ancora che ero riuscita a rimediare i soldi e conoscendoli si staranno mangiando anche le dita dall'ansia.

Per tutto il tragitto non riuscii a pensare ad altro se non alla gara della notte precedente.

Avevo conosciuto Justin il quale si era presentato totalmente diverso dalle mie aspettative, aveva quel viso da normalissimo ragazzo di città ma negli occhi aveva un fuoco di cattiveria che ardente risplendeva, era come un inganno quel ragazzo, ti aspetteresti da lui l'innocenza, un corpo puro, ma quando lo guardi dentro non vedi altro che un'anima nera macchiata di sangue; era come se avessi avuto a che fare con una creatura mistica, una perfetto concentrato di cattiveria quasi surreale.

Era come se lui fosse nato creatura mistica non come me che lo sono diventata, era come se quel fuoco ardesse nei sui occhi sin dalla nascita.

Eppure a parte l'apparenza e presentimenti interni era come se non conoscessi davvero nulla di lui, come se tutti quei piccoli particolari fossero solo vie secondarie pronte a farti credere nell'inganno, come se quella moneta dalle due facce ne avesse una terza nascosta.

Più riflettevo su di lui e più capivo come in fondo la semplicità della sua persona fosse un puzzle irrisolvibile, più riflettevo su di lui più mi chiedevo se non stessi prendendo strade secondarie.. più riflettevo e più mi chiedevo: è davvero così o c'è dell'altro?

Era un mio ''nemico'', se così si poteva definire, ma qualcosa dentro di me mi spingeva a volerlo vedere ancora, forse la curiosità di scoprire una risposta alle mie domande, forse per trovare il tassello mancante del puzzle.

Appena arrivai alla porta di casa di Anthony ero più persa nei miei pensieri che presente sul mondo reale, cercai di ricompormi un po' e suonai il campanello.

Le voci all'interno della casa da rumorose si zittirono e qualcuno, presumibilmente Anthony, si diresse verso la porta.

'finalmente sei arrivata, aspettavamo solo te'

Come da intuizione era Anthony con in mano una birra e in bocca una sigaretta.

'ne hai una che per me?'

Chi chiesi indicando la birra.

Sorrise facendomi segno di entrare.

I ragazzi erano seduti sul divano o sulle poltroncine e non appena mi videro entrare mi sorrisero facendo posto anche a me per sedermi.

Sentivo i loro sguardi fissi, ma cercai in tutti i modi di non far trapelare alcuna emozione dal viso in modo da lascarli nell'incognito ancora per un po' di tempo. Era strano sentire quel silenzio in loro presenza, di solito erano dei tale casinisti!

Quando Anthony arrivò e accomodandosi sul bordo di una poltrona mi porse una birra, accennai un sorriso.

'sta sera direi che Anthony potrebbe escluderci dal lavoro per festeggiare'

Dissi per poi estrarre il gruzzolo di soldi che ero riuscita a procurare dal portafogli di Bieber.

Vidi i loro volti illuminarsi e il chiasso si fece di nuovo spazio nella stanza.

Inverse || Justin BieberWhere stories live. Discover now