I say: We accept

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Justin's pov

Ma che diavolo era preso a Charlotte?

L'avevo cercata e cercata, ma non c'era traccia di lei in giro e attorno al cimitero.

Picchiettai le dita sul volante dell'auto.

Ero arrabbiato, irritato, non riuscivo a capire perché quell'improvviso scatto di rabbia, perché se ne era scappata così?

E poi c'era quella scritta, quella che lei credeva avessi scritto io, che mi stava facendo preoccupare ancora di piu.

Qualcuno stava arrivando per noi, qualcuno ci voleva e ci avrebbe preso... se sarebbero riusciti a trovarci.

Non sapevo perché ci volessero, ma i messaggi così non promettono mai qualcosa di buono.

Sentii le mani farmi male.

Avevo le vene della mano e del braccio rialzate per via della frustrazione che mi aveva avvolto.

Questo mistero mi stava uccidendo, ma lo avrei evitato, non volevo scoprire niente.

Di messaggi sinistri me ne erano sempre arrivati molti, a volte anche in modo in diretto, non per forza scritti.

Quando era morta Jasmine mi avevano avvisato che qualcosa di brutto sarebbe accaduto, ma mai avrei pensato a qualcosa di così estremamente orribile.

Se fossero arrivati per portare via Inverse non avrei mai sopportato un'altra perdita.

Ero legato a quella ragazza nonostante il suo carattere indomabile, la sua anima macchiata, infrangibile, preziosa, ero legato ai suoi occhi che se avessero voluto avrebbero fatto più paura della luna piena nelle serate d'inverno in boschi deserti.

La luna, Inverse era spettacolare come la luna; era affascinante nel suo mistero, nel suo saper affascinare ma far paura al tempo spesso; era quella creatura per la quale avresti speso notti intere a osservarla, avresti sacrificato il sonno perché se ne avessi perso anche solo un'istante ne avresti rimpianto il tempo per tutta la vita.

Era luminosa nel suo oscuro cielo, sembrava essere di ghiaccio, indistruttibile, anche quando il tempo minacciava temporali devastanti.

Lei nelle tempeste, nelle piogge più forti, tra i fulmini e le saette sopravviveva e il giorno dopo si mostrava più splendente del giorno prima.

Il male non faceva altro che renderla ancora più bella, più forte.

Ma si sapeva, lei come la luna era bella, ma irraggiungibile al tempo stesso.

Ero sempre ad un pelo ad afferrarla, ma sempre troppo lontano per stringerla a me completamente.

Dovevo smetterla di pensare e pensare, questa visita al cimitero avrebbe dovuto aiutarmi a liberare la mente e a concentrarmi meglio, ma non aveva fatto altro che peggiorare la situazione.

Qualcuno ci aveva seguiti e ci aveva lasciato quel messaggio e non potevo di certo permettermi delle distrazioni, ora più che mai.

Quella sera sarei andato al porto per ritirare il grosso carico che era appena arrivato.

Decisi di non fare un salto a casa, ma guidai lentamente sapendo di essere abbastanza in anticipo.

Quando arrivai il porto era come sempre deserto e poco illuminato.

Mi lasciai distrarre per qualche secondo dal rumore delle onde che leggere muovevano le barche e si schiantavano contro i muri di cemento.

Mi accesi una sigaretta nell'attesa e quel piccolo fuoco alla fine della sigaretta sembrava essere l'unico spiraglio di luce in tutto quel buio.

Inverse || Justin BieberTahanan ng mga kuwento. Tumuklas ngayon