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Emma's pov
Non riuscii proprio a dormire. Una sola preoccupazione mi assillò per tutta la notte, tanto da farmi girare la testa.
È difficile essere innamorati.
Jin ormai mi era entrato nel cuore, e il solo pensiero di perderlo sarebbe stato come perdere la vita stessa.
Da quando sono in Corea, a Seoul, non ebbi mai avuto "l'onore" di poterlo vedere di persona, e se ci aggiungevo il fatto che lui mi trattava come un'estranea, mi rendeva ancora più triste.
La voce di Sofia che mi chiamò, mi risvegliò dai pensieri.

"Hey, che ne dici se facciamo uno scherzo a Sara? Sta ancora dormendo."
Risi, chiedendole che cosa avesse in mente e, avviandoci verso camera sua, qualcosa ci blocca: sentiamo qualcuno bussare forte alla porta, tanto da svegliare pure Sara.
"Chi è? Andate ad aprire!" ci urlò.
Sbuffando, ci dirigemmo per aprire e trovammo Jimin senza maglietta con un cuscino fra le braccia.
Riuscii a scorgere il viso di Sofia arrossire in un istante, che fece sorridere il ragazzo di fronte a noi.
La mia amica si bloccò di colpo, tanto da non riuscire più a parlare, bensì a balbettare solo cose incomprensibili.
"Che ci fai qui?" domandai, anche io leggermente imbarazzata.
"Mi dispiace se vi ho disturbate così presto... sono solo le cinque del mattino, ma... il mio compagno di stanza in questo hotel è troppo rumoroso."
"Aspetta... Teahyung?" chiesi, sbalordita.
"Esatto, russa come un maiale e non riesco a dormire." rispose.
Sofia ed io cominciammo a ridere così forte, da far uscire di stanza anche Sara, che non appena vide Jimin senza maglietta, scappò via e ritornò in camera.
"Allora posso dormire qui da voi? Non voglio più sentire quel grugnito strano. Accetto pure di dormire sul divano, mi basta riposare in pace." rise, stringendo ancora più a sé il cuscino.
Annuimmo, facendolo accomodare sul divano in salotto, dove lui si addormentò in un battibaleno, ma prima...

"Che carino..." bisbigliò Sofia, con la convinzione di non essersi fatta sentire.
"

Guarda che ti ho sentito!" esclamò il ragazzo in questione.
Lei, tutta impanicata, tornò nella sua stanza, lasciando da soli Jimin ed io.
Non ci parlammo, se non qualche piccola parolina, prima di ritornare nelle nostre camere.

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Il pomeriggio...

Ci preparammo per uscire con Taehyung e Jimin.
Eravamo vestite molto semplici, ma comunque presentabili.
Jimin se n'era andato già da qualche ora e Sofia sembrava sempre più in ansia per qualcosa che io non ebbi ancora capito, nonostante le continue dimostrazioni di nervosismo da parte sua.
"Che hai?" Le chiese Sara.
"Nulla... nulla." Rispose, mentre si mordeva le unghie.
"La smetti? È una semplice uscita, tutto qui." Dissi io, cercando di sdrammatizzare la situazione.
"Come posso non essere in ansia? Stamattina Jimin mi ha imbarazzata un casino... oddio, quegli addominali!"
"Smettila di sbavare." la richiamò Sara.
"E chi sbava? Io sto solo fantasticando..."
"Pfft, e poi chi è la pervertita qui?"
Quel loro continuo battibecco mi faceva tornare il sorriso, nonostante a volte mi dessero veramente fastidio.

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"Dev'essere questo il bar di cui parlava Jimin?" Domandai, osservando l'insegna di quest'ultimo.
"Sì, mi ha inviato adesso l'indirizzo." Confermò Sofia.
"Che facciamo? Entriamo?" Chiese Sara, che guardava a destra e a sinistra alla ricerca dei ragazzi.
"Io non li vedo, perciò o non sono ancora arrivati, o sono già dentro il bar." Le risposi, avviandomi verso l'ingresso.
"Che fate? Entrate senza di noi?" La voce di Jimin bloccò ogni mia azione.
"Scusate il ritardo." Intervenì Taehyung, avvicinandosi a Sofia.

Sofia's pov
Taehyung, non appena arrivato, si precipitò verso di me, e non capii subito le sue intenzioni.
"Ohi Sofia, devo dirti una cosa. Possiamo parlare in privato?" L'occhiataccia che ci mandava Jimin da lontano era spaventosa e raccapricciante, che sia geloso?
Mi portò non troppo distante dal bar, ma comunque abbastanza da non farci sentire dagli altri, che comunque sia parlavano beatamente tra di loro e aspettavano noi per entrare.
"Che c'è?" Gli chiesi, e lui adorabilmente arrossì.
"Oggi... io... cioè..."
"Ce la farai a dirlo entro domani?" Ridacchiai.
"Vorrei chiedere ad una persona una cosa troppo importante per me."
"Suuu, non fare il vago. Di chi parli?"
"Di una persona..." rise.
"Beh, questo mi sembra ovvio. Stai parlando di Sara, vero?" Arrossì ancora di più, negando il tutto.
"Noooo!" Scosse la testa, imbarazzato.
"Okay okay... però una domanda: io a cosa ti servirei?" Incrociai le braccia, facendogli segno di continuare il discorso.
"Devi solo dirmi se a voi ragazze piacciono i regali non troppo vistosi..." si grattò la nuca, evidentemente a disagio dall'argomento.
"A noi basta che un regalo venga dal cuore. Non importa che sia costoso, elaborato o esageratamente colorato: basta il pensiero." Gli diedi pacche sul braccio per rassicurarlo e me ne andai, senza sentire ciò che aveva da dire. Sono stata fin troppo sdolcinata oggi.

"Allora, che cosa vi siete detti?" Ridacchiò Sara, guardando Tae leggermente preoccupato.
"Ah no niente, mi ha chiesto solo un parere." Risposi al posto del ragazzo, che sembrava non voler aprire bocca.
"Quindi entriamo?" Parlò Emma, impaziente.
Annuimmo e finalmente cominciò la nostra effettiva uscita.

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Un quarto d'ora dopo...
"Sono passati solo quindici minuti e mi sento già stanca." Esclamò Sara, sbuffando.
"Che c'è? Non ti diverti?" Taehyung, guardandola, si morse il labbro e nervosamente Sara si alzò dal tavolo.
"Vado un attimo in bagno. Scusatemi."
"Vengo anche io con te, aspetta-" venni interrotta dal braccio di Jimin, che con potenza mi rimise seduta sulla sedia.
"No, tu stai qui." Disse, con una voce talmente bassa e profonda che mi fece rabbrividire.
"Non penso che dobbiate fare pipì nello stesso cesso." Ridacchiò, ma oggi sembrava più sensuale che mai... OKAY, a volte dovrei frenare i miei istinti.
Il mio nervosismo era palpabile.
"Che vi siete detti tu e Taehyung, prima?" Emma tirò fuori un discorso molto difficile da dire, dato che Jimin sembrava abbastanza geloso.
"Avanti, Sara non c'è. Tae, puoi dirlo." Continuò la mia amica.
"Dire cosa?" Sussurrò, quasi insicuro delle sue parole.
"Che ti piace." Ma questa frase fu fraintesa dal ragazzo di fianco a me.
"Che ti piace... chi!?" Gridò Jimin, furioso.
Taehyung non sapeva che dire, infatti non rispose, e questa cosa fece incavolare ulteriormente chi in quel momento era molto arrabbiato col suo amico, senza però un valido motivo.
"Ti piace Sofia e non me l'hai detto?" Si alzò in piedi, battendo le mani sul tavolo, attirando l'attenzione di tutti coloro che si trovavano nella nostra stessa stanza.
"No hyung, hai capito male. A me piace-"
"Non mi interessa, ormai ho capito tutto, però prima vorrei chiedere una cosa a Sofia." C'era silenzio in quella stanza, e avevo gli occhi di tutti puntati su me e lui.
"Pensi davvero che Taehyung sia più importante di me?" Mi urlò.
"Ma come ti salta in mente? Lui è un mio amico, sì, ma..." come potevo finire la frase e dire davanti a tutti che amavo Jimin?
"Okay, ho capito." Triste, abbandonò il tavolo, lasciandomi in piedi ancora sorpresa da suo eccessivo comportamento.
"Sofia, scusami tanto. Mi sento così colpevole adesso! È tutta colpa mia, vado a parlargli io, stai tranquilla." Mortificato, anche Taehyung sia alzò dal tavolo e uscì alla ricerca di un esemplare di Jimin molto geloso e arrabbiato.
"Credo che Jimin abbia frainteso le cose..." parlò Emma.
"No, ma va?" Risposi poco convinta.
Anche se ero consapevole di non aver commesso nulla di male, vederlo così mi rendeva peggio, e non feci altro, se non rimettermi a sedere e cominciare a piangere dal nervosismo del momento.

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Spazio autrice.
Ho scritto già il prossimo capitolo che verrà pubblicato domani, dove parlerò della sorpresa che Jin ha fatto per Emma, e altre possibili complicazioni, ma non vi dico altro.
Vi è piaciuto questo capitolo o ha fatto pena?

@ParkJimin ha iniziato a seguirti.Where stories live. Discover now