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Sofia's pov
Il tempo passa, com'è normale che sia; era già inverno.
Io, Sara, Emma e Giorgia ci siamo trasferite definitivamente a Seoul.
La nostra amica è andata a vivere col suo ragazzo, Seokjin, i quali avevano trovato un appartamento ampio e lussuoso, che occupavano ormai da circa cinque mesi, e se la cavavano alla grande.
Noi tre - il resto del gruppo - siamo andate a vivere in una casetta in periferia, piuttosto modesta e accogliente.
"Sofia, vieni fuori, è venuto qualcuno a trovarti!" gridò Sara, fuori dalla porta della mia stanza.
Mi precipitai in salotto, ma non trovai nessuno.
"Sara? Giorgia? Ci siete? Non fatemi questi stupidi scherzi, che poi mi arrabbio seriamente." infuriata, mi voltai, ma una mano mi fermò, prendendomi da una spalla.
"Non è uno scherzo. Ti va di andare a fare una passeggiata fuori? C'è la neve." mi girai, e trovai il volto del mio ragazzo, particolarmente sorridente, che mi fece addolcire in un secondo.
"Jimin!" esclamai, buttandomi tra le sue braccia, così calde e morbide.
"Okay, andiamo." misi il cappotto, e uscimmo.

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"Hai freddo? Se vuoi, ti do i miei guanti."
"No, non ce n'è bisogno, ma grazie comunque." la sua gentilezza mi stupisce ogni volta, dato che a volte lo è anche con persone che non lo meriterebbero.
Camminavano su un marciapiede di un parco, che era completamene ghiacciato, con l'intenzione di andare a passeggiare in mezzo agli alberi spogli, con i bambini che giocano a fare pupazzi di neve e i nonni seduti sulle panchine a leggere i giornali.
"Sofia..." bisbigliò il mio nome, e se non fossi stata così vicino a lui, sicuramente non l'avrei sentito.
"Dimmi... che c'è?" ci fermammo, e dopodiché Jimin si posizionò davanti a me, con lo sguardo fisso sui miei occhi.
"Awww, sei la cosa più carina di tutto l'universo." con una mano, mi strizzò la guancia, sorridendo compiaciuto come un bambino piccolo.
"Mi puoi spiegare cosa ci trovi di carino in me?" chiesi, accennando una smorfia.
Lui si mise a ridere, successivamente rispose.
"Qualsiasi cosa." più dolce che mai, mi diede un bacio delicato e romantico, sotto ai fiocchi di neve.

" più dolce che mai, mi diede un bacio delicato e romantico, sotto ai fiocchi di neve

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Nel frattempo...
Giorgia's pov

"Jungkook? Sei tu?" da lontano, potei vedere la figura di un ragazzo, ma riuscii bene a capire chi fosse

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"Jungkook? Sei tu?" da lontano, potei vedere la figura di un ragazzo, ma riuscii bene a capire chi fosse. Poi, sentii la sua voce farsi sempre più vicina, fino ad arrivare davanti ai miei occhi.
"Signorina, sa dirmi dove si trova la caffetteria- aspetta, Giorgia?"
"Felix?" le gambe iniziarono a tremare, cosa ci faceva qui, ancora vivo? Jimin non lo aveva ucciso?
"Oooh bambolina, è un piacere rivederti qui, tutta sola..." una mano sfiorò i miei fianchi, ma io mi tolsi immediatamente.
"Sto aspettando Jungkook, perciò vedi di andartene."
"Esci ancora con quel pezzente? Ma fammi un piacere! Io sono meglio di lui."
"E tu da quanto sei resuscitato? Non eri morto?" dissi sarcasticamente, guardandolo innervosita dalla sua presenza.
"Questi sono cavoli miei." rispose, cercando di venire verso di me.
"Allora sparisci."
Per fortuna, proprio in quel momento, arrivò Jungkook, che prendendomi per un braccio, mi portò via, e quel maniaco di Felix non provò nemmeno ad avvicinarsi.
"Cos'è questa storia? Che ci fa lui qui?" mi teneva la mano, preoccupato.
"Non lo so Jungkook, ma spero che non abbia brutte intenzioni."
"Stai tranquilla. Se osa anche solo guardarti, giuro che lo spezzo in due." stringeva ancora più forte le mie dita, decisamente turbato.
"Anche tu dovresti stare tranquillo. Cerchiamo di goderci questa uscita." Lui annuì e si alzò in piedi, prendendo della neve tra le mani.
"Cosa vuoi fare?" domandai, indicando ciò che afferrava stretto.
Come immaginavo, mi buttò tutta la neve che aveva addosso, ridendo come un pazzo.
"JUNGKOOK!" urlai, alzandomi dalla panchina su cui ero seduta.
Presi anche io un bel malloppo e gliela tirai sul giubbotto che indossava; cominciammo a giocare come dei bambini, rincorrendoci e buttandoci a terra, cadendo sulla neve fredda e candida.
"Mi sembra di essere tornata bambina." sospirai.
"La mia bambina." mi fissò Jungkook, attendendo una risposta.
"E tu il mio papà." si morse il labbro e si avvicinò a me.
"Sono il tuo daddy?"
"Un papà non stupra la propria figlia." gli tirai uno schiaffo sul braccio e ricominciammo a rincorrerci, più infantili di prima.

@ParkJimin ha iniziato a seguirti.Where stories live. Discover now