13. Buon compleanno Artemide!

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ATTENZIONE! BOLLINO ARANCIONE!

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Affidiamo i bagagli al personale di bordo e poi torniamo dalla famiglia Dybala; siamo in partenza, di ritorno a Torino, visto che dopodomani devo tornare a lavorare e Paulo vuole fare qualche giorno di sole prima del ritiro.

La prima ad abbracciarmi è Dolo <<Mi mancherai>> sussurra.

Le schiocco un bacio sulla guancia <<Quando hai voglia di parlare, ricordati solo del fuso>> le faccio l'occhiolino.

Lei annuisce <<Prenditi cura dello zio>> mi chiede osservandolo mentre abbraccia la mamma.

Anche Lautaro mi abbraccia forte, augurandomi buon viaggio e assicurandosi che quando venga a trovarci possa coccolare un cuginetto; ridacchio imbarazzata, perché mi tornano alla mente alcuni momenti di questi giorni passati qua in Argentina. Paulo deve averlo sentito, perché mi riserva uno sguardo che vale più di mille parole: ha pensato la stessa cosa, qualche momento che stava andando oltre, interrotto dal fratello o dalla madre, ignari di tutto.

Si avvicina e mi passa un braccio sulle spalle <<Che dici, manteniamo la promessa?>> chiede sussurrando al mio orecchio.

Arrossisce gli do un leggero colpo col gomito <<Smettila>> sibilo.

<<Mio nipote e mia madre hanno un tempismo perfetto>> borbotta contrariato.

Ridacchio, poi ricambio l'abbraccio forte di Alicia <<State attenti, per favore, e prenderti cura di lui>> quasi mi supplica.

<<Sono sicura sarà una cosa reciproca, Alicia, davvero>> le assicuro.

Poi abbraccia mio fratello <<Tu non crescere troppo intanto che vengo eh>> scherza dandogli un buffetto sulla guancia.

Lui sorride imbarazzato <<Non prometto niente>> risponde alzando le mani.

Poco dopo stiamo partendo, di ritorno in Italia; mio fratello ha deciso di dormire, ha messo le cuffiette ed è già caduto nel mondo dei sogni. Io volevo leggere un po', ma alla fine mi sono accoccolata al petto di Paulo, che lascia delle dolci carezze -sembrano quasi dei grattini- sul mio braccio, facendomi rilassare.

Non parliamo molto, quasi niente, poi recupera il pc e mette su Pearl Harbor, facendomi scoppiare a ridere <<Riusciremo a guardarlo per intero?>> chiede retorico, facendomi ridere ancor di più.

Stupendomi, riusciamo a finirlo, per poi addormentarci in quella stessa posizione, non prima che il mio numero dieci mi abbia messo sopra la sua felpa; per un po' rimane sveglio, presumo girovagando per Instagram perché sento i rumori tipici dei video messi come storie passare rapidi e lo sento ridacchiare un paio di volte. Poi si sistema meglio vicino a me e il suo respiro si fa regolare, accompagnando il mio; ci addormentano entrambi per quasi tutto il resto del viaggio, vedendo svegliati da Federico quando stiamo per iniziare le manovre di atterraggio.

Per quanto voglia accettare la proposta di Paulo passare la notte da lui, rifiuto: casa mia mi manca e devo sistemare prima di riprendere la routine a lavoro il giorno dopo. Federico si butta a faccia in giù sul letto, appena carichiamo la porta; ha mollato la valigia vicino al divano ed è filato in camera sua, facendomi ridacchiare. Mi siedo vicino a lui e gli accarezzo i capelli corti sulla nuca <<Non hai detto che ti vedevi con Carlotta?>> gli chiedo.

Mormora qualcosa di incomprensibile, così lo faccio tirar su <<Sì, ma le ho chiesto di venire qua, è un problema?>> ripete più chiaro.

Scuoto la testa <<Sistemerò un po' e per non addormentarmi credo che ripeterò un po' di latino o guarderò qualche episodio di NCIS, così finisco la quattordicesima stagione>> gli assicuro <<Infilati in doccia però, dieci ore di volo ti hanno stremato>> gli consiglio.

Imprevisto // Paulo DybalaWhere stories live. Discover now