7. Tre uomini in un bar

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Per qualche secondo sentii il mio fiato prosciugarsi interamente insieme a quel poco di sobrietà che era rimasta nel mio cervello. Le labbra di questa persona erano ancora sulle mie quando immaginai una lampadina illuminarsi sulla mia testa e mi staccai spingendolo via da me con entrambe le mani. Questo gesto mi fece ottenere il distacco immediato con le labbra di quello sconosciuto, ma ad accogliermi fu il pavimento della discoteca.

«Dio, che male» grugnii mentre tutte le persone che c'erano intorno a me provarono a tirarmi sù. Dopo svariati tentativi riuscii a rimettermi in piedi. Ormai la mia testa girava come se mi trovassi sulle montagne russe e la caduta non mi aveva di certo aiutata.

«Stai bene?» sentii dire appena prima di sentire la testa girare ancora di più. Mi tenni sulla persona che non avevo ancora guardato

***

«Mia? Puoi sentirmi?» una voce familiare mi risvegliò da quello che mi era sembrato un sonno profondissimo

Aprii lentamente le palpebre e corrugai le sopracciglia per abituarmi alla luce

«È viva» sentii dire sempre dalla stessa persona e poi la misi a fuoco

«Ho mal di testa» dissi e basta a Jade girandomi sulla pancia. Non sapevo neanche dove diavolo mi trovassi ma avevo così tanto mal di testa che non mi interessava niente se non chiudere gli occhi e dormire.

«Sveglia, cazzona, dobbiamo andare a casa» disse ancora muovendomi la spalla

«Se proprio non ha voglia di alzarsi non preoccuparti, può restare qui fino a quando non si sveglierà» disse una voce maschile che riconobbi subito.

Aprii di nuovo gli occhi e trovai Mark in piedi camminando nella sua camera. Mi trovavo sdraiata sul suo letto matrimoniale con addosso i miei vestiti ma notai dalle finestre che era ancora buio. Quante ore erano passate da quando ero svenuta?

«Che ore sono? Dove sono tutti gli altri?» chiesi e mi sorpresi dalla mia voce estremamente roca

«Sono le quattro del mattino e gli altri sono a casa tua, a dormire» sbuffò Jade «adesso vorrei farlo anch'io quindi alza il culo dal letto» si alzò e mi chiesi perché fossimo da Mark. Da dove esattamente era sbucato?

«Bene, calma» sbuffai «così mi farai aumentare il mal di testa» mi alzai malamente dal letto di Mark mentre lui se ne stava lì appoggiato sul muro a guardarmi

«Perché diavolo mi trovo qui?» gli chiesi e lui sbuffò una risatina

«Buon compleanno, Mia» sorrise quando mi alzai all'impiedi. Mi diede un bacio sulla fronte ed io mi sentii imbarazzata ma cercai di non darlo a vedere. Almeno ci provai.

Mi accorsi che non avevo le scarpe ai piedi quando notai Jade raccoglierle dal pavimento vicino al letto

«Buonanotte, e grazie per aver vomitato sul mio letto!» disse Mark mentre uscivamo dalla sua stanza. Non mi ricordavo un cazzo.

***

«Cristo, Mia, ho dovuto farti da babysitter per tutta la notte, menomale che Mark si trovava lì» sospirò «I ragazzi hanno preso la tua auto e lui ci ha dato un passaggio, ma tu continuavi a dire che volevi vomitare e ci siamo fermati da Mark» alzò gli occhi al cielo Jade bevendo il suo caffè. Quella mattina ebbi il coraggio di andare ad aprire la caffetteria nonostante mi sentissi più morta che in vita.

«Non lo ricordo, lo giuro!» sospirai «mi dispiace di aver rovinato la serata» mi imbronciai, ma alla fine avevo rovinato nient'altro che il mio stupido venticinquesimo compleanno in una stupida discoteca.

«Già. E poi Mark mi ha anche guardata malissimo quando hai-» cominciò Jade quando una figura inaspettata aprì la porta della caffetteria

«Dove mi trovo? Sul set de "L'alba Dei Morti Viventi?"» disse Harry guardandomi quando si sedette. Non ce la feci e scoppiai a ridere sonoramente, tappandomi la bocca con le mani. La mia risata sembrò contagiare tutti, Ali, Jade e persino Harry. Non pensavo di averlo mai sentito ridacchiare quindi mi piacque abbastanza aver scatenato una sua risata con la mia.

Mia's Coffee - Harry StylesWhere stories live. Discover now