8. Cena e guanti

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Quando corrugai le sopracciglia, il cellulare di Mark squillò ed uscì fuori a rispondere, mentre io fissavo ancora mio padre ed Harry

«Colpo di scena!» urlò Jeff dalla cucina e decisi in quel momento che lo avrei definitivamente licenziato se avesse continuato.

Alison, Jade, mio padre ed Harry si stavano proprio divertendo, considerando i ghigni insopportabili sui loro visi, ed io non seppi veramente cosa rispondere. Per tutto questo tempo, mio padre ed Harry lavoravano insieme a mia insaputa, Harry forse sapeva tutto di me tramite mio padre e aveva finto per tutti questi giorni di non conoscermi.

Un sacco di domande affollarono la mia testa, e davvero mi chiesi se non stessi ancora sognando.

«Scusate, devo andare via,» disse Mark affacciandosi dalla porta «ci vediamo!»

***

«Dio, papà, ho ventiquattro anni!» dissi esasperata

«In realtà, ne hai compiuti venticinque la settimana scorsa. Capisco che avanzare con l'età pesi a tutti, ma non è il caso di togliersi degli anni» disse mio padre, sempre sorridente, e questo mi fece innervosire ancora di più

«Non puoi invitarmi a cena e poi dirmi che sta arrivando Harry, è scorretto!» insistetti incrociando le braccia sotto al petto, cercando di suonare autoritaria. Questo lo fece solo ridacchiare, andandosi a sedere sulla poltrona. Prese un sorso del tè verde che aveva in mano

«Mamma!» urlai «chi ha ragione?»

«Penso solo che quel ragazzo sia troppo bello per lasciarlo perdere. Ci sei già andata a letto?» disse lei camminando in salone dalla cucina con il suo grembiule addosso. Mio padre si strozzò con il tè, cominciando a tossire fortemente.

«Cosa sta succedendo alla mia vita?» dissi tra me e me mentre mia madre batteva le mani sulla schiena di suo marito. Quando si riprese, aveva ancora il viso rosso

«Brenda!» esclamò mio padre «sono un padre moderno e tutto, ma non così moderno» la guardò male mentre io mi posavo una mano sul viso

Mia madre alzò gli occhi al cielo

«Sei così bigotto,» sbuffò lei «Mia non è più vergine dal liceo!»

La conversazione si interruppe quando il campanello suonò. Corsi via da loro, andando alla porta. Vedere Harry era la cosa più imbarazzante per me dopo le cose che erano successe fra di noi a casa mia, ma tutto era meglio che stare un altro secondo con i miei genitori che discutevano sulla mia vita sessuale.

Aprii la porta

«Mia» sorrise Harry. Indossava una camicia blu scuro e un paio di jeans e si avvicinò per darmi un bacio sulla guancia che io subii imbarazzata. Mi spostai per farlo entrare, i miei genitori si girarono a guardarlo e sorrisero come se non stessero per litigare un secondo prima.

«Accomodati, caro,» sorrise mia madre «vado a finire di preparare la cena» continuò lei allontanandosi. Mi chiesi se Harry avesse mai mangiato qui mentre camminava verso mio padre. Si strinsero la mano proprio come due colleghi di lavoro e mi sembrò una cosa davvero strana vedere un mio "potenziale flirt" che faceva lo stesso lavoro di mio padre, tra l'altro un lavoro che comportava enormi responsabilità.

«Vado... ad aiutare la mamma» dissi a mio padre andando in cucina

***

«Oh, era così bella da piccola che mi chiedevano se avessi mai provato a farle fare dei concorsi di bellezza» disse mia mamma sfogliando l'album delle foto di quando ero piccola.

«Un concorso di bellezza per... neonati?» Harry la guardò come se le fossero spuntate tre teste e io ridacchiai

«Esiste anche questa robaccia nel mondo» mia madre fece spallucce continuando a sfogliare. Onestamente, questo non fu molto imbarazzante per me. Ero abituata a mia madre che aspettava la minima occasione per tirare fuori le mie foto da piccola, ed ero davvero una bella bambina, non per vantarmi. Ero nata con gli occhi azzurri (proprio come mia madre) ma ad otto mesi si trasformarono, diventando castani come quelli di mio padre. Verso i primi anni di vita un sacco di capelli neri si fecero spazio sulla mia testolina e mia madre li tagliava sempre cortissimi perché a detta sua "si sarebbero rinforzati" e giustificava così la montagna di capelli che ancora ora mi trovavo in testa.

Mia's Coffee - Harry StylesDove le storie prendono vita. Scoprilo ora