28. Radio

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-Ecco- Harry mi mise in braccio Ken così delicatamente che non sembrava neanche la stessa persona che due minuti prima mi stava sbraitando contro.

Presi il bimbo di circa otto mesi tra le mie braccia e non potei fare a meno di annusare il suo collo che emanava un intenso odore, quell'inconfondibile odore che può essere emanato solo da un neonato, tutti i muscoli del mio corpo si rilassarono. Ken mi osservava con i suoi occhioni azzurri come il cielo e con una espressione accigliata mista tra arrabbiata e triste, il ciuccio bianco gli copriva quasi tutto il piccolo ma paffuto viso. Gli sorrisi e lo accarezzai, sorprendendomi per quando fosse morbida e liscia la sua pelle, immaginando un bambino con gli occhi di Harry e i miei lineamenti tra le mie braccia chiamandomi mamma.

-Ken e Ben. Molto originale- riflettei ad alta voce ed Harry scosse la testa

-Non dirmelo, ho provato a persuadere Tiara- alzò gli occhi al cielo svitando il tappo del biberon.

*un'ora dopo*

-Allora mi chiami per confermarmi l'appuntamento dalla ginecologa?- Harry si appoggiò goffamente sul cancello mentre aspettavamo il taxi che avevo chiamato

-Sì, ti chiamo- annuii e lui fece lo stesso per poi avvicinarsi a me. Accarezzò il mio viso, ed io tremai sotto il suo tocco delicato chiudendo gli occhi. Li riaprii quando appoggiò la sua fronte alla mia

-Lo sai che cosa intendevo quando ho detto che non ti amo in quel senso, sì? Io e te non abbiamo mai avuto bisogno di troppe parole- sussurrò

-Penso che intendessi che non mi ami come fidanzata ma come madre di tuo figlio, giusto?- sussurrai ancora io e lui scosse delicatamente la testa, mantenendo la fronte attaccata alla mia

-No, cazzo- sussurrò ancora più piano -ti amo perché sei Mia, e ti amo in tutti i sensi del mondo, non come madre di mio figlio ma come la persona con cui voglio passare il resto dei miei giorni, o almeno credo. Non posso saperlo perché non so se un giorno i miei sentimenti svaniranno. Non posso prometterti di amarti sempre incondizionatamente se poi un giorno dovesse accadere qualcosa che mi farà cambiare idea. Ma a me piace vivere il presente. A me piace pensare ad ora, e ora ti dico che sei la persona che amo di più al mondo, dopo Lisa, e dopo il mio piccolo.- disse velocemente toccandomi la pancia. Sospirò e fece scivolare via da me le sue mani, facendo un passo indietro e osservando bene il mio viso -sei disposta a provarci? Ad accettare il mio amore?-

Sentii il rumore di un'auto che rallentava proprio dietro di me e mi girai, trovando il taxi.

-Ti chiamo per confermarti l'appuntamento dalla ginecologa- risposi semplicemente e corsi letteralmente dentro l'auto. Non guardai Harry mentre l'autista guidava via dal viale di Tiara e affondai la testa fra le mani.

Harry mi aveva appena confessato di amarmi per davvero ed io non potei che pensare al male che, anche se involontariamente, mi aveva creato in questi ultimi mesi dopo il giorno del non-matrimonio e di inizio gravidanza. Non ero una persona che portava rancore, ma ero una persona che quando veniva veramente ferita faceva fatica a trovare il coraggio di aprirsi di nuovo allo stesso modo di prima. Amavo Harry, ma forse ero entrata in uno stato di protezione verso me stessa che mi impediva di tornare sui miei passi.
E forse questa protezione col tempo sarebbe andata via, facendomi sentire pronta ad intraprendere di nuovo una relazione romantica con Harry...
O forse no.
Ma andava bene lo stesso.
Sapevo bene che la mia felicità non dipendesse da lui, sapevo che la mia felicità dipendeva da me, dall'amore che avevo per me stessa, dal fatto che la mia caffetteria stesse diventando molto rinomata nella mia città, dal mio bambino, da mia madre. Ecco, avevo così tanto che mi sembrava davvero stupido pensare che la mia idea di donna realizzata avrebbe dovuto consistere in un'altra persona.
Ero una donna forte di venticinque anni, indipendente, sicura, emancipata.
Harry? Un pezzo del mio puzzle che chiamavo vita.

***

-Ecco, adesso che sappiamo tutti che aspetto un bambino voglio che esprimiate i vostri pareri. Maschio o femmina?- indicai la mia pancia ed Effy e Katy sorrisero

-Io lo so, è una femmina!- urlò Effy, Katy annuì in accordo

-Ma certo, ne sono sicura anch'io! Guarda, la pancia ha una forma piuttosto rotonda e lei si è imbruttita un po' da quando è incinta, questo perché la bambina prende tutta la sua bellezza- spiegò lei come se fosse la teoria dei buchi neri di Steven Hawking ed io scoppiai a ridere

-Katy! Non è molto gentile da parte tua- rimproverò Alison con un ghigno divertito sul viso -io ho la sensazione che sia un maschio-

-Anche io e D la pensiamo così- disse Jeff poggiando un vassoio di biscotti sulla finestra comunicante

-Secondo me il fatto che io sia brutta è dovuto al fatto che vomito tutto il giorno e che sto mettendo sù un po' di chili- dissi io e Katy scosse la testa

-Ma sei bellissima, tesoro, è che hai le occhiaie e..- iniziò lei ed Effy le diede una gomitata

Alzai gli occhi verso la porta e nello stesso momento, venne aperta

-Mia, da quanto tempo- Mark camminò lentamente verso il posto vicino ad Effy e lei alzò gli occhi al cielo

-Di nuovo tu? Non ce ne libereremo mai- la vecchietta si mise una mano drammaticamente sul viso ed io ridacchiai mentre Mark mi dava uno stretto abbraccio. Nonostante tutto, mi era mancato un po'. Non lo vedevo da alcuni mesi e gli volevo bene.

-Hey, ma sei ingrassata?- disse lui guardandomi, per poi soffermarsi sulla mia pancia -tu,- iniziò lui

-È molto incinta- la porta si spalancò rivelando Harry. Effy e Katy si guardarono, lui si avvicinò con i suoi abiti da lavoro ed era bello. Molto bello, giusto?

-Questo lo vedo- rispose Mark annuendo -congratulazioni- mi guardò ancora prima di sedersi. Harry si sedette invece vicino a Katy, dall'altro lato rispetto a Mark. Sentii Jeff bisbigliare con Diana dalla cucina e Ali aumentò vertiginosamente il volume delle casse dietro di noi. Da sottofondo delicato adesso la caffetteria si era trasformata in una vera e propria discoteca, Harry iniziò a scuotere la testa a tempo di musica.

La porta venne di nuovo aperta da un nuovo cliente piuttosto anziano che ci guardò con occhi spalancati e si tappò le orecchie con entrambe le mani. Trattenni una risata e abbassai di nuovo il volume della radio

-Si accomodi! Mi scusi, ma queste casse ci stanno dando dei problemi ultimamente- dissi io, così abbassò lentamente le mani dalle sue orecchie e tenne la porta aperta per qualcun altro che stava entrando con lui

Liam.

Mia's Coffee - Harry StylesDonde viven las historias. Descúbrelo ahora