21. Mani sanguinanti

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-Mi dispiace così tanto- dissi alla mamma di Harry davanti la bara chiusa di sua madre. Era morta la mattina del nostro matrimonio, e non ci eravamo più sposati.

-Dispiace a me per il vostro matrimonio, so quanto ci tenevate- mi prese la mano

-Non è importante quanto questa cosa, Anne, staremo bene- le feci un mezzo sorriso e lei annuì

Harry era completamente distrutto. E no, non per la nonna centoduenne morta tranquillamente nel sonno. Ma perché era successo proprio la mattina del nostro matrimonio.

-Amore, se vuoi noi possiamo..- toccai il braccio di Harry

-Lascia perdere, Mia, sono troppo incazzato. Scusami, vado a casa mia- scosse la testa prendendo il suo cappotto dall'appendiabiti. Ma io che cazzo gli avevo fatto? E poi, quella doveva essere casa nostra.

Lo seguii fuori fino alla sua macchina, quasi correndo per stare dietro al suo passo.

-Harry, questo doveva essere il giorno del nostro matrimonio e non vuoi neanche stare con me? E poi sai benissimo che ormai tutte le mie cose sono da te- gli dissi stando tra lo sportello e il sedile. Strinse le mani sul manubrio e poi alzò gli occhi pieni di lacrime verso di me

-Mi dispiace, ma non voglio stare con te- disse con voce tremante -ho bisogno di una pausa perché non ci sto capendo più un cazzo-

-Ma non è stata colpa di nessuno, le cose nella vita non vanno sempre per come le programmi- cercai di confortarlo

-No, Mia, no, io così esco fuori di testa. Troppi drammi, mi tiro indietro. Forse era comunque troppo presto- appoggiò la testa sul manubrio

-Tu stai avendo un attacco di panico, non sei in te. Ti consiglio di farti una camomilla e dormire, verrei con te ma a quanto pare non mi vuoi- mi allontanai dalla portiera e senza dire altro, Harry la chiuse e mise in moto la macchina, lasciandomi a casa di sua madre.

***

-Ma è stato un completo stronzo! Davvero!- disse Alison svuotando una tazza nel lavello -da quanto non vi sentite?-

-Da quel giorno, ovvero venti giorni, e non ho intenzione di fare il primo passo- dissi convinta. In realtà ne avevo molta intenzione, e varie volte mi ero sorpresa da sola nello scrivere un messaggio ad Harry, fermandomi immediatamente

-La sua famiglia ti ha contattata in qualche modo?- disse Jeff dalla cucina

-In realtà, solo Tiara l'ha fatto. Lisa voleva sentirmi- il mio broncio si fece ancora più profondo e mi appoggiai al bancone scacciando le lacrime che volevano emergere sui miei occhi. Non pensavo, ma mi ero affezionata tantissimo alla figlia di Harry. In qualche modo, quando seppi che dovevo sposarmi con il suo papà, avevo sviluppato verso quella innocente e dolcissima bimba un amore quasi... materno?

-Sono veramente senza par- iniziò Jeff quando la sagoma di Harry spuntò sulla porta di vetro. Ebbi un sussulto e la tazza che stavo tenendo tra le mani mi scivolò per terra.

-Mia, stai bene?- sussurrò Ali ed io annuii abbassandomi immediatamente per raccogliere i cocci di porcellana. E anche per evitare di incrociare lo sguardo di Harry. Lui non aveva potuto vedermi perché noi vedevamo l'esterno ma da fuori non si poteva vedere l'interno della caffetteria, ed io ero troppo codarda per affrontare Harry. Oppure avevo semplicemente bisogno di un momento per riprendermi.

-Ciao, Alison- sentii la campanella della porta -Sei da sola?-

-Uhm- balbettò Ali ed io feci un respiro profondo

-Ali, i biscotti sono pronti!- urlò Diana, facendo allontanare Alison all'interno della cucina

-Possiamo parlare?- Harry si affacciò dal bancone ed io ebbi un altro sussulto, e di riflesso strinsi la mano destra, sentendo tutti i cocci conficcarsi nella mia pelle

-Cazzo!- urlai aprendo la mano e facendo cadere la porcellana insanguinata sul pavimento

-Merda, stai bene? Andiamo al pronto soccorso- spaventato come se avesse visto un mostro a tre teste, Harry raggirò il bancone e mi aiutò ad alzarmi. Sentii il suo odore di muschio immediatamente nonostante stesse tornando dalla palestra e scossi la testa

-Non importa, la sciacquo e la medico- avvicinai la mano tagliuzzata al lavandino e Harry mi tirò via con forza, gocce di sangue caddero sul pavimento

-Che è successo?- disse Alison uscendo dalla cucina insieme agli altri due dipendenti

-Avrà bisogno di qualche punto, ce la fate qui da soli?- disse Harry prendendo un panno dal bancone

-Certo, andate- annuì Ali mentre Harry mi tirava via dalla mia caffetteria.

-Che ci fai qui? Pensavo mi avessi lasciata perché tua nonna era morta il giorno del nostro matrimonio?- riuscii ad essere sarcastica mentre Harry avvolgeva il panno intorno alla mia ferita. Trasalii e lui mi guardò preoccupato, per poi continuare la sua operazione

-Ecco, tienila ferma- mi prese la mano "buona" e la mise sopra il lembo libero del panno. Salimmo in macchina e guidò velocemente senza proferire parola. Vidi il sangue attraversare il panno, ed era davvero un panno spesso. Forse era più grave di quanto immaginassi.

La mia mente stava viaggiando nei peggiori scenari quando arrivammo finalmente al pronto soccorso. Harry scese dall'auto e prima che potessi accorgermene, stava aprendo il mio sportello. Mi aiutò a scendere e io strappai violentemente il braccio dalla sua presa

-Ce la faccio da sola, Harry- dissi soltanto rivolgendogli uno sguardo truce. Lui fece finta di non sentirmi e camminò verso l'ospedale vicino a me, rispettando il mio passo lento e a tratti barcollante

***

-Sto bene, mamma, volevo solo avvisarti che passerò la notte in ospedale- dissi al telefono con mia mamma tenendo il cellulare tra la spalla e la guancia. Harry camminava per la stanza nervosamente e ogni tanto mi lanciava uno sguardo preoccupato. Era andato completamente nel panico quando il dottore, dopo aver medicato e chiuso la ferita, aveva detto che avrei dovuto operarmi perché forse avevo danneggiato qualche tendine.

-Vuoi che venga lì? Ti porto dei vestiti e qualcosa di decente da mangiare invece di quell'orrendo cibo che servono agli ospedali?- disse mia mamma

-Tranquilla, mamma, ha già pensato a tutto Harry- dissi mentre lo guardavo male. Per venti giorni non si era neanche informato se fossi ancora viva e adesso faceva il padre preoccupato.

-Va bene, tesoro. Buonanotte- disse lei

-'Notte- attaccai

Mia's Coffee - Harry StylesWhere stories live. Discover now