Capitolo 2

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Papà salì fino in camera mia un'ora dopo la mia scenata.

Christopher probabilmente se n'era già andato.

Figuriamoci se faceva la parte del padre cattivo davanti a lui.

Aprii la porta e andò a sedersi sul bordo del mio letto.

"Allora? Come ti sembra?" Chiese, guardandosi attorno.

"Chi, il Rosso?"

"Si chiama Christopher."

"Preferisco Rosso."

"Beh, come vuoi.

Come ti sembra?"

"Un nerd."

"Effy.."

"Cosa vuoi papà? Non ti è mai importato di come andassi a scuola, perché proprio adesso?"

"Perché sei mia figlia!" Urlò, alzandosi da letto.

Era rosso dalla rabbia.

"Non è vero! Non lo sono mai stata e tu non sei mai stato mio padre, non lo sei mai stato, nemmeno quando mamma è morta.

Tu non appartieni a questa casa, la tua, è all'ospedale." Ribattei, furiosa.

Rimase in silenzio.

Non sapeva cosa dire.

Non c'era proprio nulla che poteva dirmi.

Sulla soglia della porta disse : "Che tu lo voglia o no, Christopher ti darà delle lezioni private."

Uscì e chiuse silenziosamente la porta.

Presi un cuscino e lo lanciai contro il punto in cui era fermò qualche secondo prima.

Alzai gli occhi al cielo e sbuffai.

Il giorno dopo, quando mi svegliai, papà era già uscito, come sempre del resto.

Presi una ciotola e ci versai del latte e dei cereali.

Presi un cucchiaio e cominciai a mangiare.

La voglia di affrontare un nuovo giorno, pieno di verifiche e interrogazioni, era pari a zero.

Mi misi la divisa e presi lo zaino.

All'arrivo al cancello vidi che c'erano già molti studenti.

Individuai immediatamente il mio gruppo.

Blake, Jess, Richard, Cassie e Margareth.

Sorrisi e avanzai verso di loro.

Jess si avvicinò verso di me.

"Hey, piccola." Sussurrò.

Mi avvolse con le sue braccia e mi baciò.

"Hey..." Mormorai, a corto di fiato.

"Risparmiateci queste scenate per favore." Borbottò Rick.

Cassie fece finta di vomitare.

Guardai Maggie.

Guardava con aria strana per terra.

Mi sembro quasi di notare un'occhiata tra lei e Jess, per se per un solo breve istante.

Jess era quello che a quel tempo si diceva "il mio tipo."

Era un modo più superficiale per dire fidanzato.

Suonò la campanella.

Ci fu un lamento generale e ci avviammo verso la nostra classe.

"Sabato tutti a casa mia, i miei sono fuori per lavoro e non rientrano fino al lunedì." Annunciò Blake.

RED (#Wattys2016)Where stories live. Discover now