Capitolo 31

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Rosso ed io avevamo ripreso a vederci quasi tutti i giorni, anche se non era più come prima.

Non toccammo più dell'argomento Libby.

Volevo sorpassare quella storia perché se fossi rimasta allo stesso punto, non sarei più potuta andare avanti.

"Che gran cazzata." affermò Felix, quando gli raccontai di quello che era successo.

"Cosa vuoi dire?" chiesi, confusa.

"Vi state solo prendendo in giro a vicenda."

"Ripeto la domanda, cosa vuoi dire?"

"Anche se avete deciso di rimanere almeno amici, in fondo e neanche molto in fondo, vi amate ancora."

Non dissi nulla.

"Ecco il problema delle persone." disse. "Cercano sempre di reprimere le loro emozioni per un bene superiore."

"Ma alla fine cosa succede? Finisce che ci facciamo solo del male." concluse, leggermente scocciato.

"Concordo con Felix." ammise Margareth, alzandosi dalla panchina del parco.

"L'amore non lo puoi reprimere, e più tenti di farlo, più questi accresce la sua intensità."

"Basta." borbottai. "Non ho più voglia di parlare di questa cosa, tanto è finita così e se è successo significa che doveva andare così e basta."

"Parliamo piuttosto del fatto che ci dovremo presto iscrivere alle diverse università." disse Maggie. "Eff, cos'hai deciso riguardo a Cambridge?"

"Proverò a fare la domanda d'ammissione e vedremo se mi accetteranno."

"Aaah, sono troppo felice! Sono sicura che ti accetteranno." disse, abbracciandomi. "Vivremo insieme a Londra!"

Diedi un'occhiata a Felix e lui scosse la testa e sorrise.

"Non esserne troppo entusiasta, magari ora non mi accettano e..."

"Sh! Non rovinerai tutto con il tuo negativismo."

Risi.

"E tu Felix? Hai già deciso a che università andare?" chiesi, voltandomi verso di lui.

"Non penso continuerò gli studi."

"E che cosa farai?"

"Ho voglia di viaggiare il mondo e fare un altro percorso."

"Dove vorresti andare?"

"Africa, Antartide, Italia, voglio andare dappertutto."

Curvai leggermente le labbra al pensiero. "Potrei venire con te, dopo l'università, mi piacerebbe e sarebbe utile per la mia carriera da giornalista."

"Ti aspetterò, allora." rispose, facendomi l'occhiolino.

Chissà come l'avrebbe presa papà, se la Cambridge mi avesse davvero accettata.

Se avessi davvero dovuto andare a vivere a Londra.

E Rosso, poi.

Non gliene avevo ancora parlato e non sapevo proprio quando farlo.

Rimandavo giorno dopo giorno, come facevo sempre con ogni cosa.

RED (#Wattys2016)Where stories live. Discover now