Capitolo 30

6.7K 399 16
                                    

Restammo alzati per tutta la notte, a parlare del più e del meno.

Era un po' come ritornare ai vecchi tempi, quando potevo raccontargli di ogni cosa, anche se questa volta, non era esattamente lo stesso.

Questa volta, non gli potevo dire tutto.

Non potevo dirgli che, in realtà, lo amavo ancora, e che sebbene fossi stata io a voler quella pausa, non desideravo altro che baciarlo ancora una volta.

Ma mi bastava anche solo quello, sentirlo vicino, sentire nuovamente la sua risata, quella risata, che mi faceva sentire la persona più viva sulla faccia della terra.

I giorni sulla neve finirono, e ritornammo in città per capodanno.

Margareth, io e Rosso ci eravamo messi d'accordo di passarla insieme, ma alla fine Maggie ci diede buca perché i suoi avevano deciso di andare dai nonni e stare con loro l'ultimo dell'anno.

Così, in poche parole, fummo solo io e Rosso, in quanto papà e il signor Hirp erano usciti con i loro colleghi.

"Come fine dell'anno, è proprio squallida." commentai, cambiando in continuazione i programmi televisivi.

"Concordo." ammise Rosso, accanto a me.

Passò qualche minuto, poi si alzò e guardò l'orologio.

"Okay, siamo ancora in tempo." disse.

"In tempo per cosa?"

"Hai detto che ti vuoi divertire no?"

"Ma..."

"Forza, vieni e non fare tante storie!" disse, prendendomi la mano.

Salimmo nella sua macchina e cercammo un negozio ancora aperto.

Finalmente lo trovammo, dopo circa mezz'ora.

Rosso scese e ritornò con un grande pacco di non so ché.

Iniziò a guidare, continuando a rifiutarsi di dire dove stavamo andando.

Arrivammo in cima a una collinetta.

Scendemmo camminammo per un altro po' finché non giungemmo proprio sul centro.

Rosso si guardò attorno e iniziò a sistemare della roba.

Solo quando vidi i fuochi d'artificio nel pacco, capì quello che voleva fare.

"Ma è legale?" chiesi.

"Non eri tu quella che amava le sfide?" mi stuzzicò.

Scosse la testa ridendo e ritornò a sistemare tutto.

"Manca ormai solo due minuti a mezzanotte, sbrigati!" dissi, continuando a guardare l'orologio che papà mi aveva regalato per natale.

"Ci siamo." disse qualche secondo più tardi, facendo qualche passo indietro.

"1 minuto." dissi.

Prese un fiammifero e l'accese.

"10 secondi." mormorai.

"9" rispose lui, guardandomi.

"8"

"7"

"6"

"5"

"4"

"3"

"2"

"1"

Il primo fuoco d'artificio partì subito e con un forte boato.

Scoppiò in cielo, in un fiore multicolore.

Rosso, che li aveva disposti in cerchio, li accese uno dopo l'altro.

Partirono tutti, veloci.

Prima che scoppiassero, mi affiancò.

Rimasi incantata da quel meraviglioso spettacolo.

"Buon anno nuovo, Eff." mormorò.

Mi girai e notai che mi stava fissando.

I colori dei fuochi, si riflettevano nei suoi occhi, che in quel momento continuavano ad essere fissi sui miei.

"Buon natale." risposi, con un filo di voce.

Penso che nemmeno mi sentì, con tutto quel fracasso.

Curvò leggermente le labbra e portò una mano sulla mia guancia.

L'accarezzò lentamente, senza distogliere lo sguardo dal mio.

Alzai a mia volta la mano e strinsi la sua.

Abbassò le palpebre e si avvicinò a me così come feci anch'io.

Sentivo il suo respiro, sulla mia pelle, così vicino.

Proprio quando stavamo per baciarci, qualcuno dietro di me urlò.

"Hey, voi due mascalzoni! Non potete far esplodere tutti questi fuochi d'artificio qui!" disse, correndo verso di noi.

"Oh cazzo." dicemmo all'unisono, iniziando a correre.

Anche se non era il momento, ridemmo come dei matti, finché non seminammo il vecchio contadino.

Ci fermammo per qualche minuto a riprendere il fiato e continuammo a camminare fino all'auto.

La serata, o per lo meno, la parte emozionante di tutta la storia, era ormai finita, perché una volta ritornati a casa, non successe davvero nulla.

Continuammo a parlare di quel contadino, dei fuochi d'artificio, del nuovo anno, di ogni stupidaggine esistente, tutto tranne del fatto che stavamo per baciarci.

RED (#Wattys2016)Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu