Capitolo 13

9.4K 534 47
                                    

Verso la fine di luglio, papà mi permise di andare a Londra per una settimana, sotto la vigilanza di Rosso.

Ero felicissima, avevo sempre desiderato andare in Inghilterra, non solo perché era un bel posto, ma anche per la lingua parlata, per la loro cultura, la loro gastronomia e i monumenti e il resto.

Quando uscimmo dall'aeroporto, non riuscivo a smettere di guardarmi attorno.

Rosso parlava un inglese impeccabile.

"Prima o poi scoprirò qualcosa che non sai fare." Gli dissi in taxi.

"Non penso ci riuscirai mai." Rispose ridendo.

Mi voltai verso il finestrino.

Era notte fonda, ma la città era più viva che mai.

Le luci delle macchine andavano e venivano, gruppi di ragazzi camminavano e ridevano per le strade e molti negozi erano ancora aperti.

Finalmente, arrivammo all'hotel in cui avremo alloggiato.

Era davvero impeccabile.

Servizio in camera, piscina, palestra, c'era di tutto, ma costava davvero tantissimo.

Papà aveva pagato anche per Rosso, il viaggio era tipo un premio per avermi dato delle lezioni private.

Io e rosso avevamo due camere diverse ma erano l'una accanto all'altra.

Quando entrai nella mia, rimasi esterrefatta dalla vista.

C'era un muro di vetro di fronte a me e vidi tutta la città, semplicemente magnifica.

Mi feci un bagno caldo, e mi rilassai dopo il viaggio in aereo.

Mi misi un paio di pantaloni della tuta e una maglietta a maniche corte.

Andai a nella stanza di Rosso per sapere cosa stava facendo.

Bussai.

Nessuna risposta.

Pensai che probabilmente era andato a dormire.

Aprii la porta.

"Rosso?"

"Ah, Effy." Rispose, uscendo dal bagno. "Scusa ma non ti ho sentito, mi stavo facendo una doccia, mi volevo chiedere qualcosa?"

Non dissi nulla.

Rimasi a fissarlo, imbarazzata. "Ehm, è meglio se prima ti metti qualcosa." Borbottai.

Si guardò e si rese conto che praticamente era coperto solo da un asciugamano.

"Giusto." Rispose e prese un paio di jeans e andò in bagno, dopo qualche minuto uscì.

Sorrisi. "Meglio."

Rise e scosse la testa.

Andò dalla valigia, si prese una canottiera grigia e se la mise.

"Allora?" Disse, voltandosi verso di me.

"Cosa?"

"Volevi dirmi qualcosa?"

"Nulla di speciale, volevo solo sapere cosa stavi facendo." Dissi e andai a distendermi sul suo letto.

Sospirai e chiusi gli occhi. "È così comodo." Mormorai, rilassando i muscoli.

"Hey, ma è il mio letto!" Protestò Rosso, scuotendomi.

"Mh..." Mugugnai, dandogli la schiena. "Mi piace questo letto."

"È uguale al tuo!"

Non risposi e feci finta di dormire.

Sospirò e mise giù la sua valigia.

Si distese accanto a me e si voltò dalla mia parte.

Riuscivo a sentire il battito del suo cuore e il suo respiro, lenti e regolari.

Sentii la sua mano spostarmi una ciocca.

Trattenni un sorriso.

"Effy.." Mi chiamò.

Non risposi, e continuai a far finta di dormire.

Penso che mi stesse continuando ad osservare.

Mi accarezzò dolcemente una guancia.

Sentii il cuore battere forte, sempre più veloce.

"Accanto a te, le altre stelle nessuno le vedrebbe splendere." Sussurrò silenziosamente.

Erano le parole di una delle frasi che avevo letto in un quaderno che aveva scritto lui.

"Tu, che sei l'unica fonte di energia in grado di illuminare la buia strada della mia vita." Continuò, in un sussurro. "Tu, che riscaldi le fredde giornate mie."

Sorrisi.

"Oh, luminosa stella mia, non spegnerti mai."

Sentii il suo respiro, farsi sempre più vicino, fino a quando, sentii le sue labbra sfiorare appena le mie.

Un bacio fugace, dolce e gentile.

Era tutto solo frutto della mia immaginazione, o era davvero reale?

Non disse più nulla, semplicemente, rimase accanto a me.

Quando aprii per un'istante gli occhi, vidi che si era addormentato.

Sorrisi e lentamente, anch'io mi addormentai.

RED (#Wattys2016)Opowieści tętniące życiem. Odkryj je teraz