Capitolo 14

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Era l'alba di una nuova giornata.

Il sole si stava innalzando lentamente, mentre la luce che emanava, illuminava le strade ancora vuote e i tetti delle case.

Il cielo era un miscuglio di diversi colori.

Rosa, arancione, giallo, azzurro e blu, tutti sfumati l'una sull'altra.

Si riusciva ancora ad intravedere la luna, che indistinta, splendeva.

"È bellissimo." Mormorai, quando aprii gli occhi e mi voltai dalla parte della finestra-muro.

Rosso, che si era già alzato, si voltò verso di me e sorrise. "Sì, è davvero bellissimo." Rispose.

Scattai in piedi e mi avvicinai a lui.

Appoggiai una mano sul vetro e rimasi ad ammirare quel meraviglioso spettacolo.

"Cosa vorresti fare oggi?" Mi chiese, guardandomi.

"Non lo so, qualsiasi cosa va bene." Risposi, distratta.

"Allora andiamo prima a fare colazione e poi ne parliamo."

Annuii e sorrisi.

Andai in bagno a lavarmi la faccia e i denti .

Ritornai in camera mia e mi misi una maglietta a maniche corte, un paio di pantaloncini e una giacca.

Ci ritrovammo direttamente nella hall e mangiammo nel bar-café dell'hotel.

Presi un toast con marmellata e un cappuccino.

Non riuscivo a distogliere lo sguardo da Rosso e non riuscivo a smettere di pensare al bacio di ieri sera.

Continuavo a chiedermi se me l'ero sognato o no.

Poteva anche essere, ero talmente stanca.

"Perché continui a fissarmi?" Chiese Rosso, alzando lo sguardo verso di me.

Sorrisi innocente. "No, nulla, stavo solo pensando."

"A cosa?"

"Uhm, a... ecco, in realtà non me lo ricordo più.

Stavo solo fantasticando con la mente."

Rise, e continuò a mangiare il suo muffin.

"Me lo faresti assaggiare?" Chiesi, un attimo dopo.

"Non ne puoi ordinare una?"

"No, voglio solo un boccone."

"Sei una pressa." Disse e allungò la mano verso la mia bocca.

Ne addentai un pezzo e sorrisi soddisfatta. "È buono."

"Altro che boccino, l'hai praticamente finito!" Borbottò.

Risi.

Finì il suo caffè e pagò.

"Allora, hai deciso dove vuoi andare?" Chiese.

"Non ancora, che ne dici se andiamo a fare una passeggiata al momento?"

Annuì e prese la sua giacca.

Le strade erano ora piene di persone, risucchiate in un vortice di viavai continuo.

Alla fine della giornata eravamo andati in due musei e un parco internazionale.

Inizialmente trovavo questi posti abbastanza noiosi, ma col tempo, e con l'insistenza di Rosso, avevo cominciato ad interessarmi a cose del genere.

Dopo aver cenato fuori, continuammo a camminare per un po', finché non ci fermammo sul Tower Bridge a guardare il fiume Tamigi sottostante.

Non ricordo con esattezza quella notte perché avevo bevuto parecchio vino ed ero un po' sbronza.

Continuavo a ridere, per non so cosa.

Aprii le braccia a lasciai al vento rinfrescarmi la faccia.

Rosso, che era più sobrio di me nonostante avesse bevuto anche lui qualche bicchiere di vino, mi stava accanto.

Le luci attorno, le macchine che passavano dietro di noi, le stelle, tutto quello mi faceva sentire più viva che mai.

Mi voltai verso di Rosso e sorrisi.

"Posso chiederti una cosa?" Domandai, ora più calma.

"Dimmi."

"Ieri..." Mi fermai.

"Ieri cosa?"

"Nulla, stavo... Stavo solo pensando troppo." Conclusi.

Mi voltai nuovamente verso il Tamigi e rimasi a guardarlo in silenzio.

"Effy.." Mi chiamò Rosso, qualche minuto più tardi.

Mi prese una mano e mi baciò.

E quella volta, quella volta era realtà, quella volta, non era solo il frutto della mia immaginazione.

"So che non dovrei ma.." Mormorò, fermandosi per un istante.

"Va tutto bene, Rosso, anzi, non è mai andato così bene... Quindi, non dire nulla, almeno non ora, per favore." Bisbigliai, e ora fui io ad avvicinarmi tanto da riuscire a baciarlo.

Sorrise e mi strinse ancor più forte a lui.

Com'è strana la vita.

Chi l'avrebbe mai detto che sarebbe andata a finire in questo modo?

Solo fino a qualche mese fa, lo odiavo, e ora, ora era la persona più importante che Dio mi avesse mai donato.

L'unica persona che riusciva a farmi sentire viva, viva davvero.

L'amore.

La soluzione al quesito della vita, è l'amore, perché è la sola cosa che riesce a darle un senso.

RED (#Wattys2016)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora