•due•

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(pov Jimin)

Questa festa è veramente uno schifo.

Solitamente non sono uno che va in discoteca o robe del genere: non sopporto la musica commerciale e neppure dover stare a un millimetro di distanza da così tanti corpi sudati.
Non sono proprio un "party animal", ecco.

Purtroppo per me, in questa casa c'è praticamente tutta la fottuta Corea, visto che non riesco nemmeno a muovermi tra la folla.

Ho perso Taehyung da almeno due ore, ma penso di sapere dove sia, visto che anche una certa testa rossa manca.

Mi verso un altro bicchiere, cercando di non dar troppo peso a quella sensazione odiosa che mi soffoca lo stomaco.

Poi, la mia persona preferita spunta come un angelo tra gli studenti, quasi come se avesse sentito i miei pensieri.

«Oh, ma eccoti ChimChim! È da prima che ti cerco, che cavolo. Dai, vieni con me, andiamo a giocare con Jungkook e gli altri!»

Mi prende il polso e io manco mi accorgo di dove mi stia portando.
In realtà, non sono nemmeno sicuro di cos'abbia detto.

L'alcool e la musica non favoriscono molto i miei sensi.

Saliamo le scale e raggiungiamo una stanza meno affollata, dove un gruppo di ragazzi ci sta aspettando.
«Vieni, siediti qui, Chimmy!» mi incita, praticamente buttandomi giù sul tappeto accanto a lui.

«Bene, ora che ci siamo tutti, possiamo dare inizio al divertimento» sogghigna Jungkook, seduto di fronte a noi.

Si posizionano tutti in cerchio, mettendo nel centro una bottiglia vuota, su cui il rosso poggia subito le mani.

«Giochiamo a "obbligo o verità", perciò cercate di non fare i caga-sotto e non tiratevi indietro» ci avverte, prima di partire.

La bottiglia gira, forse troppo velocemente per i miei occhi, e si ferma solo per indicare un ragazzo biondo con le spalle larghe.

«Uh, Jin-Hyung! Obbligo o verità?»
«Verità»

«Fifone...» sussurra tra sè, pensando ad una domanda da porgli.
«Okay, ce l'ho. Hai mai fatto una cosa a tre?» chiede, sorridendo ampiamente.

«Sto ancora aspettando di fare una cosa a due» replica un po' stizzito, facendo ridere tutti quanti.

La bottiglia gira nuovamente e stavolta finisce davanti al mio amico, giusto ad un pelo da me.

«Taehyung, vero?» domanda Jin, aggrottando le sopracciglia.
«Esatto»
«Obbligo o verità?»
«Obbligo»
«Ti obbligo a limonare il ragazzino vicino a te: è da prima che ti guarda come se fosse innamorato, scommetto che non vede l'ora» ridacchia, mentre le mie guance vanno a fuoco.

Tae si volta verso di me, prendendomi il viso tra le mani, ma non riesco a ricambiare il suo sguardo, troppo imbarazzato.

«Sei sicuro che Jungkook non si ingelosisca?» bisbiglio, sperando di fargli cambiare idea.
«Zitto Jimin, voglio assaggiare le tue labbra carnose da una vita»

Qualcuno chiami l'ospedale.
Penso di star per morire di infarto.

TRIP┃vminkookWhere stories live. Discover now