2 • « Sei stato salvato ... Per questa volta. »

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La divisa di Jimin era impeccabile sul suo corpo. Dalle tonalità grigie, gli donava un' aria da bravo ragazzo ben lontana dal carattere impertinente del moro. Soprattutto a scuola era ben conosciuto per i suoi modi bruschi sia con gli alunni che con gli insegnanti, nascondendosi dietro un' aria da sbruffone che, stranamente, gli stava bene nonostante i lineamenti molto delicati ed angelici.
Nonostante il comportamento irrispettoso, Park Jimin andava piuttosto bene nelle materie scolastiche, non faticando nello studio. Altra ragione per cui essere invidiato dagli altri compagni di classe.
Pur essendo arrogante, non mancavano le persone intorno a lui che era ben lontano dal chiamare amici. Le uniche persone di cui si fidava ciecamente e con cui aveva un vero rapporto erano Yoongi, Seokjin e Jungkook. Li conosceva sin da piccolo, crescendo insieme a loro. Conoscevano ogni suo piccolo particolare e gli volevano bene.
« Perché sono venuto a scuola? »
« Perché stai per essere bocciato. » Rispose Seokjin a Jungkook, tirandogli una sberla dietro la nuca per fargli alzare il capo dal banco.
Yoongi alzò gli occhi al soffitto e aprì il libro, fulminando dietro di questo l' amico Jin. Odiava quando colpiva Jungkook. Quest' ultimo, in tutta risposta, fece una linguaccia a Jin prima di appoggiare il capo contro la spalla di Jimin che se lo scrollò di dosso, sbuffando.
« Stai sveglio. Se verrai bocciato ti picchierò. E neanche Yoongi potrà salvarti dalle mie botte. »
L' interpellato stava per rispondere a tono ma dovette mordersi la lingua con l' ingresso della loro insegnante, accompagnata da un ragazzo.
Un nuovo studente.
Di altezza media, capelli di un biondo scuro, la pelle di un caldo colore abbronzato. Gli occhi sembravano molto particolari ma nascosti dietro la montatura nera degli occhiali era davvero difficile dirlo.
Jimin rimase a fissare il nuovo compagno di classe più di quanto avrebbe fatto di solito.
Gli sembrava di averlo già visto.
La fisionomia, forse. Non riusciva a capire. Più che il fisico, percepiva dentro di sé come una sensazione già provata. Si morse il labbro inferiore, appoggiando una guancia alla propria mano mentre il ragazzo, col viso sempre abbassato, ascoltava la professoressa che lo presentava come Kim Taehyung.
« Il cognome più diffuso della Corea. » Borbottò Seokjin lanciando un' occhiata ad un altro compagno che di cognome faceva proprio Kim, Namjoon. Ma questo non poteva vedere lo sguardo di fuoco, dato che sedeva al primo banco.
Non una parola uscì dalle labbra di Taehyung mentre gli veniva indicato il suo banco.
Davanti a Park Jimin e Jeon Jungkook. Affianco alla finestra e ad un altro ragazzo dall' aria nervosa che era stato chiamato Hoseok.
Gli alberi fuori dalla finestra non erano ancora fioriti, notò Taehyung, perdendosi come al solito tra i suoi pensieri.
Della lezione non ascoltò nulla ed essendo nuovo, fortunatamente la professoressa non gli prestò molta attenzione, lasciandolo al suo personale mondo.
Scoprì poco dopo di essere rimasto solo nella classe. Si guardò intorno, corrugando la fronte nel constatare che i banchi intorno a lui erano vuoti.
Dove erano finiti tutti?
Tirò fuori il cellulare e dando un' occhiata all' ora capì che dovevano essere andati a pranzo.
Non si era accorto di nulla.

La mensa era piena di ragazzi, cosa che fece sentire a disagio Taehyung. Le voci erano troppo alte, le persone gli camminavano vicino tanto da sfiorarlo. Il cuore iniziò a battergli forte mentre pensava seriamente di saltare quell' agonia.
Lo stomaco, però, gli brontolava davvero. Appoggiando una mano poco sopra quel brontolio, decise di rischiare e prese un vassoio per potersi procurare del cibo.
Un forte rumore richiamò la sua attenzione e non solo. Tutti i presenti si girarono.
Un ragazzo era inginocchiato sul pavimento, raccogliendo quello che doveva essere il suo pranzo.
Proprio di fronte a lui, Yoongi, lo fissava con forte disgusto, con le braccia incrociate al petto.
« Gli animali da compagnia come te dovrebbero mangiare le cose dal pavimento. Il vassoio non ti serve. » La voce di Yoongi era davvero calma nonostante le parole pronunciate fossero terribili.
Hoseok ignorò quelle frasi e continuò a raccogliere la carne, cercando di alzarsi. Ma un calcio lo fece tornare per terra. « Non hai sentito quello che ti ho detto? » Tagliante, era strano come un viso così raffinato potesse sembrare uno dei peggiori incubi.
Taehyung aveva osservato l' intera scena, appoggiò il vassoio vuoto lì dove lo aveva preso e senza dire niente si chinò vicino ad Hoseok per aiutarlo.
Jimin, che stava guardando la scena al tavolo insieme a Seokjin, per qualche ragione sussultò. Passò una mano tra i capelli neri, assottigliando lo sguardo per poter vedere meglio ciò che stava succedendo.
Taehyung era nei guai, conoscendo Yoongi. Jimin neppure conosceva quel ragazzo, anche se aveva avuto la sensazione di averlo già visto, ma si trovava ad essere in uno stato di apprensione verso di lui. Un' emozione che non aveva mai provato.
« Chi ti ha detto che aveva bisogno di aiuto? » Domandò Yoongi a Taehyung che non rispose. Tremante, Hoseok cercò di far spostare il suo compagno di banco. Inutilmente.
Afferrandolo per la camicia che faceva parte della divisa scolastica, Yoongi sollevò il biondo.
« Non sai parlare, idiota? »
Jimin strinse il labbro inferiore tra i denti, mordicchiandolo appena mentre intrecciava le dita sul tavolo.
Perché qualcosa lo spingeva a voler intervenire? Gli dava profondamente fastidio vedere Taehyung trattato in quel modo da Yoongi. Non gli era mai successo.
Taehyung continuava a non rispondere, facendo innervosire il suo aguzzino che lo afferrò per il collo.
Jimin si alzò di colpo, spaventando anche Yoongi mentre Taehyung aveva chiuso gli occhi.
« Non esagerare. Poi è nuovo... Non sa nulla. Andiamocene, mi è passata la fame. »
« Sei stato salvato ... Per questa volta. » Taehyung non aveva idea di come era finito in quella situazione. La gola gli bruciava là dove era stato stretto.
Sarebbero rimasti i segni?
« Ora se la prenderanno anche con te. Non avresti dovuto fare niente! »
« Va bene così. » Per la prima volta la voce di Taehyung si sentì e fu proprio Hoseok ad essere il primo ad ascoltarla.
Sorridente per quella scoperta inaspettata. « Puoi chiamarmi Hobi. ».

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𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora