15 • « Perché ti prendi cura di me? »

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« Ma Taehyung? » Chiese Namjoon ad Hoseok, sedendosi sul banco dell' assente.
In quel momento, entrò in classe Jimin insieme a Seokjin e puntò lo sguardo dove il posto era vuoto... Di nuovo.
Si grattò la nuca e prestò attenzione ai due che ne stavano parlando.
« mmh ... Mi ha mandato un messaggio e ha detto che non sarebbe venuto perché sta notte gli è salita la febbre. »
« Alta? »
« Questo non lo so... Andiamo da lui dopo scuola? »
Taehyung aveva la febbre?
Jimin si alzò di scatto dalla sedia, recuperando lo zaino che aveva appena sbattuto a terra e corse fuori dalla classe senza neppure sentire Yoongi che gli chiedeva dove stesse andando.
Sapeva l' indirizzo di Kim Taehyung da quando lo aveva accompagnato a casa con la moto, perciò raggiungerlo non sarebbe stato un problema.
Se non fosse che non aveva la sua moto né l' automobile dato che per tutti lui doveva essere a scuola.
Sbuffò rumorosamente e passò una mano tra i capelli mentre prendeva una decisione: Salire sul bus che lo avrebbe portato dal ragazzo.
Da quel che ricordava non aveva mai preso l' autobus ma al momento non gli importava. Restò in piedi vicino al finestrino per capire dove stesse andando, pensando a come potesse stare l' altro.
Sì era ammalato per colpa sua? Era una cosa fattibile?
Morse il proprio labbro inferiore, sospirando a disagio con quel pensiero. Sapeva di aver esagerato su quel tetto e nonostante le scuse, non credeva minimamente di essere stato perdonato per le sue azioni. Non lo voleva neanche, in verità.
Era giusto essere odiato dopo quello che aveva fatto. Solo non voleva ... Vedere star male Tae.
Una volta sceso, decise di entrare prima in farmacia per prendere qualcosa che potesse aiutarlo.
Arrivò a casa di Taehyung dopo le 9.00 am e solo in quel momento si chiese se c' era anche la madre. Beh, ormai era lì.
Suonò il campanello due volte, aggiustandosi il cravattino della divisa. Si aspettava di vedere una signora ma quando la porta venne aperta, dall' altra parte, con sguardo vitreo, c' era il ragazzo.
Stava visibilmente male: pallido, leggermente sudato sulla fronte ed il collo, gli occhi segnati da occhiaie ed il respiro pesante.
Lo sguardo di Jimin si addolcì immediatamente alla sua vista.
« Cosa ci fai qui? » Domandò iniziando a tossire. Sì portò una mano al petto, molto probabilmente gli faceva male.
« Non c' eri a scuola e volevo sapere perché. » Non disse della sua preoccupazione e di come era corso in farmacia per poterlo aiutare.
Senza avere il benvenuto, entrò in casa e chiuse la porta dietro di sé.
In un' altra situazione, Taehyung si sarebbe ribellato a quell' intrusione. Purtroppo stava troppo male per ribattere e optò per lasciarlo stare, trascinandosi verso la sua stanza.
Il moro lo seguì con lo sguardo, guardandosi intorno solo quando sparì nel corridoio. Si trovava nel suo appartamento per la prima volta.
Molto diverso dal luogo in cui viveva Jimin ma molto più caldo. Un po' ovunque vi erano fotografie.
Paesaggi, Taehyung e la madre o Taehyung da solo. Rimase colpito da una appesa alla parete.
Un bambino con il sorriso quadrato e gli occhi enormi che giocava nella vasca da bagno.
Non era cambiato poi molto...
Un colpo di tosse attirò la sua attenzione, corse immediatamente verso quella che era la stanza di Tae e lo trovò sdraiato sul letto, tremante.
Appoggiando il sacchetto sul comodino, lo coprì con la coperta e gli toccò la fronte per capire quanto fosse alta.
« Stai davvero male... Ora ci penso io! » Gli diede subito le medicine che aveva preso e gli spostò i capelli leggermente umidi dalla fronte per indirizzarsi verso il bagno.
Gli spazi erano piccoli, per questo non faceva fatica nel muoversi. Iniziò a bagnare un panno che successivamente mise sul capo accaldato del ragazzo.
Sì era addormentato ma si vedeva che non riusciva a dormire in modo pacifico.
« Perché...?»
Jimin, che si era seduto su una sedia che aveva preso dalla sala, alzò il capo dal cellulare ed un sopracciglio.
« Questo... Perché ti prendi cura di me? »
« Non lo sto facendo. »
Taehyung aveva gli occhi socchiusi e non era del tutto sveglio. Aveva intravisto Jimin al suo fianco ed il primo pensiero fu proprio quello che aveva espresso. La risposta non lo soddisfava ma non ci fece caso.
« Non vorrei vederti morire ... Potrebbero incolparmi! » mentì Jimin.
Cosa poteva mai dirgli? La verità non avrebbe aiutato nessuno dei due e non avrebbe risolto nulla. Avrebbe solo aumentato la vergogna.
Sapere che Taehyung stava male lo aveva spaventato. Sì era sentito in colpa e l' unico pensiero che aveva avuto era stato il desiderio di prendersi cura di lui.
Ma questo genere di informazioni, ora non servivano al biondo che si era riaddormentato.
Le labbra schiuse, il respiro non regolare.
L' altro si alzò e si chinò su di lui per poter togliere il panno e cambiarlo con un altro ma restò a fissarlo così velocemente più del dovuto.
Nonostante stesse male, Taehyung continuava ad essere magnifico con un' aura di purezza che attirava Jimin come un magnete.
Lasciò un bacio sulla sua fronte calda, sospirando.
Solo un bacio. Che io sia dannato...
Andò a premere le proprie labbra carnose su quelle di Taehyung in modo tanto delicato da sembrare di toccare la porcellana.
Sì sarebbe tirato su se non fosse stato per Taehyung.
Pensava stesse dormendo, convinto non si sarebbe accorto.
Ma la bocca di Tae si schiuse sotto quella di Jimin in un sospiro e iniziò a rispondere al bacio con la medesima delicatezza, allungando la mano sul viso del moro che lo sovrastava.
Il caldo che incontrava il freddo.
Il ghiaccio col fuoco.
Il dolore, la paura, i sensi di colpa vennero spazzati via in quei brevi secondi e tutto quello che restava erano le ceneri di quello che poteva essere.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Onde histórias criam vida. Descubra agora