3 • « It's alright to not be fine on your own »

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Hoseok, per quanto provava a sorridere a Taehyung, continuava a tremare. E Taehyung non era mai stato bravo nelle interazioni sociali, figuriamoci nel confortare qualcuno. Timidamente appoggiò una mano sulla spalla del suo compagno e strinse. L' altro lo guardò con sorpresa, annuendo. Come se avesse capito le frasi che Taehyung stava solo pensando e insieme tornarono verso la loro classe.
Jimin notò immediatamente il loro ingresso. Ma i suoi occhi non si posarono nemmeno per un secondo su Hoseok. Tutta la sua attenzione era per il nuovo arrivato che in qualche modo, lo attirava senza fare o dire letteralmente niente.
Anzi, fino a quel momento il biondo non aveva neppure guardato il moro. Neanche una volta. Neanche per sfuggita.
La lezione pomeridiana iniziò e Jimin distolse lo sguardo ma non i pensieri da quel ragazzo tanto silenzioso.

« Perché hai fermato Yoongi? » Chiese Seokjin a Jimin. L' orario scolastico era finalmente terminato e i due amici erano seduti sui posti posteriori della macchina di Jimin mentre l' autista gli portava verso casa. Jin, sin da piccolo passava i pomeriggi in compagnia di Jimin, spesso accompagnati da Yoongi e Jungkook.
Il moro alzò le spalle. « Mi divertirò a dargli fastidio personalmente. » Chiarì velocemente prima di guardare fuori dal finestrino.
« Ah sì? Okay. » Concluse. Non disse ciò che stava realmente pensando. Sembrava più un volerlo proteggere. Stranamente.
L' auto nera si fermò al semaforo proprio nel momento in cui Taehyung passò sul marciapiede accanto alla strada. Le mani in tasca, lo sguardo basso. Non sembrava portare gli occhiali e in quel momento a Jimin sembrava ancora più familiare.
Aveva già visto quel viso... Quel profilo. Ne era sicuro.
Aveva le cuffie, muoveva appena le labbra. Stava cantando?
Jimin sorrise tra sé e il semaforo divenne nuovamente verde, lasciando indietro il ragazzo.

Taehyung aveva letto sulla bacheca della segreteria scolastica che alcuni posti di lavoro cercavano studenti per il part - time. Era sicuramente l' ideale per lui così da poter aiutare la madre con le spese.
Optò per una biblioteca non troppo distante dalla sua scuola. Sperava col cuore di essere preso. Sarebbe stato il lavoro perfetto per lui. Avrebbe potuto leggere o studiare nel frattempo.
I suoi occhi si illuminarono al solo pensiero mentre entrava nella sede.
Una signora non troppo anziana fu molto gentile con lui e dopo solo dieci minuti di colloquio decise di dargli il lavoro.
Finalmente un dolce sorriso quadrato comparve sulle labbra di Taehyung. Quella giornata era stata salvata.
« Lavorerai insieme ad un altro ragazzo della tua stessa scuola. È una cara persona, vedrai. Kim Namjoon? Puoi venire un attimo? »
Da dietro uno scaffale comparve un ragazzo alto con espressione confusa. Si rimise gli occhiali e andò verso loro. Taehyung ricordò allora chi fosss.
Il suo compagno di classe, quello al primo banco. Non lo aveva visto bene così, ricordarselo, era stato piuttosto difficile.
« Sei Taehyung ... Ciao. Non sapevo stessi cercando lavoro. Qua ti troverai bene. »
« Vi conoscete? »
« È un mio compagno di classe, signora. Vieni Taehyung, ti mostro quello che dovrai fare. È davvero facilissimo e potrai avere del tempo per te e studiare. Il lavoro perfetto! » Aggiunse Namjoon. Le stesse parole che aveva pensato il biondo, entrando.
Silenziosamente lo seguì, ascoltando ciò che aveva da dire, annuendo ogni tanto.
« Non parli molto, non è vero? Non fa niente. Posso anche parlare per te. » Affermò ridendo. Una risata calda e simpatica che fece sorridere timidamente anche Taehyung.

Il sole era tramontato su Seoul e aveva fatto spazio alla luna. Non era piena ma mancava poco. Ancora un pezzettino e la luna sarebbe stata perfetta agli occhi di Taehyung che anche per quella sera era uscito di casa.
Era tornato in quel parco dove si era ritrovato così bene la notte prima. La temperatura era un po' più fredda ma non gli importava. Aveva una bella sciarpa rossa intorno al collo, morbida e calda.
Si ritrovò nello stesso punto, sotto lo stesso albero ma questa volta, non era solo. O meglio, questa volta si rese conto di non essere solo.
Poco più avanti, con la schiena rivolta verso di lui e il viso rivolto verso l' alto, vi era un ragazzo. Con il cappuccio, Taehyung non vide niente di lui.
Non poteva dire né quanti anni avesse né come fosse fatto. Ma quando una voce delicata vibrò nell' aria, Taehyung sentì del calore scaldargli tutto il corpo.
Si appoggiò al tronco, sistemando la sciarpa sul viso per non raffreddarsi mentre ascoltava la canzone che lo sconosciuto stava cantando.

I might lose my mind
Waking when the sun's down
Riding all these highs
Waiting for the comedown
Walk these streets with me
I'm doing decently
Just glad that I can breathe, yeah
I'm trying to realise
It's alright to not be fine on your own...
Conosceva bene quel testo perché proprio quel pomeriggio, tornando da scuola con le sue amate cuffie, lo aveva ascoltato. Gli era rimasta impressa così tanto da averla imparata subito.
Le labbra di Taehyung si mossero leggermente, sussurando la melodia per non farsi sentire dall' altra persona.
Era la prima volta che una voce sconosciuta gli donava pace e tranquillità. Chiudendo gli occhi poté quasi abbandonare sé stesso. Così dolce e angelica da lasciarlo in uno stato mellifluo.
Si chiese chi fosse. Che storia poteva avere per essere solo in un parco a cantare. Era curioso.
Kim Taehyung era curioso riguardo ad una persona.
Forse, se fosse stato un altro, spinto da quel dilemma, si sarebbe avvicinato. Ma non lui.
Per Taehyung quel momento non si sarebbe dovuto spezzare. Le parole non avrebbero rovinato l' atmosfera magica che quella canzone aveva creato.
Mise le mani in tasca e si girò per andarsene.

Aveva cantato con gli occhi chiusi. Solo lui e la luna silenziosa, unica spettatrice di quello spettacolo.
Jimin riaprì gli occhi con la sensazione di essere guardato. Come se qualcuno lo stesse chiamando.
Guardò dietro di sé, sistemando il cappuccio sulla testa. Non vide nulla.
Aveva camminato verso il parco con l' intenzione di poter rivedere quel ragazzo che cercava le stelle.
Forse il destino bussa alla tua porta solo una volta e se non gli apri... Il momento passa e non torna più.

Colonna sonora: Comethru

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Colonna sonora: Comethru.
https://youtu.be/mNay6aHgl9w

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Where stories live. Discover now