28 • « Ora prova a dimenticarmi. »

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Seokjin sbuffò rumorosamente, grattandosi la nuca con impazienza mentre si metteva seduto sul suo letto. Le braccia incrociate al petto, lo sguardo annoiato.
« Perché ne stiamo parlando ancora? Ho deciso io. »
Da parte di Jungkook arrivò un cuscino che lo fece traballare leggermente. « Perché non decidi solo tu. Ci vedi? Esistiamo anche noi, sai? »
« Non me n' ero accorto! » Rispose, alzando le spalle mentre gli tirava nuovamente il cuscino.
Kookie fece per alzarsi, con tutta l' intenzione di colpire l' amico con più forza ma venne bloccato da Jimin che scosse il capo.
« Avete tre anni ciascuno e dovete tacere entrambi o giuro che lanciò giù dalla finestra. »
« È casa mia! » Fece notare Seokjin, continuando a fulminare Jungkook.
« Lo aiuterei io... » Continuò Yoongi, stanco dei battibecchi. « Comunque la piscina non è una cattiva idea. È interna, sarà riscaldata e ci divertiremo. Propongo l' idea di Seokjin, quindi. »

Taehyung era uscito con Hoseok. Aveva acconsentito ad accompagnarlo per comprare abiti nuovi invernali, dato che era passato anche il Natale.
Il cellulare di Hobi suonò rumorosamente, sembrava la voce di qualcuno. Taehyung aggrottò la fronte mentre notava un certo colorito più rosso sul viso del suo amico.
Prestò maggiore attenzione alla suoneria, scoprendo il perché di quel improvviso imbarazzo.
« HAI MESSO LA VOCE DI YOONGI COME SUONERIA PERSONALIZZATA? » Non poté fare a meno di scoppiare a ridere mentre Hoseok aveva iniziato a colpirlo con dei calci scherzosi prima di rispondere alla chiamata.
« Questa sera? Ah sì... Okay, okay. » Lanciò un' occhiata a Tae che non smetteva di ridacchiare. « Ho capito. HO DETTO CHE HO CAPITO! » Strillò prima di chiudere, guardando con la coda dell'occhio l' altro.
« Se non la smetti di ridere ti picchio! »
« Stai passando troppo tempo con Yoongi. Comunque, cosa ha detto? »
« Liberati per stasera, andremo a casa di Seokjin. »
« COSA? PERCHÉ? »
Taehyung iniziò a mordersi il labbro inferiore. Questo significava che anche Jimin sarebbe stato con loro e non avrebbe potuto evitarlo in alcun modo.
Solo due giorni prima stava per agire impulsivamente in un ascensore. Non poteva rischiare.
« Non posso. »
« Seokjin non è tuo amico? »
« Si... Certo... Però... »
« Allora verrai e basta. Per favore. »
« Dovrei stare con mia madre ...»
« Hai detto che sta lavorando. Taehyung, risentiamo la tua calda voce da poco e vogliamo festeggiare. »
« Che sciocchezza... » Brontolò Taehyung, passando una mano tra i capelli biondi prima di annuire.
Accetteva solo perché sapeva quanto fosse insistente Hobi, quando voleva e sembrava proprio una di quelle volte.

Vestito comodamente come al solito, Taehyung indossava dei larghi pantaloni beige ed una camicia a quadri, chiaramente il tutto sotto ad un lungo giubbotto dalla temperatura invernale.
Fissava la casa di Seokjin come un prigioniero fissa la propria cella. Sapeva che una volta entrato, la sua forza di volontà sarebbe stata messa a dura prova.
Sbuffò mentre Hoseok gli metteva in braccio sulle spalle quasi a dargli coraggio. Namjoon ridacchiava al fianco opposto, meritandosi un' occhiataccia da entrambi.
Si sorpresero quando la porta venne aperta da Yoongi piuttosto che dal padrone di casa. La risposta venne data immediatamente « Il signorino è già in piscina e non ha voluto alzare il culo. » Alzò le spalle e fece gesto ai tre di seguirlo.
La casa era davvero grande. Nessuno di loro poteva immaginare una residenza così a Seoul.
Il pavimento su cui camminavano era addirittura in marmo, tenuto perfettamente.
Quasi metteva soggezione tutto quel lusso.
Vennero accolti in piscina da un rumoroso grido. Jungkook era appena saltato dal trampolino, bagnando Jin sul bordo piscina.
« Razza di selvaggio! » Gli urlò dietro, facendo ridere Jimin che semplicemente stava a mollo, muovendo le braccia. Fu quella risata ad attirare l'attenzione di Taehyung su di lui.
I ricordi della loro estate lo investirono dolorosamente. Strinse le braccia al petto come una sorta di protezione mentre si avvicinava ad una sdraio, salutando con la mano Seokjin che lo guardava sorridendo.
Aveva scoperto in lui una persona di cui fidarsi, che ascoltava e dava ottimi consigli. Un amico leale su cui affidarsi.
Seduto, osservò Namjoon correre in piscina mentre Hoseok aiutava Yoongi con le birre. Quest' ultimo sembrava ridere di una qualche battuta.
Gli faceva davvero piacere vederli così rilassati e armoniosi. Nel suo momento di buio totale sembravano aver legato molto e Hobi sembrava Tranquillo in sua presenza.
Cercò di concentrarsi su tutti loro ma non sul grigio che invece, lo fissava ogni volta ne aveva l' occasione.
Non lo aveva visto per troppi mesi per giocare alla toccata e fuga. Voleva osservare tutto di Taehyung, quasi ad aver paura di poterlo perdere nuovamente da un momento all'altro.
« Basta fare l' asociale! » La voce di Jungkook suonò così vicina e forte che il biondo quasi sussultò dalla sorpresa per poi urlare letteralmente quando venne preso in braccio di peso.
Scalciava, aggrappandosi al collo Kookie ma fu totalmente inutile. L' altro era decisamente più robusto e forte e qualche secondo dopo, venne lanciato in acqua.
Riemergendo immediatamente, tossì l' acqua che aveva bevuto, annaspando leggermente.
Si mosse per raggiungere il bordo ma una mano gli circondò il fianco, attirandolo al proprio corpo.
« Aspetta! » La voce melodiosa di Jimin lo fece tremare. Rimase immobile mentre le sue mani lo stringevano al suo petto.
Jimin appoggiò il mento sulla sua spalla, respirando il profumo dolce misto al cloro.
Il battito cardiaco di Taehyung aumentò. Sembrava potesse uscirgli dalle orecchie, quel organo così impulsivo e volubile.
In un movimento lento, si girò così da avere il viso dell' altro a pochi centimetri dal suo.
« Sono qua solo per Seokjin... »
« Sei qua perché IO lo volevo. »
« Cioè? »
« È una sorpresa per te. Organizzata da me. »
« Sei un idiota! » Esclamò Taehyung cercando di divincolarsi ma la presa si fece più ferrea. Alzando gli occhi al cielo, Taehyung mise le mani sul petto di Jimin, coperto da una semplice t - shirt bianca, ora trasparente. Il gesto era stato compiuto per tenere una certa distanza, non si aspettava di poter vacillare sentendo il calore del ragazzo sotto le dita.
Si morse il labbro inferiore, gesto che non passò inosservato.
« Non fare così. »
« C - così come? »
« Lo sai che poi mi viene voglia di baciarti. »
Gli occhi di Taehyung si spalancarono e scosse il capo. « No! »
« Non ho detto che lo farò. Ho detto che mi viene voglia... Tu fai il bravo e non succederà nulla. »
« Sono sempre bravo. »
« Ho ricordi ben diversi. »
Il biondo arrossì immediatamente; Jimin non aveva tutti i torti. Aveva passato l' estate a stuzzicarlo, mordicchiandosi il labbro inferiore solo per farsi baciare continuamente dal grigio. Ricordava ancora la sua risata ogni volta che Jimin capitolava sulle sue labbra, quasi come il richiamo di una sirena. Non poteva farne a meno.
Quei momenti gli mancavano terribilmente.
Sentì un peso sul cuore, l' ennesimo.
I loro sguardi restarono legati per tutta la conversazione. Scuri e profondi, parlavano molto più delle loro bocche.
Esprimevano frasi che le orecchie non udivano ma il cuore si. Non se ne rendevano conto, ma urlavano così tanto attraverso i loro sguardi.
Le mani di Taehyung risalirono lentamente, quasi guidate da una calamita.
Raggiunsero il collo di Jimin, intrecciandosi dietro a questo mentre i loro corpi si facevano tanto vicini da essere attaccati.
« Cosa stai facendo? »
« Non lo so... » Taehyung era sincero. Non sapeva perché si comportava in quel modo. La testa lo pregava di smettere, di correre al sicuro, di proteggersi.
Ma il suo cuore urlava di amarlo di nuovo perché ne aveva bisogno.
« Tra tre secondi ti porterò sott' acqua e ti bacerò. L' acqua nasconderà tutto e quando riemergeremo potrai fare finta di niente.
Hai tre secondi per allontanarti. »
Jimin liberò il giovane dalla presa e iniziò a contare.
« Uno... »
Taehyung deglutì visibilmente.
« Due ... » I loro occhi continuavano ad essere specchi l' uno per l' altro.
« Tre! » Taehyung strinse le dita tra i capelli di Jimin mentre questo gli afferrava il viso e come promesso, lo portava sott' acqua.
Chiudendo gli occhi le loro labbra si unirono. La sensazione era così diversa... Taehyung allacciò le gambe ai fianchi di Jimin mentre andavano giù, stretti.
Le loro lingue non ci misero molto ad incontrarsi, danzando in una melodia malinconica che si trasformò immediatamente in quella passione che mai era svanita.
Le mani di Jimin si strinsero con maggior tenacia sulle guance di Taehyung mentre il loro ossigeno veniva meno.
Obbligati, risalirono. Taehyung ancora legato a Jimin. Ancora coi respiri corti e la voglia di approfondire quel appetito che bruciava i loro bassi ventre.
« Ora prova a dimenticarmi. » Disse Jimin, sorridendo maliziosamente.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Waar verhalen tot leven komen. Ontdek het nu