23 • Solo amore.

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Dicono che il tempo guarisce tutto. Il tempo scorre e cancella il dolore, fa dimenticare. Le cose belle... Le cose brutte. Ogni cosa viene portata via dal tempo che, come un migliore amico, ti protegge.
Allora perché io non dimentico?
Non ci riesco.
Ogni minimo particolare di te, di noi è scandito nella mia memoria. Vorrei davvero dimenticare. Vorrei svegliarmi, una mattina, e rendermi conto che tutto ciò che sto provando è stato spazzato via. Come un incubo; Poi ti stropicci gli occhi e via.
E invece no, sogno te e la mattina, non appena le mie palpebre si aprono, il mio cuore fa ancora male.
Non importa quanto stringo le mani sul petto, resta spezzato e le crepa mi stanno divorando.
Vado a dormire stringendo il cuscino proprio come facevo prima di te. Ma allora perché la sensazione è diversa?
Ogni giorno non cambia. Vado a scuola, ascolto la lezione e sto in silenzio. Non dico nulla a nessuno, neanche a loro.
Non mi lasciano mai nonostante io non apro più bocca. Mi trascino dietro quelle persone e sto zitto. Sai cosa non ricordo? Quando ho riso l' ultima volta... Molto probabilmente era con te.
Le giornate si svolgono in questo modo poi arriva il tramonto, il mio sguardo segue il sole fino a quando non cala e mi pongo sempre la medesima domanda: Cosa starà facendo Jimin?
Ormai sono passati tre mesi. Nessuna chiamata, nessun messaggio.
Ho provato a mettermi in contatto. L' ho fatto per più di un mese. Poi ho smesso quando ho capito... Il sottoscritto non faceva più parte della tua vita.
E nonostante la rabbia per essere stato cancellato così facilmente. Per essere stato appunto, dimenticato, io spero con tutto il cuore tu stia bene. Spero tu possa svegliarti la mattina serenamente, spero tu abbia conosciuto qualcuno che ti faccia stare bene tanto da ridere. Spero tu possa sentire quel calore che ti scaldi il cuore perché quel cuore che ho imparato ad amare, merita solo questo. Solo amore.

Sono passati esattamente tre mesi da quel giorno in aereoporto; le vite di tutti sono dovute continuare, chiaramente. Taehyung ha continuato a vivere ma è tornato la persona silenziosa di quando era arrivato. Sta per conto suo, non dice nulla. Ascolta la lezione perché deve ma il suo sguardo non si alza mai dal banco che fissa in maniera assente. Assente come lui. Gli altri cinque ragazzi non gli fanno più domande. Sanno perfettamente che è il suo modo di proteggersi e per il momento hanno scelto di appoggiarlo, qualunque scelta voglia fare.
Nonostante questo atteggiamento di chiusura, nessuno lo lascia da solo. Seokjin, Yoongi, Hoseok, Namjoon e Jungkook sono sempre al suo fianco. Nei corridoi, a pranzo.
Il loro chiacchiericcio tiene compagnia al biondo che li ascolta. Eppure ogni volta, si aspetta quasi di sentirla quella voce. Si aspetta un " Taehyungie " che non arriverà più e allora, qualcosa sul petto diviene più pesante e deve stringere le mani nelle tasche e i denti.
I primi di Dicembre ed il freddo è tornato a Seoul. Non ha ancora nevicato ma si congela.
Uscire senza una sciarpa significa soltanto diventare un iceberg.

« aish... Se fa freddo! » Borbottò Seokjin, stringendo le proprie braccia al petto. Tra tutti loro era sicuramente il più freddoloso. Ridendo, Jungkook lo abbracciò da dietro, mentre Jin sbuffava rumorosamente. « E queste mani qua? Te le taglio, Jungkook - ah. » Affermò mentre il moro continuava a stritolarlo in un gioco.
Namjoon e Hoseok arrivarono insieme nel giardino della scuola, condividendo tra loro le cuffie. Hoseok ballava mentre Namjoon sembrava ' rappare' perfettamente. Un talento nascosto.
Taehyung si ritrovò ad arrivare con Yoongi e si sedette sul muretto su cui ormai si soffermavano sempre.
« Jungkook, hai studiato? » Chiese Yoongi indicando l' amico che non smetteva di infastidire l' altro.
Kookie sbatté gli occhi e alzò le spalle. « Non tantissimo ma non importa perché Seokjinie mi farà copiare ogni cosa perché mi adora! » La sua voce si era fatta più melliflua, usando l' aeygo per parlare ed ammorbidire Jin. Questo però non sembrava più tanto incantato e colpì il suo piede con il proprio.
« TE LO SCORDI. »
« Perché fingi? Tanto lo sappiamo tutti che sono il tuo preferito. »
« Il mio preferito è J -- » Si bloccò di colpo, incontrando lo sguardo di Taehyung. Sembrava così triste e spento che Jin quasi volle sparire.
Si staccò dalle braccia di Jungkook e si sedette vicino al biondo, appoggiando una mano sulla sua spalla. « Mi spiace... »
Taehyung schiuse le labbra come a voler dire qualcosa all' amico. Sentendosi in colpa per aver causato quella sorta di disagio ma un brusìo richiamò l' attenzione di tutti loro.
Alcuni studenti correvano letteralmente verso il cancello. Anche Taehyung, che di solito non prestava attenzione a niente, si alzò e cercò con lo sguardo per capire cosa stava succedendo.
« È TORNATO! PARK JIMIN È TORNATO! » Gridò un loro compagno di classe.
Il mondo si fermò.
Intorno a Taehyung le persone non esistevano più.
I suoi grandi occhi lo trovarono. Là, in mezzo ad altri ragazzi che lo stavano osservando, c' era davvero Jimin.
Il tempo era davvero trascorso o era stato frutto della sua immaginazione? Tre mesi erano passati sul serio?
Jimin camminava tranquillamente. Quella camminata che Taehyung avrebbe riconosciuto in mezzo a mille altre. Andatura elegante, sicura. Poteva essere scambiato benissimo per un modello.
Ma i capelli non erano più neri come li ricordava; Jimin aveva i capelli grigi e nonostante la lontananza poteva vedere che gli donava anche quel colore.

Deglutì mentre gli amici correvano nella sua direzione

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Deglutì mentre gli amici correvano nella sua direzione. Lui restò immobile. Lo sguardo fisso verso il ragazzo che gli stava facendo correre il cuore come tre mesi prima.
Park Jimin era tornato.
E lo stava guardando.
Dopo tre lunghi mesi, i loro occhi si incontrarono nuovamente.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) حيث تعيش القصص. اكتشف الآن