12 • « Cosa stai facendo? »

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Aggrappato ai fianchi di Jimin, Taehyung non poteva crederci a ciò che stava facendo. Aveva seriamente accettato un appuntamento con Jimin estorto con mezzucci idioti per non dire pericolosi e sopra ogni limite possibile.
Stava andando col moro chissà dove, da soli. In tutta verità, Taehyung non si sentiva ancora al sicuro quando erano tra loro. Non aveva dimenticato il dolore che gli era stato causato e non pensava sarebbe riuscito a passarci sopra tanto facilmente. Non poteva negare neanche ciò che aveva notato nel ragazzo; non sembrava più il bullo che lo aveva torturato. Arrabbiato con tutti e forse più con se stesso. Il suo viso pareva molto più rilassato seppur, ogni tanto, una piccola nube lo rendeva di nuovo imperscrutabile. Ma non era quello il problema di Taehyung, dato che anche lui era poco ' leggibile'.
Ciò che lo rendeva insicuro era che non lo capiva. Non sapeva mai quello che stava per fare. Un abbraccio? Un bacio? Uno scherzo? Uno schiaffo?
Poteva aspettarsi di tutto e questo lo rendeva nervoso, teso come una corda di violino.
Mentre Jimin, dal canto suo in quel momento non stava proprio pensando a niente. Si godeva l' attimo; la velocità della moto che correva per la strada vuoto e la vicinanza di Taehyung che si stringeva a lui, impaurito.
Aveva messo in pausa il cervello, non avrebbe permesso al più piccolo e stupido pensiero di rovinargli quella giornata.
Non aveva organizzato nulla, non era da lui. Gli piaceva agire istintivamente, seguendo la spontaneità. E così aveva scelto il posto che tanto gli piaceva. Tutto qua.
Niente cose strane.
Solo loro due in spiaggia.
Il viaggio fu breve dopotutto e Taehyung ringraziò il cielo per questo. Non era ancora abituato a quel veicolo a due ruote e a quanto potesse andare veloce sotto la guida di Park Jimin che invece, pareva soddisfatto dalla cosa.
« Siamo al mare! » Esclamò Taehyung non potendo nascondere un sorriso felice nel vedere il paesaggio marittimo. « Non credevo esistessero posti così a Seoul. »
« È il mio luogo preferito ed ora lo conosci anche tu. »
« Mmh... » mugolò Taehyung, abbassando il viso per fissare le sue scarpe che immediatamente si tolse. Odiava le scarpe tremendamente. Tenendole in mano iniziò a correre sulla sabbia fresca, sotto lo sguardo serio di Jimin.
Gli sembrava un bambino, così gioioso e pieno di vita mentre saltava contento. Non poté fare a meno di sorridere a sua volta, raggiungendolo lentamente.
Intento a guardare il mare, le onde che si infrangevano contro la riva in modo flebile, non si accorse dello sguardo del moro su di sé fino a quando due braccia non lo strinsero forte.
La prima reazione di Taehyung fu quella di irrigidirsi ma fu questione di un secondo. Il suo corpo si rilassò immediatamente, appoggiando addirittura il capo sulla spalla di Jimin che si sorprese di quella reazione ma sorrise. Con fare circospetto, quasi a non voler far sapere al diretto interessato cosa faceva, iniziò a respirare a pieni polmoni per poter sentire il profumo del giovane. Era così delicato il suo odore che Jimin fece quasi fatica a percepirlo.
« Cosa stai facendo? »
« ... Niente! »
« Bugiardo. Stavo cercando di annusarmi il collo. »
« Se lo sai, allora perché chiedi? »
« Volevo sapere se avresti mentito. »
Alzando gli occhi al cielo, il moro continuò « Beh... Allora se lo sai... » Appoggiò totalmente le narici alla pelle di Taehyung, finalmente percependo totalmente ciò che più apprezzava. Sapeva proprio di buono ma allo stesso tempo, era un profumo ancora infantile. Sapeva di Innocenza.
Taehyung scoppiò a ridere, il respiro di Jimin gli stava causando il solletico.
La calda risata colpì Jimin. Il suo cuore ne fu riscaldato. Poteva ridere ancora? Lo faceva stare così bene.
Le piccole mani di Jimin, curiose e maliziose si infilarono sotto la felpa grigia ed ampia di Taehyung che sentì il respiro bruciargli la gola.
Appoggiò le sue mani ai polsi di Jimin ma sopra la felpa, fissando il mare calmo davanti a loro.
« E adesso cosa stai facendo? »
« Devo essere sincero, giusto? Ho bisogno di sentirti più vicino. Sei sempre così caldo, Taehyung. »
Il rossore tipico della timidezza si dipinse sulle guance di Taehyung che istintivamente si alzarono in un sorriso davvero dolce.
Le dita che avevano stretto Jimin ora si rilassarono e lasciarono fare quell' intrusione.
I polpastrelli sul ventre lo accarezzavano con delicatezza, disegnando piccoli cerchi sulla pelle morbida. Il naso veniva ancora strusciato contro il collo, creando sempre più brividi al biondo che aveva chiuso gli occhi, godendosi pienamente quelle delicate attenzioni.
Attenzioni che purtroppo furono troppo brevi. Riaprì le palpebre non appena le mani di Jimin lo lasciarono andare ed un broncio tenero comparve sul suo viso. L' altro ragazzo che si era posizionato davanti a lui, lo notò e tirò le sue labbra con le dita, ridendo.
« Volevi che continuavo, vero? Anche io! Ma prima voglio farti sentire qualcosa, okay? »
Taehyung annuì ma senza abbandonare il muso lungo, neppure quando la sua curiosità venne sfamata da due cuffiette.
Una al suo orecchio e l' altra a quello del compagno che trafficava col cellulare.

𝘿𝙖𝙣𝙘𝙞𝙣𝙜 𝙞𝙣 𝙩𝙝𝙚 𝙢𝙤𝙤𝙣𝙡𝙞𝙜𝙝𝙩. ( vmin ) Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora