4. Ultimi giorni

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4° Giorno.
Jason e Percy si guardarono in cagnesco per interminabili secondi, poi ognuno entrò nella macchina che si era scelto.
Diversi minuti prima, si stavano tutti allenando nella sala con le diverse armi, quando Leo li aveva raggiunti correndo, annunciando loro che aveva trovato una stanza ancora più interessante.
Lo seguirono entrando sempre di più nelle profondità della struttura.
Varcarono una porta e si ritrovarono in una stanza grande quanto un centro commerciale dal soffitto basso.
Era tutta occupata da un circuito, c’erano anche diverse macchina in vista, molto belle, ma soprattutto veloci.
-Ma noi qui ci possiamo stare?- Domandò Frank mentre si guardava intorno meravigliato.
-Se utilizzano dei sistemi di sicurezza così semplici se la cercano- rispose tranquillamente Leo.
Frank non gli rispose, un po’ lo odiava per avergli quasi spappolato la testa cinque minuto dopo che si erano conosciuti.
E poi Jason, avvicinandosi a una macchina bianca, aveva fatto un commento tipo “Ho imparato a guidare una di queste quando avevo 12 anni”
E Percy l’aveva, ovviamente, presa come una sfida.
Adesso erano pronti per correre e per decretare chi fosse il migliore.
Leo non perse tempo a urlare “Scommesse! Facciamo le scommesse”
Ignorò volontariamente le ragazze e iniziò a contrattare con Frank, per quanto questo cercasse di evitarlo e stargli lontano rispondendo a monosillabi.
Poi si rivolse a Nico – Tu? Il biondo o il moro?
Nico era appoggiato al muro con le braccia incrociate al petto, il nero e il bianco della pelle in perfetto contrasto tra di loro, non staccava gli occhi dalla gara con un sorrisetto divertito, anche se sembrava molto più un ghigno.
-Io scommetterei su Will.
A quel punto anche Leo si concentrò sulla gara, non si era reso conto che anche Will era salito su una macchina e aveva seguito i due ragazzi.
Esattamente come non se n’erano accorti né Jason e né Percy, troppo concentrati al rispettivo nemico, fino a quando questo non li superò senza problemi.
Quando Will tornò al punto di partenza (o arrivò al traguardo, dipende dai punti di vista), dopo aver completato il giro diversi secondi prima di loro, scese dall’auto con un sorriso trionfante.
-Quando hai imparato a guidare così!?
Era stata Hazel, con occhi pieni di ammirazione, a parlare.
Il biondo era visibilmente imbarazzato, rispose passandosi una mano tra i capelli.
-Bè … Mi piacevano le auto, tutto qui.
-Mi devi assolutamente fare vedere come fai. Voglio che mi insegni.
E la ragazza dalla pelle scura se lo trascinò di nuovo in macchina senza dargli il permesso di replicare, o solo di decidere, facendolo rimettere al posto del guidatore.
Lei sarebbe stata dal lato del passeggero per capire quando usava l’acceleratore, quando cambiava la marcia e cose del genere.
-Voglio vedere anche io!- Si intromise Annabeth correndo per salire anche lei in macchina.
-Ragazze, volete seriamente lasciarmi qui con loro!?- Calypso seguì l’amica.
Quando l’auto si allontanò lasciò dietro di se Leo, Frank, Jason e Percy  visibilmente infuriati, ma anche silenziosi per via della loro sorpresa, pari a quella delle ragazze.
Tre di loro avrebbero voluto correre da Will e chiedergli di insegnare anche a loro, esattamente come aveva fatto Hazel, ma riuscirono a contenersi.
Nico commentò quasi disinteressato.
-Ho come la sensazione che adesso la mia idea di cavargli un occhio non vi sembri più così macabra. Ah, Leo, mi devi dei soldi.
 
5° Giorno.
La donna entrò nella sala dove i suoi collaboratori più fidati lavoravano.
-Perché sono state cancellate tutte le riprese degli allenamenti di oggi? Sapete che li vogliono vedere per capire se questa è una buona idea o meno.
Fu una giovane ragazza a risponderle.
-Si fidi signora, è meglio così, se vedessero davvero cosa hanno fatto oggi quei ragazzi li manderebbero via prima di subito.
Era si permise qualche secondo di silenzio – Oh, andiamo … E’ andata così male rispetto alle altre volte?
La ragazza scosse la testa esasperata emettendo un sospiro, fu il ragazzo accanto a lei a rispondere.
-Leo Valdez ha appiccato un incendio, senza rendersene conto! Hanno di nuovo cercato di uccidere Will Solace, …
Fu interrotto dalla donna – Di nuovo quel Di Angelo?
-No signora, è stato Grace. Anche se in effetti Nico Di Angelo non è poi così innocente neanche oggi, visto che ha tentato di uccidere proprio Jason. Lui giura che non l’ha fatto apposta, che il coltello che ha piantato a un millimetro dal suo collo facendogli un graffio superficiale gli era semplicemente scivolato.
Era sospirò.
Nico che tentava di uccidere Jason che a sua volta aveva tentato di uccidere Will.
Leo che uccideva quasi tutti appiccando incendi.
E lei che gli aveva chiesto di fare amicizia.
-Altro?- Aveva anche paura a chiederlo.
-Hazel Levesque stava per avere una crisi di panico quando non riuscì a comprendere se Nico stesse dicendo la verità o meno mentre gli altri continuavano a farle pressione. Percy è inciampato mentre teneva in mano un’arma costosissima e l’ha letteralmente fatta in mille pezzi rotolando a terra. Era abbastanza difficile da rompere, non ci chieda come ha fatto perché non ne abbiamo idea. Poi …
-Ok, ok. Ho capito. Cancellate ogni traccia della giornata di oggi.
 
6°Giorno.
Gli allenamenti quel giorno non andarono poi così male.
Nessuno aveva tentato di uccidere nessuno. Più o meno.
Gli avevano fatto fare un test su come uscire in fretta da una situazione disperata con le minori perdite. Naturalmente Annabeth lo aveva concluso in meno di 5 minuti con degli ottimi risultati.
Nico e Leo avevano trovato delle strane armi che nessuno di loro aveva mai visto e che sicuramente non avrebbero mai utilizzato, si divertirono a provarle e a giocarci per quasi tutta la mattinata.
Erano una strana coppia, una strana amicizia la loro. Di sicuro erano quelli che creavano più danni.
Forse rientrava anche Percy nel gruppo.
Lui era come se li attirasse i guai, era letteralmente una calamita.
Hazel era insieme a Calypso e stava cercando di capire dall’amica come facesse a smontare quell’apparecchio elettronico, che simulava una bomba, così velocemente e in modo pefetto, disattivandola in pochissimo tempo.
Lei alla sola vista di tutti quei fili sarebbe entrata nel panico.
Così, rinunciando, si allontanò cercando qualcos’altro da fare.
Vide Frank che si allenava in un sacco da boxe, prendendolo a calci e pugni.
Aveva un sotto di tuta lungo mentre di sopra aveva una semplice canottiera, per i tre quarti sudata, che gli lasciava scoperti quasi tutti i suoi muscoli.
Hazel scosse la testa quando si rese conto che lo stava fissando da un pò, così gli si avvicinò facendo finta di niente.
-Hey.
Il ragazzo sussultò al suono della sua voce.
Si girò a fissarla con un sorriso timido.
-Ciao.
Lei sorrise a sua volta e incrociò le mani dietro la schiena dondolandosi sulle punte dei piedi. Con il mento indicò il sacco da boxe.
-Non mi sono mai applicata con impegno nell’allenamento fisico. Mi insegni qualcosa?
E così Frank aveva infilato quei guantoni a cuscinetti nelle mani per parare i colpi.
Aveva pensato che era la cosa migliore era iniziare con un esercizio semplice per il riscaldamento, inoltre non aveva nessuna voglia di colpirla.
Neanche Hazel aveva voglia di fargli male, i primi colpi furono quasi delicati, ma quando capì che comunque Frank era davvero bravo come dicevano e riusciva a pararle tutti i colpi, iniziò a colpire con molta più forza utilizzando tutta la sua potenza.
Dopo 10 minuti si ritrovò anche lei con la maglietta inzuppata di sudore.
-Frank! Vieni a provare! Io e Nico abbiamo trovat …
Leo.
Quando Leo l’aveva chiamato, Frank si era girato verso di lui non facendo caso a Hazel.
La ragazza gli caricò un pugno sul viso con una tale forza da mandarlo a terra, la guancia gli diventò subito rossa.
Leo interruppe tutto ciò che stava dicendo imbarazzato.
Hazel gli si inginocchiò subito accanto tastandogli il viso con le sue mani piccole e delicate, non fece caso a Frank che arrossì, era troppo concentrata a sentirsi in colpa mordendosi un labbro. Inoltre una guancia l’aveva già rossa.
-Ehm … Okay, lo chiedo a qualcun altro.
E Leo scappò via.
Frank afferrò Hazel per un polso e la fissò intensamente negli occhi.
-Quel ragazzo mi fa paura. Vuole uccidermi. Lo so.

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