25. Film

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-Leo, sto entrando!
Calypso alzò gli occhi sul suo ragazzo quasi spaventata mentre quest’ultimo urlava un “Aspetta” decisamente isterico.
Il ragazzo dall’altro lato della porta sbuffò mentre iniziava a tamburellare le dita sulla porta.
Diversi secondi dopo i due ragazzi si ricomposero, Calypso totalmente nascosta sotto il piumone.
Quando Nico entrò non li degnò neanche di uno sguardo, andò velocemente alla sua scrivania e iniziò a cercare qualcosa.
-E comunque insopportabile ci sarai te- commentò Leo.
-Come?- Chiese distrattamente il moro.
-Guarda che lo conosco anche io il codice morse.
Nico fece un sorrisetto –Ci speravo.
Recuperò i fogli che cercava e andò via, sulla porta disse tranquillamente – Ciao Calypso.
-Ciao Nico- si sentì la voce della ragazza attutita da tutti gli strati di coperte.
Nico iniziò a correre per tutto il corridoio fino all’ala delle camere femminili.
Fuori pioveva a dirotto e tutto ciò faceva rilassare il ragazzo.
Quando arrivò davanti la camera di Annabeth ci trovò Percy, stava fermo li davanti mangiucchiandosi un unghia.
-Percy?- Chiese esitante.
Il ragazzo sussultò e si girò di scatto con uno sguardo strano –Nico! Cosa ci fai qui?
-Devo parlare con Annabeth … tu?
-Più o meno la stessa cosa …
Nico fece un sorrisetto divertito –Non hai ancora trovato il coraggio per rinvitarla, eh?
Percy balbettò qualcosa, poi disse di avere un impegno e che magari sarebbe passato qualche altra volta, infine fuggì via.
Nico scrollò le spalle, poi bussò.
Quando entrò in camera ci trovò solamente la bionda, la sua compagna di stanza era sicuramente a qualche lezione, anche se il suo odore colpì Nico non appena mise il naso li dentro.
Fece una smorfia decisamente disgustata e domandò –Ma come diavolo fai a vivere qui dentro?
Annabeth non ebbe bisogno di chiedere a cosa si stesse riferendo, rispose senza staccare gli occhi da ciò che stava scrivendo al pc – Non me lo chiedere, le prime notti ho pensato davvero di soffocare, poi ti abitui.
Il ragazzo si avvicinò al letto e scrutò lo schermo del pc, come previsto Annabeth stava cercando di decifrare quello che aveva trovato lui qualche settimana prima.
Tenendo lo sguardo fisso sullo schermo iniziò a parlare –Ieri sera, prima di andarmene via da quella specie di festa, Hazel mi ha detto di scendere giù perché c’era una cosa che dovevo vedere. Aveva ragione, hanno cambiato alcune cose, ti faccio vedere, magari ti aiutano in quello che stai facendo.
E senza aspettare una risposta le tolse il pc dalle mani, si sedette nel suo letto e iniziò a passare velocemente le dita sulla tastiera, qualche volta dava un’occhiata ai fogli che si era portato dietro.
Restarono in silenzio tutto il tempo, Nico si mordeva il labbro tutto concentrato nel suo lavoro, la ragazza invece fissava lui, più che fissare lo stava studiando.
-Sai che Percy passa metà del suo tempo fuori dalla tua camera? Cercando il coraggio, che evidentemente ancora non ha trovato, per chiederti di fare qualcosa insieme, se ho capito bene vuole vedere un film, e rimediare all’altra sera.
A Nico quella frase uscì di getto, ma non osò alzare lo sguardo sulla ragazza.
Annabeth si morse il labbro, ma non rispose.
Nico finì tutto quello che stava facendo, poggiò il pc al suo fianco e si alzò.
-Vedi, ora dovrebbe venirti più semplice. Sono stati stupidi, volevano intensificare le misure di sicurezza, ma mi hanno fatto capire il loro gioco- fece una breve pausa – comunque pensaci a quello che ti ho detto, tu ne hai la possibilità … Non la sprecare.
-Nico?- La bionda lo chiamò quando ormai aveva una mano alla maniglia. Lui non rispose né si girò, ma si bloccò, segno che stesse ascoltando.
-Grazie- disse semplicemente.
Nico non rispose in alcun modo mentre fuggiva via.
 
 -Che hai fatto al collo?- Chiese Hazel a Calypso mentre si sedeva al suo fianco per consumare il suo pranzo.
La ragazza in questione fulminò con lo sguardo il ragazzo, che si stava ingozzando di pollo, al suo fianco e rispose – Leo era un po’ troppo felice.
Hazel e Frank non poterono fare a meno di sghignazzare.
Qualche minuto dopo arrivò anche Percy, scrutò  Calypso per qualche secondo e poi iniziò a commentare –Sai di avere un enorme succhiotto nel …
-Certo che ne sono consapevole- esclamò la ragazza decisamente esasperata.
-Sono anche consapevole di dover iniziare a mettere una sciarpa.
E lanciò un’altra occhiataccia al suo ragazzo che neanche notò, troppo concentrato a giocare con il cibo.
Subito dopo al tavolo si avvicinò Annabeth con il suo vassoio strapieno.
-Senti Calypso …
-Diavolo si! So di avere un fottutissimo succhiotto sul collo!- Urlò esasperata la ragazza attirando l’attenzione di mezza mensa. Poi si alzò e andò via quasi correndo a testa alta.
Annabeth era rimasta con la bocca aperta ancora mezza shoccata, borbottò – Veramente io non volevo chiedere quello …
-Ma che ha?- Domandò Will unendosi a loro.
Leo sospirò e si ripulì le mani dall’unto, alzò semplicemente le spalle e fece per seguirla, non prima di aver commentato – Sarà in fase preciclo o come diavolo si chiami.
Will, Hazel e Frank iniziarono una conversazione e Annabeth si sedette accanto a Percy.
Mentre apriva la bustina di plastica, con dentro le posate dello stesso materiale, chiese tranquillamente – Allora, quindi ci vediamo un film questo pomeriggio?
 
-Questo è barare!- Si lamentò Jason.
-In realtà è perfettamente in regola- rispose Will con un sorriso –adesso tira, su!
Erano circa le cinque del pomeriggio e Will, Jason, Frank e Leo erano fuori, sulla neve, a giocare a calcio.
Will e Frank contro Leo e Jason.
Proprio quest’ultimo si stava lamentando perché doveva battere una punizione nella porta avversaria. Porta che stava difendendo Frank. La loro invece la stava difendendo Leo.
Chiunque, a occhio, avrebbe intuito chi avesse ricevuto più goal.
Jason sbuffò e si preparò a tirare. Quando diede il calcio lanciò anche una buona parte di neve che Frank riuscì comunque ad evitare.
Tranne la palla, quella la prese senza troppi problemi.
Il biondo sbuffò e ripresero il gioco.
Avevano Piper come unica spettatrice, stava seduta sotto un albero ricoperta di sciarpa, cappello e giubbotto per proteggersi dal freddo.
Venne affiancata da Nico che restò alzato, fissò i ragazzi per qualche secondo e poi chiese –Ma che stanno facendo?
-Stanno giocando a calcio, o almeno penso che sia questo il gioco …
Nico alzò un sopracciglio e tornò a fissare i suoi amici.
Fu diversi secondi dopo che Jason fece entrare per sbaglio la palla dentro la porta improvvisata.
Invece di esultare nascose il viso tra le mani imprecando.
Piper si alzò di scatto e improvvisò un ballo davvero imbarazzante, invocava Jason e la sua bravura.
-Non è bravissimo?
Solo quando fu interpellato, Nico decise di rispondere alla ragazza.
-Guarda che si è appena fatto un autogoal.
Lei lo fissò senza capire, lui sbuffò e spiegò meglio.
-Ha fatto un goal nella sua stessa porta. Ha sbagliato dando un punto alla squadra avversaria, non c’è poi così tanto da esultare.
-Oh …
Piper affondò le mani in tasca e il viso nella sciarpa, tornò poi a concentrarsi sul suo ragazzo.
Fu quando arrivò la palla a Leo, e questa la rilanciò in aria, che Jason e Will saltarono entrambi per prenderla.
Il risultato fu che la palla cadde indisturbata sulla neve candida, mentre i due ragazzi si davano una testata a vicenda, finendo entrambi sulla neve.
Piper fece un urletto stridulo e corse dal suo ragazzo, si gettò in ginocchio al suo fianco con uno sguardo davvero preoccupato.
-Stai bene? Oh mio Dio, ti sta già gonfiando un livido enorme!
Jason mosse una mano come a voler scacciare una mosca, volendo mostrare che non si era fatto nulla.
Infondo, vivendo da agente segreto, quei piccoli lividi erano all’ordine del giorno nell’allenamento, ma questo non poteva di certo dirlo alla sua ragazza.
In ogni caso lei sembrava comunque preoccupata, qualsiasi cosa lui le avesse detto.
Ma Jason non ebbe quasi nulla da obiettare quando lei gli si sedette a cavalcioni in grembo e, dopo avergli afferrato il viso caldo tra le sue mani gelide, lo ricoprì di baci.
-Così passa prima il dolore, no?- Disse con un sorriso.
Jason rispose malizioso –Sai, Pip? Mi fa davvero taaaanto male.
Al contrario della ragazza, che era scattata velocemente non appena i due ragazzi erano ruzzolati  a terra, Nico se la prese con comodo e, con un portamento del tutto disinteressato, si avvicinò a Will.
Si morse un labbro per non ridere e commentò –Devo dire che ti dona molto.
Si stava riferendo al livido che gli era appena spuntato in fronte, Will lo capì perché Piper aveva appena parlato con Jason di quello.
Il biondo alzò i suoi occhi blu su di lui cercando di fulminarlo con lo sguardo, mise su un broncio per nulla minaccioso e gli lanciò un mucchietto di neve con la mano destra, centrandolo in pieno petto.
-Sta zitto.
E a quel punto, Nico, non riuscì più a trattenersi dallo scoppiargli a ridere in faccia.
 
Percy ci aveva provato, davvero.
Aveva pensato a tutto e nascosto qualsiasi cosa potesse creare danno con lui nei paraggi.
Credeva sul serio che questa volta sarebbe andato tutto liscio.
Si era anche fatto aiutare da Will, prima che Leo lo venisse a chiamare per andare a fare una partita a calcio fuori.
Il biondo afferrò il suo giubbotto e con un sorriso gli assicurò che sarebbe andato tutto bene e che lui si sarebbe tenuto alla larga per qualche ora, poi andò via.
E Percy, per un attimo, ci aveva anche creduto.
Aveva creato un nido caldo di coperte e cuscini nel suo letto.
Aveva preso un sacco di cibo spazzatura da sgranocchiare.
Aveva preparato il pc con il film, ecco il suo grande sbaglio.
Annabeth era bellissima nonostante fosse vestita normalmente: una felpa larga sopra dei jeans stretti.
Inoltre era anche una di quelle ragazze non schizzinose a voler mangiare porcherie perché ci tenevano alla loro linea. Percy l’adorava soprattutto per questo.
Mentre il ragazzo faceva partire il film, lei si era tolta tranquillamente le scarpe e, dopo essersi sistemata, si era infilata una manciata di patatine in bocca.
Poi il film era partito.
Annabeth sgranò gli occhi e si girò a fissare Percy decisamente incredula.
-Davvero Percy? Non sei divertente.
Lui quasi entrò nel panico –Cosa ho fatto?
-Spiderman.
Solo a quel punto Percy ci arrivò. Per prima cosa si congratulò con se stesso per averci messo così poco tempo, poi abbassò lo sguardo per nascondere il rossore che gli stava inondando le guancie.
Si morse il labbro e borbottò uno – Scusa … Non ci avevo proprio pensato. –poi rialzò lo sguardo velocemente e fece un sorriso imbarazzato – Provi ad affrontare le tue paure? Leo non mi ha scaricato altri film per il momento …
Lei sospirò, fintamente esasperata, e si morse il labbro a sua volta.
Alzò le spalle e borbottò – Va bene.
Il problema era che Annabeth non era una di quelle ragazze che non appena vedevano un film da spaventare si attaccavano al braccio del ragazzo facendosi coccolare e consolare.
Lei era semplicemente … Annabeth.
Il che voleva dire che infilzò, senza rendersene conto, le unghie nel braccio di Percy lasciandogli delle mezze lune sanguinolente.
Inoltre, non si sa bene come, a una parte sussultò così forte che diede una testata alla faccia di Percy.
Quando questo iniziò a perdere sangue dal naso, lei si alzò di scatto, terribilmente imbarazzata borbottò qualcosa sul fatto che fosse stato tutto un errore e che non sarebbe mai dovuta venire, poi scappò via.
E Percy, per un attimo, ci aveva anche creduto.
Aveva creato un nido caldo di coperte e cuscini nel suo letto.
Aveva preso un sacco di cibo spazzatura da sgranocchiare.
Aveva preparato il pc con il film, ecco il suo grande sbaglio.
Annabeth era bellissima nonostante fosse vestita normalmente: una felpa larga sopra dei jeans stretti.
Inoltre era anche una di quelle ragazze non schizzinose a voler mangiare porcherie perché ci tenevano alla loro linea. Percy l’adorava soprattutto per questo.
Mentre il ragazzo faceva partire il film, lei si era tolta tranquillamente le scarpe e, dopo essersi sistemata, si era infilata una manciata di patatine in bocca.
Poi il film era partito.
Annabeth sgranò gli occhi e si girò a fissare Percy decisamente incredula.
-Davvero Percy? Non sei divertente.
Lui quasi entrò nel panico –Cosa ho fatto?
-Spiderman.
Solo a quel punto Percy ci arrivò. Per prima cosa si congratulò con se stesso per averci messo così poco tempo, poi abbassò lo sguardo per nascondere il rossore che gli stava inondando le guancie.
Si morse il labbro e borbottò uno – Scusa … Non ci avevo proprio pensato. –poi rialzò lo sguardo velocemente e fece un sorriso imbarazzato – Provi ad affrontare le tue paure? Leo non mi ha scaricato altri film per il momento …
Lei sospirò, fintamente esasperata, e si morse il labbro a sua volta.
Alzò le spalle e borbottò – Va bene.
Il problema era che Annabeth non era una di quelle ragazze che non appena vedevano un film da spaventare si attaccavano al braccio del ragazzo facendosi coccolare e consolare.
Lei era semplicemente … Annabeth.
Il che voleva dire che infilzò, senza rendersene conto, le unghie nel braccio di Percy lasciandogli delle mezze lune sanguinolente.
Inoltre, non si sa bene come, a una parte sussultò così forte che diede una testata alla faccia di Percy.
Quando questo iniziò a perdere sangue dal naso, lei si alzò di scatto, terribilmente imbarazzata borbottò qualcosa sul fatto che fosse stato tutto un errore e che non sarebbe mai dovuta venire, poi scappò via.
Percy quasi scagliò il computer sul muro dalla frustrazione, era tutta colpa sua, era un completo idiota, lo sapeva e non riusciva a farci nulla.
Annabeth, invece, non era dello stesso parere. La ragazza era estremamente convinta che fosse solamente colpa sua. Per una sua stupida paura aveva creato casini su casini, facendogli soprattutto del male.
Mentre correva nella sua stanza gli occhi le si riempirono di lacrime di rabbia.

MISSIONWhere stories live. Discover now