32. Spia

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Calypso era rimasta in silenzio, seduta a gambe incrociate sul bordo del letto di Annabeth.
Tutto intorno a lei scoppiava il caos.
Subito dopo la rivelazione della bionda, quasi tutti parlarono contemporaneamente.
-Oh, wow. Perché io non ne ero al corrente?
Questo era Nico, dopo un attimo di smarrimento decise di difendersi con l’ironia.
-Lo sapevo, lo sapevo, lo sapevo!
Leo. Calypso lo guardò, si rese conto che, molto probabilmente, era ciò che le doveva dire.
-Aspetta … Che cosa!?
Will, a occhi sbarrati e con un’espressione abbastanza incredula stava fissando la sua amica, aveva alzato la voce nell’ultima parte.
-Ma che cosa …
Questa era la voce di Hazel, fievole rispetto a tutti gli altri, quasi nessuno infatti la sentì.
Aveva uno sguardo davvero confuso, rivolto proprio ad Annabeth.
Calypso si rese conto che aveva captato qualcosa nella sua voce, ma non riusciva a spiegare cosa.
Inoltre non riusciva a vedere Annabeth in viso da quella posizione, quindi non seppe neanche cosa fece cambiare idea ad Hazel.
Infatti la bionda si era subito girata verso di lei, dopo un semplice secondo Hazel chiuse la bocca facendo morire li la sua protesta.
Annabeth riprese a parlare sovrastando le voci di tutti gli altri.
-So per certo che c’è una spia tra noi. Hanno intensificato le misure di sicurezza un’ora dopo che ho inviato a tutti voi il messaggio che diceva che avremo agito durante le vacanze natalizie. Casualità? Non credo proprio.
-E, di grazia, come sei arrivata alla brillante conclusione che sono stato proprio io?
Annabeth alzò semplicemente un sopracciglio.
-Guardati Nico, poi guarda tutti noi. Chi altri potrebbe essere?
Il moro spalancò la bocca incredulo.
-Tutto ciò non ha senso.
Ribatté Will, ma fu l’unico a farlo.
Nico si guardò intorno, fissando tutti gli altri.
-La pensate davvero come lei?
-Si, Nico- Jason prese parola – E’ una spiegazione ragionevole. Io sto con lei.
Nico strinse le labbra in una linea sottile.
Hazel si limitò a distogliere lo sguardo.
Frank continuava a non proferire parola, esattamente come Calypso.
Percy diede man forte a Jason e Annabeth.
Infine Leo commentò –La penso allo stesso modo da un po’.
Qualcuno lo guardò interrogativo.
Anche Nico, ma il suo viso aveva smesso di mostrare sentimenti dopo lo shock iniziale per l’accusa.
-Sparisci ogni notte. Cosa diavolo fai se non il doppiogiochista? Ti sembra che non ti senta uscire da quella porta? Inoltre, non appena hai letto il messaggio di Annabeth, sei scappato via dalla camera.
Poi si girò di scatto a fissare Will e gli puntò l’indice contro.
-E non provare a dire nulla, c’eri anche tu davanti, l’hai visto.
Il biondo boccheggiò, cercando qualcosa da dire, poi si lasciò cadere seduto sulla panca, si chinò in avanti poggiando i gomiti sulle ginocchia e sospirò.
-Ci possono essere milioni di spiegazioni plausibili- sussurrò infine.
-Ah si? Ad esempio?
A Nico non andò giù il tono di voce con cui Jason aveva risposto a Will, così si intromise ancora più acido.
-Per vostra informazione passo le mie notti in bagno. A vomitare. Subito dopo aver fatto un incubo. E se ben ti ricordi, Leo, quando è arrivato il messaggio di Annabeth mi ero appena svegliato.
Scese il silenzio.
Solo dopo un po’ Percy commentò – Potevi inventarti qualcosa di più credibile.
Calypso notò che Hazel stava per dire qualcosa, ma poi lanciò un nuovo sguardo ad Annabeth e abbassò lo sguardo richiudendo la bocca.
Nico fissò Percy con la stessa intensità che stava utilizzando Will per fissare proprio lui.
Dopo dei secondi che sembrarono interminabili sibilò – Fottiti Percy.
-Oh, andiamo Nico!- Si difese il ragazzo – Quante volte ci hai minacciato, ricordandoci che hai ucciso una persona quando avevi solo sei anni?
Jason concluse per lui –Non potremo mai fidarci di te.
Tutti si aspettavano una reazione differente da parte del moro, che li iniziasse a prendere a pugni, che continuasse a inveirgli contro, che semplicemente rispondesse con dell’ironia.
Ma a nessuno passò per la testa che Nico potesse fuggire, via dalla stanza, lontano da tutti loro.
 
Il momento di smarrimento durò un solo secondo, poi Will ed Hazel si alzarono, praticamente in contemporanea, e lo rincorsero.
Lo seguirono per un po’ lungo i corridoi deserti fino a quando Hazel non riuscì a bloccarlo, afferrandolo per una mano, quando era già arrivato nel cortile.
Nico si ritrasse subito al suo tocco, ma si fermò e si girò a fronteggiarli.
Nessuno dei due si sarebbe mai aspettato di vederlo in lacrime.
-Era mia sorella!- Gli urlò contro.
Rosso in volto, le lacrime che continuavano a scendere, stava tremando.
Will avrebbe solo voluto abbracciarlo fino a quando tutto quel dolore non fosse scomparso, ma non riuscì a muovere un muscolo mentre ascoltava quello che veniva dopo.
-Io l’amavo, l’amavo più della mia stessa vita! La dovevo proteggere e invece l’ho uccisa. E non me lo perdonerò mai. Ogni notte il suo fantasma torna ricordandomi quello che ho fatto, ogni singola e fottuta notte da quando avevo sei anni. E voi avete il coraggio di rinfacciarmelo come se io avessi anche solo provato un minimo di piacere, come se mi fossi divertito. Mi fate totalmente schifo. Voi non sarete mai la mia famiglia!
Will si risvegliò dal suo stato di shock solo quando Nico si girò di nuovo scappando via, stava per corrergli di nuovo dietro, ma Hazel lo fermò trattenendolo per un braccio.
-No. Ha bisogno di stare da solo adesso.
 
Annabeth entrò in camera senza neanche bussare, come sperava ci trovò solo Will.
Era l’ora di pranzo e il biondo non si era fatto vedere a mensa.
Lui la fissò un solo attimo con uno sguardo duro, poi si alzò pronto ad andarsene.
-Risiediti Will. Dobbiamo parlare.
E lo disse con un tono così autoritario che non ammetteva repliche.
-Io invece non ho nessuna voglia di parlare di Nico e del suo essere un traditore.
Lei sbuffò – Non penso davvero che sia lui la spia.
Lui la fissò confuso – Ma …
-Siediti.
E Will questa volta obbedì, sedendosi sulla sedia della sua scrivania.
Annabeth si mise di fronte a lui, avvicinandosi la sedia della scrivania di Percy.
Poi iniziò a parlare.
-Oh andiamo, Nico? Quel ragazzo è perfetto per essere un traditore. Si comporta come se odiasse tutti, quante volte ha provato a ucciderti? E non solo te. Insomma, fa la pecora nera del gruppo, ma è anche molto intelligente. Lo tengo d’occhio da un po’. E’ impossibile che sia davvero lui la spia, se lo fosse stato sul serio non si sarebbe mai comportato come si comporta, avrebbe cercato di distogliere i sospetti, di essere cordiale, di fare tutto meno quello che ha sempre fatto.
Will la stava ascoltando in silenzio.
-Hazel ha capito subito che stavo mentendo, ma le ho fatto capire con lo sguardo di stare al gioco non contraddicendomi per il momento. A lei e Calypso ho spiegato tutto dopo.
-Quindi, perché l’hai fatto?
-Per capire come si sarebbero comportati gli altri. Per capire chi di loro fosse davvero la spia.
-E … ?
-E ho qualche ipotesi. Frank è stato tutto il tempo in silenzio. C’è una buona possibilità che sia lui, se n’è quasi lavato le mani, come se gli andasse bene la piega che avevano preso gli avvenimenti. Inoltre è sempre stato buono e gentile, con tutti. Non è che mi convinca molto.
Will stava per parlare, ma Annabeth continuò imperterrita.
-Poi ci sono Leo, Jason e … - Non voleva dirlo, ma anche lui era coinvolto – Percy.
A Will rivenne in mente tutto quello che era successo. Gli sembrò di riviverlo una seconda volta.
Scosse la testa e riprese ad ascoltare Annabeth.
-Leo, non sono molto sicura di lui. Non era molto convinto di quello che diceva, ma è pur sempre il suo compagno di stanza, per quanto non gli andasse doveva pur sempre raccontare quello che sapeva e che aveva visto. Ci hanno impostati in questo modo. Come avrai notato, dopo che Nico ha dato una spiegazione, lui non ha detto più nulla. Forse gli credeva sul serio. Ma non posso esserne sicura al cento per cento. Poi ci sono Jason e Percy. Loro lo hanno letteralmente aggredito. Come se volessero far davvero credere a tutti che fosse lui la spia. Come se volessero distogliere tutti i sospetti da qualcun altro, magari proprio loro stessi.
-Quindi, che si f…
-Ho un piano. Ne sarete al corrente solo tu, Hazel e Calypso. Non voglio rischiare.
Will annuì lentamente – Ma … Annabeth?
-Dimmi.
-Hai detto che Frank ti sembra troppo buono e gentile per fare sul serio, perché io no?
Lei abbozzò un sorriso divertita.
-Davvero me lo stai chiedendo, Will?
Lui corrugò la fronte non capendo.
-E’ semplice- allora spiegò lei – Quel tuo sguardo, non te l’avevo mai visto. Avresti staccato il braccio a qualcuno se solo questo si fosse azzardato a sfiorare Nico. Avevo anche paura che avresti mentito dichiarando che eri tu la spia solo per proteggerlo, anche se penso che l’avresti fatto solo se avessi saputo che fosse stato veramente lui a fare il doppiogioco. E’ palesemente ovvio che non sei tu.
Will non rispose, ma gli si erano colorite le guancie.
Annabeth riprese a spiegargli cosa aveva in mente.

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