14. Ballo

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Jason era nervoso.
Passeggiava da diversi minuti ormai, facendo avanti e indietro lungo tutto il perimetro della sua camera.
Inoltre era abbastanza consapevole che più continuava ad agitarsi e più avrebbe sudato, rovinando il suo perfetto smoking nero.
E più continuava a ripeterselo e più si agitava.
-Jason, mi stai facendo venire da vomitare- commentò distrattamente Ethan mentre si fissava allo specchio per capire se avesse tutto a posto.
-Come sto?- Chiese allora il biondo, interrompendo il suo cammino e fissando il suo compagno di stanza attraverso il riflesso dello specchio.
Il ragazzo sospirò alzando gli occhi al cielo, non degnandolo neanche di uno sguardo.
-Esattamente come un minuto fa. Che equivale più o meno alla risposta che continuo a darti tre volte al minuto da quando sei riuscito a infilarti quel vestito.
-Okay …
Jason tornò a percorrere il perimetro della camera fissando ininterrottamente il suo orologio da polso, come se potesse scappare se solo si fosse distratto un attimo.
Due minuti dopo esclamò di botto – Otto e trenta spaccate. Okay … Io vado.
Stava per uscire dalla camera quando ci ripensò e tornò leggermente indietro – Sei sicuro quindi che sto bene, vero?
Come risposta, Ethan gli lanciò una scarpa.
Quasi ci arrivò di corsa al luogo d’incontro che si era dato con Piper, per poi dirigersi insieme al ballo.
La ragazza ancora non era arrivata.
Jason aveva ripreso a camminare avanti e indietro quando sentì una voce alle sue spalle che diceva un semplice “ciao”.
Si girò di scatto e tutte le parole gli morirono in gola.
Piper era sempre bellissima, ma adesso lo era davvero, sembrava quasi una dea.
Il ragazzo aveva anche timore a stare al suo fianco, non rendendosi conto che la ragazza stava pensando la stessa cosa di lui.
Lei aveva un vestito azzurro svolazzante che arrivava fino al ginocchio, stretto solo sul seno, con la scollatura a cuore, le spalle erano scoperte e le maniche, sempre lunghe e svolazzanti, partivano da sotto le ascelle, scese sotto la spalla.
Aveva degli stivaletti bianchi con un po’ di tacco che arrivavano un po’ più sopra della caviglia.
Il trucco era minimo, un po’ di azzurro negli occhi e del lucido sulle labbra, i capelli lisci lasciati sciolti.
Quando Jason si riprese, chiudendo la bocca prima che iniziasse a sbavare, le sussurrò – Sei bellissima.
Lei arrossì leggermente e abbassò lo sguardo quando sussurrò – Anche tu.
Jason sorrise e le porse il braccio per avviarsi alla sala, dove di solito facevano riunioni e dove li avevano accolti il primo giorno, che per quella sera era stata decorata e sistemata a dovere.
Mentre andavano in silenzio furono raggiunti da un’altra coppia.
-Hey!- Li salutò Will mentre Annabeth sorrideva felice.
-Ciao- salutarono quasi in coro Jason e Piper per poi perdersi a fissarli.
Se ci fosse stato un premio come miglior coppia della serata l’avrebbero vinta loro senza alcun dubbio.
Erano bellissimi.
I capelli biondi di entrambi erano lucenti, i loro occhi chiari brillavano, quelli grigi di Annabeth marcati da una striscia di eyeliner nero e da del mascara.
Will era vestito di bianco, sia i pantaloni che la camicia, la cravatta era color pesca, stesso colore del vestito di Annabeth, sicuramente scelto di proposito.
Il vestito di lei era stretto al seno e svolazzante come quello di Piper, ma oltre ad essere di due colori completamente differenti, quello di Annabeth arrivava fino a terra e aveva una spalla sola, dal quale partiva un velo che copriva il braccio fino al polso.
L’altro suo braccio era ricoperto di bracciali argentati, le scarpe non si vedevano, ma indovinarono fossero col tacco visto che la ragazza era alta quanto Will.
Al contrario di Piper e Jason, che erano tesi e imbarazzati, i due ragazzi che avevano di fronte sembravano perfettamente a loro agio, Will teneva un braccio intorno alle sue spalle come potesse fare un perfetto amico.
-Wow … siete bellissimi insieme- commentò Piper con un sospiro.
Annabeth sorrise ancora di più – Grazie.
Poi guardò Will con un sorriso ancora più dolce e gli diede un invisibile e leggero pizzicotto al fianco.
Se ne accorse solo Jason, solo perché era stato addestrato a captare queste cose, inoltre aveva conosciuto Annabeth così bene da sapere che non era il tipo di ragazza da regalare sorrisi dolci a chiunque e continuamente.
Will la fissò a sua volta, con un altro sorriso, sicuramente una risposta a quello che lei gli aveva fatto capire quasi telepaticamente.
In tutto ciò Piper fece uno nuovo sospiro, come se avesse davanti la coppia più innamorata del mondo.
Subito dopo Will tornò a fissare loro e si rivolse a Jason – Amico, posso parlarti un secondo?
Jason neanche si stupì e lasciò la mano di Piper, le due ragazze li precedettero.
Quando furono a una buona distanza Jason si rivolse a Will continuando a tenere lo sguardo su di loro.
-Allora, cosa vuole che sappia Annabeth?
Neanche Will si stupì quando notò che il biondo aveva già capito tutto.
-Vuole che tieni sotto controllo Piper, magari se riesci a scoprire qualcosa in più sarebbe anche meglio.
-Pensa che sia coinvolta in qualche modo?
-Centra quello che è successo l’altro giorno quando sono uscite lei, Calypso ed Hazel, ed hanno preso quest’ultima. Lei pensa che Reyna o Piper siano coinvolte in qualche modo. Perché quando sono arrivati Leo e Frank quelli sono corsi subito via, come se qualcuno li avesse avvertiti. Quindi, insomma, vedi se scopri qualcosa, okay?
Jason annuì e riprese a camminare per raggiungerle.
-Comunque Piper ha ragione, siete davvero bellissimi insieme quindi … Non stare troppo vicino a Jackson stasera, mi stai simpatico.
Will rise, poi raggiunsero di nuovo le ragazze e recuperò la sua afferrandola per i fianchi allontanandola da li.
Quello che sentirono i due ragazzi rimasti indietro fu “Adoro questa canzone, dobbiamo ballarla!”.
Quello che non sentirono fu il “Tutto fatto” che Will aggiunse quando si avvicinò al suo orecchio, Annabeth fece un sorrisetto in risposta.
 
Nico era appoggiato a un tavolo a braccia incrociate, ogni volta che sbuffava il lungo ciuffo che aveva davanti agli occhi gli svolazzava.
-Allora, mi inviti a ballare o no?- Chiese Reyna al suo fianco con voce esasperata.
Nico le lanciò un lungo e profondo sguardo di sottecchi prima di rispondere –Scordatelo.
La ragazza andò via infuriata.
Diversi secondi dopo venne raggiunto da Annabeth e Will.
La bionda stava fissando la ragazza che era appena andata via – Ma che le hai fatto?
Nico non rispose e Will continuò – E pensare che sei vestito anche bene – lo scrutò da capo a piedi, aveva pantaloni e camicia nera. Non era perfettamente elegante come lui o Jason, ma non era neanche male – Forse però dovresti sistemare i capelli …
Nico alzò una mano, pronto a difendersi da quella del biondo che aveva tentato di avvicinare alla sua testa –Prova a toccarmeli e te la taglio la mano.
Will la ritirò indietro mostrando i palmi in segno di resa.
Nico sbuffò di nuovo –Mi ricordate di ringraziare Hazel quando la vedo? O forse era Calypso … Non ricordo. Fatto sta che una delle due mi ha messo con quella li!
-E’ carina …- provò a dire Annabeth.
-Voleva ballare!- Esclamò Nico come se gli avesse chiesto di uccidere un serpente a mani nude, cosa che, per la cronaca, avrebbe trovato molto più semplice – Ed è più alta di me! Che cosa altamente imbarazzante.
Will si morse il labbro inferiore per non scoppiare a ridere, ma poi fissò Annabeth di sottecchi e vide come la bionda fosse nella sua stessa situazione, così iniziò a ridere trascinando con se anche la ragazza.
Nico li fissò con uno sguardo di fuoco, socchiuse anche gli occhi.
Quando vide che non funzionava si girò esasperato e si riempì un bicchiere di una strana bevanda dal colore verde acceso.
 
Jason e Piper stavano ballando un lento.
Anche se quello non si poteva definire bene “ballare”.
In realtà stavano girando in cerchio, dondolando lentamente, mentre si stringevano.
Jason non aveva poggiato semplicemente la mani nei suoi fianchi, ma l’aveva stretta a se circondando la sua piccola vita con le braccia.
Piper aveva le mani intrecciate tra suoi corti capelli biondi.
Le loro fronti si toccavano, i nasi si sfioravano, i respiri si mescolavano.
Era uno di quei momenti perfetti, assolutamente perfetti.
Quell’attimo prima del bacio da rendere tutto ancora più speciale.
Gli occhi azzurri del ragazzo immersi in quelli verdi di lei.
Poi fu un attimo, lei sorrise leggermente e chiuse gli occhi, gli si avvicinò di più e sfiorò le labbra con le sue.
Jason sentì le sue bruciare per quel minimo contatto. Voleva di più.
Annullò del tutto quella distanza e la baciò.
Non seppero nemmeno quanto durò, fu lungo e dolce.
Non lo approfondirono però.
Sembravano degli adolescenti alla loro prima cotta, non dei ragazzi di quasi 20 anni, ma non sembrava dare nessun tipo di problema a nessuno dei due.
Furono interrotti da una voce a un microfono, una voce di un uomo.
Si staccarono sorridendo e mentre Jason continuava a tenerla stretta fissò il punto da dove veniva la voce.
Il signor McLean aveva fatto il suo ingresso e stava facendo il solito discorso di circostanza che si fanno in certe occasioni, uno di quelli che probabilmente gli aveva scritto qualcun altro.
Jason non ascoltò quasi nulla.
-Da quanto ho capito tu studi qui da più tempo di me, sai di solito quanto sta a queste tipo di feste?
Piper ridacchiò – Mezz’ora, tre quarti d’ora massimo. Le odia, ma deve farsi vedere in giro.
Jason annuì – Certo.
Piper continuò a ridacchiare – A te non dovrebbe andare a genio tutto ciò.
Lui la fissò con le sopracciglia corrugate – Perché?
La ragazza tornò a fissare l’uomo.
-Bè- proruppe infine – Lui è mio padre.
No. No. No. No. Tra tutti perché proprio lei doveva essere sua figlia?
Jason si morse la lingua per non imprecarle davanti.
-Quindi tu sei Piper McLean.
La ragazza annuì – Esatto … - Lo fissò di sottecchi e continuò in un sussurro – Scusa se non te l’ho detto prima, spero che questo non cambi nulla …
-No tranquilla- Esclamò Jason sorridendole – Mi scusi un solo secondo? Penso di aver bisogno di andare in bagno.
Lei annuì e Jason le stampò un bacio a fior di labbra prima di correre via.
Trovò Annabeth, Will e Nico insieme, intorno a un tavolo, loro sembravano più concentrati di lui ad ascoltare il loro nemico.
-Mezz’ora. Hai esattamente 30 minuti.
Nico annuì posando il bicchiere che aveva in mano.
Annabeth lo scrutò.
-Fantastico, pensavo anche di meno, hai scoperto altro?
-No.
Aveva risposto di getto, ma sapeva che non avrebbe detto nulla su Piper. Non poteva metterla in mezzo. Non avrebbe permesso a nessuno di toccarla.
Annabeth lo scrutò ancora qualche secondo, Jason restò impassibile e ringraziò il fatto che Hazel non fosse nei paraggi.
Poi annuì e insieme agli altri due si allontanarono, il tempo a loro disposizione stava per finire.

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