11. Too late

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Il biondo lasciò andare il viso di Harry, che stava tenendo alzato con la mano sotto al mento.

«Sarei io la persona che ti ricopre di minchiate quindi?»

«Rispondi solo alla domanda Malfoy»

«Perché dovrei? Tu non ti fidi di me, io non mi fido di te, non verrei sicuramente a dirti una cosa del genere»

«Quindi è un sì...» il battito del moro aveva iniziato ad aumentare notevolmente, l'aria era ufficialmente insostenibile, voleva solo uscire da quella stanza, voltò quindi le spalle al proprio nemico per dirigersi alla porta.
Malfoy parlò solo quando Harry stava per aprirla.

«No»

«No cosa? Non sei dalla sua parte? Ma fammi il piacere, la tua intera famiglia lo è, non cercare di negarlo» Harry si era girato di scatto, fronteggiando Malfoy, che invece continuava a fissare il banco.

«Da quando noi siamo i nostri genitori?»

Con quella frase Harry giurò di aver percepito della tristezza nella voce di Malfoy.

«Non lo siamo, ma non mi sembra che tu abbia mai provato a contrastarli»

«Innanzitutto lascia mia madre fuori da questo, lei non c'entra nulla, è solo mio padre a volerlo, e solo perché ha paura di morire» il biondo guardava nuovamente Harry negli occhi «se sapessi cosa significa prendere una decisione che potrebbe costare non solo la tua vita, ma anche quella di altri, capiresti perché faccio ciò che faccio»

«Non devi, non sei obbligato, se solo me lo permettessi potremmo proteggere te e la tua famiglia»

Malfoy rise piano, una risata di dolore, non di gioia, non c'era nemmeno il suo solito tono ironico «Non rischierò di perdere l'unica persona che mi abbia mai voluto bene per buttarmi in una qualche missione incosciente»

«Non credo che tua madre sia l'unica persona a tenere a te Malfoy, e anche se fosse, cambiando posizione ne troveresti molte altre»

Malfoy aveva raggiunto Harry alla porta, mettendo però la propria mano sulla maniglia.

Il biondo si guardò l'avambraccio e poi Harry.
«Troppo tardi Potter» senza aggiungere altro lasciò l'aula.
E soprattutto lasciò un ragazzo, tremendamente e inspiegabilmente ferito a chiedersi cosa avrebbe potuto fare.

*********

Nonostante Harry cercasse in ogni modo di distrarsi, l'unica cosa a cui riusciva a pensare da giorni era il suo scontro con Malfoy.

Si è guardato il braccio

Harry in fondo sapeva benissimo cosa significava, ma cercava di negarlo.

Alla fine si arrese e ne parlò con Hermione.

«Harry, ascoltami, probabilmente ti suonerà come una follia, anche secondo me lo è, ma penso sia giusto proportelo, sarai tu a decidere se farlo o meno» la ragazza prese un respiro chiudendo gli occhi prima di continuare, come a prepararsi psicologicamente a ciò che lei stessa stava per dire «Tu sei il "Salvatore del mondo magico", no? Ciò significa che dovresti salvare i maghi... Tutti tranne quelli che non vogliono essere aiutati ovviamente, ma se Malfoy lo volesse? Se volesse essere aiutato?»

«Anche fosse, di certo non vorrebbe il mio di aiuto»

«Ma tu sei l'unico che può farlo, Harry» Hermione lo guardava con espressione triste e dolce allo stesso tempo, a lei non importava più di tanto del biondo, ma vedeva quanto importasse al suo amico, voleva che lo capisse e lo accettasse anche lui.

Il moro sospirò, pensando alle parole della propria amica, ancora confuso, ma forse ora sapeva cosa fare.

«Devo andare Herm, grazie di esistere»

«Harry! Abbiamo lezione adesso!!» la ragazza urlò dietro a Harry, ma venne ignorata da lui, che invece stava già percorrendo di corsa il corridoio fino alle scale, diretto ai sotterranei; avrebbe fermato Malfoy prima della lezione, in modo da essere sicuro che nessuno li avrebbe visti.

Malfoy l'avrebbe ucciso per avergli fatto perdere una lezione, ma poco importava.
Era la lezione di creature magiche, avrebbe spiegato tutto ad Hagrid più tardi, quello che doveva fare ora era molto più urgente.

Harry indossa il mantello dell'invisibilità e appena il biondo si trovò dietro ai propri amici, che avevano svoltato l'angolo, il moro ne approfittò per lanciargli addosso metà mantello e istantaneamente si fiondò a coprirgli la bocca con la mano, per evitare che urlasse.

Il biondo in risposta gli morse la mano «Potter se non mi lasci immediatamente ti crucio»

«Allora immagino che dovrò rischiare» il Grifondoro, senza lasciare all'altro il tempo di rispondere, lo prese per un polso e iniziò a camminare.

********

«Perché siamo qui?»

«Tu, anche se involontariamente, mi hai fatto vedere il tuo posto preferito, io ti faccio vedere il mio»

«La torre di astronomia è il tuo posto preferito?»

«Sì, ci vengo sempre quando ho bisogno di pensare, anche se la metà delle volte piango come un bambino e basta» Harry voleva essere brutalmente onesto col biondo, forse questo l'avrebbe indotto ad esserlo a sua volta.

«Il bambino sopravvissuto piange?» Malfoy si lasciò sfuggire un ghigno, mentre andava ad affacciarsi alla ringhiera con Harry, mantenendo però una certa distanza.

«Oh sì, molto spesso, mi veniva da piangere anche dopo che abbiamo "litigato" l'altro giorno»

«Ma per favore Potter.. Non dire cazzate»

«Tu non sei mai triste?»

Il biondo non rispose, si limitava a guardare l'orizzonte.

«Posso aiutarti, lasciamelo fare»

«Perché dovrei fidarmi di te, Potter?» chiese Malfoy, voltandosi finalmente verso il moro.

«Perché io mi fido di te, Draco»

Potion tutor || DRARRY Where stories live. Discover now