34. I know

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Il banchetto per il ritorno ad Hogwarts dopo le vacanze invernali fu uguale a tutti gli altri, ognuno gioiva di essere tornato a contatto con gli amici e al contempo si lamenta di dover però riprendere a studiare.

Tutto uguale come al solito, tranne Harry.

«Harry... ancora non vuoi dirci cos'è successo?»

«Credo che non ci stia nemmeno ascoltando»

«Vi sento...» il moro era rimasto in silenzio per tutto il resto del tragitto in carrozza dall'Hogwarts Express alla scuola e successivamente anche al banchetto; sembrava non riuscire a distogliere lo sguardo dal pollo che aveva nel piatto, ma non pareva nemmeno aver intenzione di mangiarlo.

Sospirò «ho avuto un'altra di quelle visioni»

Hermione posò il bicchiere da cui stava bevendo, girandosi verso il suo amico che finalmente aveva recuperato il dono della parola.

«Cos'hai visto?»

«Voldemort che parlava con-» il moro abbassò la voce, fino a solo sussurrare quel nome «Lucius Malfoy»

Ron spalancò gli occhi e posò la coscia di pollo mezza mangiata «Hai anche sentito cosa dicevano?»

Il moro annuì «Voldemort gli ha detto che ha visto suo figlio nei miei ricordi»

«Questa è colpa di Piton, mi duole ammetterlo in quanto è un nostro insegnante, ma aveva promesso di insegnarti la legimantia e non l'ha fatto! Se te l'avesse insegnata ora-» Harry interruppe l'amica prima che finisse di parlare, scuotendo la testa «avrei potuto impegnarmi di più anche durante le vacanze, ma non l'ho fatto, per cui mi impegnerò adesso, in qualche modo»

I suoi amici annuirono, con espressione rassegnata, intervenne poi Ron «lo dirai a... lui

Entrambi si voltarono per la prima volta verso il tavolo di Serpeverde, dove il biondo stava parlando con Blaise.

«Sì, glielo dirò il prima possibile, l'ultima cosa che ci manca sono proprio i segreti» ironizzò.

Il banchetto finì ed Harry si ritrovò a dover andare prima alla torre di Grifondoro, poi a lezione di erbologia, poi due ragazzi del secondo anno lo trattennero per chiedergli di cosa fosse fatta la sua bacchetta e se fosse grazie a lei che Harry era così potente.

Appena scansati i ragazzini, pur sempre con un sorriso, anche se forzato, Hermione lo prese da un braccio per trascinarlo a incantesimi.

«Hai parlato con Draco?»

«No, è tutto il giorno che cerco di farlo, ma è come se tutto mi stesse impedendo di farlo»

«Dopo incantesimi abbiamo una pausa, prima ho incontrato Blaise e mi ha detto che loro ora hanno aritmanzia, per cui dovresti cercarli nei sotterranei»

Il moro ringraziò l'amica poco prima di entrare in classe e prendere posto, senza però in realtà prestare molta attenzione al professore.

Ad ora finita raccolse la pergamena su cui avrebbe dovuto prendere appunti (ma che in realtà era rimasta intatta) e uscì dall'aula, dirigendosi ai sotterranei.

Cercò di camminare il più disinvolto possibile, come se fosse solo di passaggio e non stesse in realtà cercando qualcuno.

«Harry?»

Il moro sì voltò di scatto «Oh, Blaise»

«Vieni con me» l'altro si guardò un attimo attorno, sorridendo a un paio di Serpeverde che passavano di lì, poi iniziò a camminare, con Harry al proprio seguito.

Arrivarono davanti alla sala comune di Serpeverde, Blaise nascose Harry dietro una colonna «Ora dovremmo avere cura delle creature magiche, gli altri stanno già andando fuori, quindi sbrigatevi qui» sussurrò, per poi mettere le mani a coppa sulle orecchie di Harry in modo che non sentisse la parola d'ordine della casa.

Il moro, confuso, entrò aspettando a Blaise, ma il ragazzo non sembrava intenzionato a entrare, si limitò a dirgli «gira una volta a destra, poi dritto, terza porta sempre alla tua destra»

Il moro eseguì gli ordini, camminando  velocemente.

Arrivato alla porta indicata notò che era già semi aperta, per cui entrò cautamente.

«Draco..?»

«Hey» il biondo lo raggiunse alla soglia della stanza, lasciando qualcosa sulla scrivania, chiuse la porta e Harry non poté far a meno di notare che non sembrava per nulla allegro.

«Devo parlarti, Voldemort-» Draco lo interruppe, indicando con un gesto del capo la cosa che aveva posato sulla scrivania,una lettera, «Lo so, me l'ha mandata mia madre»

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Potion tutor || DRARRY Where stories live. Discover now