17. Bedroom

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Arrivato ai sotterranei cammino con la schiena quasi attaccata alla parete, per non rischiare di imbattermi in qualcuno che girava uno dei tanti angoli dei corridoi.

In pochi minuti Draco sarebbe uscito dalla sala comune di Serpeverde per iniziare la ronda, in qualità di prefetto.

Come previsto appunto, poco dopo una testa bionda fa capolino dalla stanza, per dirigersi proprio nella direzione di Harry, che aspettò che nessuno fosse nei paraggi, nemmeno altri prefetti e prese Malfoy per un polso, trascinandolo in un angolo, leggermente meno illuminato, del corridoio.

«Cazzo fai Potter? Vuoi farmi venire un infarto?» ovviamente il biondo non aveva dubbi su chi mai potesse essere una persona invisibile che appariva sempre dal nulla, tirò infatti un lembo del mantello di Harry, per scoprirne il volto e guardarlo in faccia.

«Scusa, dovevo parlarti» Harry iniziava a sentirsi in imbarazzo, già il solo pensare al bacio del giorno prima lo metteva in difficoltà, ora invece si trattava addirittura di parlarne con Malfoy stesso, che lo fissava a pochi centimetri di distanza.

Il biondo fece un cenno col capo, per far segno al moro di parlare «Uh... Oggi non sei andato nella foresta proibita?» non era esattamente quello il modo in cui pensava di iniziare la conversazione, ma era la cosa meno imbarazzante che gli venisse in mente, piuttosto che parlare del bacio.

«No, è questo di cui volevi parlare?»

Harry sospirò abbassando la testa, focalizzandosi sulle scarpe di Malfoy, piuttosto che sul suo volto, che non faceva altro che metterlo in soggezione e ricordargli quanto era stato perfetto quel momento in cui l'aveva toccato.

«No, non proprio... Ieri sera.. Significava qualcosa? O solo una cosa che è successa e dovrei dimenticarmene?  Perché se vuoi che me ne dimentichi posso farlo, non che lo voglia, però se-» Harry non fece in tempo a finire la frase che la mano di Malfoy era sulla sua nuca, e le sue labbra sulle sue.

Merlino, come poteva anche solo pensare di paragonare Malfoy a Cho Chang? Era come paragonare un diamante a una scheggia di legno, Harry capì che quella versione che prima reputava così romanzata dei baci nei libri o nei film era vera, sembrava davvero che tutto il resto svanisse.

«Questo risponde alla tua domanda?»

«Credo di sì»

«Non possiamo più vederci di giorno»

«Perché?» l'adrenalina che Harry stava provando in quel momento iniziò a scemare.

Il biondo tirò fuori dalla tasca un pezzo di pergamena ripiegato su sé stesso, per passarlo al moro.

"Vi ho visti, chi l'avrebbe mai detto? Harry Potter e Draco Malfoy, la gazzetta del profeta sarebbe al settimo cielo se lo sapesse"

Harry sentì il sangue gelare nelle vene, aveva paura, non per se stesso, ma per Draco, paura che venisse diseredato, cosa che l'avrebbe ucciso mentalmente; ma ancora peggio, se l'avesse scoperto Voldemort.

E a quel punto l'avrebbe ucciso davvero.

«Cosa facciamo?»

«Troveremo un modo»

Harry era triste, terrorizzato, e felice al tempo stesso.
Era estremamente felice perché nonostante la minaccia, a quanto pare, Draco non aveva nemmeno pensato a non vedersi più.

Il moro annuì, sorridendo leggermente, con un'ombra di tristezza in volto, comunque preoccupato.

«È meglio se torni alla torre di Grifondoro adesso»

«Vieni anche tu»

«Non posso entrare nella sala comune dei Grifondoro... E non voglio nemmeno» il biondo ghignò, lasciando intendere che di sicuro non avrebbe passato la serata in compagnia di Harry col rischio che Ron, Hermione o qualunque altro li scoprisse.

«La stanza delle necessità» disse Harry all'improvviso.

*********

«Si può sapere a cosa pensavi quando ci sei passato davanti?» Draco sì stava trattenendo a stento dal ridere, vedendo appena entrati nella stanza che apparentemente ciò di cui avevano bisogno era un'elegante camera da letto.

Harry arrossì «Ho solo pensato a un posto tranquillo!»

«Un posto tranquillo per fare cosa esattamente?» chiese ridendo la Serpe mentre esaminava le candele accese ai lati del letto matrimoniale.

«Tu a cosa avresti pensato allora? Sentiamo»

«Avrei pensato esattamente a questo, però non l'avrei nascosto»
il biondo aveva questo straordinario e irritante talento di mettere in soggezione Harry ed essere estremamente bello, cosa che non aiutava di certo il moro a non arrossire.

Il Grifone decise che se era stato smistato in Grifondoro un motivo c'era, e non solo il fatto di averlo chiesto, quindi si preparò a 5 minuti di puro coraggio.

Si sedette sul letto e lasciò scivolare il mantello dell'invisibilità sul soffice tappeto sottostante.

«Rimani lì in piedi?» chiese al biondo, che lo guardava incuriosito.

«Quindi, da quanto tempo a Harry Potter interessa Draco Malfoy?» chiese Draco, sedendosi accanto a Harry.

Sei un Grifondoro, sei coraggioso, è solo Malfoy, ho avuto meno paura di un Troll che non di Draco Malfoy seduto accanto a me su un letto, che problemi ho?

«Potrei farti la stessa domanda»

Il biondo ghignò, prima di iniziare a baciare Harry, che finì sdraiato sul letto «Da più tempo di quanto possa sopportare, quindi mi devi gli interessi» gli sussurrò Malfoy all'orecchio, Harry si sentì andare a fuoco.

Harry decise di recuperare un minimo di audacia, rotolando quindi al contrario, finendo sopra a Malfoy.

La cosa sembrò però non far altro che eccitare ancora di più Malfoy, Harry si accorse che così gli era praticamente seduto sul...

Draco mise le mani sul sedere del moro, facendogli correre un brivido su per la schiena, con Harry ancora seduto in braccio si raddrizzò per baciarlo, mentre gli toglieva la cravatta di Grifondoro.

SÌ, VI LASCIO COSÌ

Potion tutor || DRARRY Where stories live. Discover now