36. I lied

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«Draco..» sussurrò il Grifondoro, che cercava di respingere Draco, ma sapeva benissimo che non era quello ciò che voleva fare, anzi, voleva averlo ancora più vicino a sé.

Ma non poteva.

«Lui potrebbe vedere, potrebbe decidere di invadere i miei pensieri in questo momento e saremmo finiti» il moro si fece forza e si mise a sedere, mentre il biondo prese posto accanto a lui, sospirando.

«Guardami» disse.

Harry fece come richiesto e Draco mise una mano sui suoi occhi, senza lasciarlo parlare continuò «focalizzati su un ricordo che definiresti semplice, o inutile, uno qualsiasi, che non interesserebbe a nessuno»

Harry era confuso, ma si fidava di Draco e fece come indicato, formando nella propria mente l'immagine di Privet Drive, lui sdraiato sul suo letto nel sottoscala in piena notte, una piccola lampadina accesa per illuminare le pagine di un libro di cui non rammentava il titolo, ricordava quella serata perché fu la prima volta che passò una notte in bianco.

«Voglio che tu non distolga l'attenzione da quel ricordo nemmeno per un attimo» continuò il biondo, per poi pronunciare la stessa formula che usò il professor Piton un mese prima «Legilimens»

Harry avvertì nuovamente quella detestabile sensazione, l'impressione di essere violato mista al mal di testa.

Questa volta però era diverso, il mal di testa si stava affievolendo e i ricordi non cambiavano, le stesse pagine sfocate di quel libro di cui non ricordava il titolo venivano sfogliate davanti ai suoi occhi dal se stesso dei suoi ricordi, la mano di Draco era calda, rilassante.

«Ora fammi smettere» sussurrò il biondo, che si era avvicinato, appoggiando la fronte sulla mano con cui copriva gli occhi del moro.

Harry raccolse la forza di volontà, si concentrò, poi fece ciò che Piton gli aveva spiegato, ma in cui non era mai riuscito al 100%.

Questa volta funzionò, il Grifondoro riuscì a sentire che il biondo aveva lasciato i suoi pensieri, era di nuovo solo nella propria mente e piacevolmente sorpreso nello scoprire che la testa non gli faceva male come l'ultima volta e si sentiva ancora le gambe.

«Ce l'ho fatta...»

Draco sorrise, togliendo la mano dai suoi occhi «Ce l'hai fatta»

«Come hai fatto? Come facevi a saperlo?»

«L'ho imparato un paio di anni fa, perché avevo paura che il signore oscuro... o mio padre... l'avrebbero usato su di me, volevo sapere come tenerli fuori»

Harry annuì, effettivamente aveva senso, si soffermò anche a pensare a quanto Draco fosse maturo, e talentuoso come mago, era il migliore a pozioni, uno dei migliori anche nel quidditch e a quanto pare se la cavava anche con gli incantesimi e la legimantia.

Prese la mano del biondo tra le sue, sentendo la mancanza di quel calore.

Draco intrecciò le loro dita, guardando in basso «Ti ho mentito, quando ho detto di non aver mai evocato il mio Patronus»

«...Cosa?» Harry si voltò verso di lui, confuso.

«L'avevo già evocato, qualche anno fa, non perché volessi farlo, ma perché volevo sapere se avessi un ricordo felice abbastanza da farlo» fece una breve pausa, stringendo la mano del Grifondoro «Ci ho provato per settimane, non riuscivo mai, usciva sempre solo una leggera luce, ma nulla di più... Poi nella libreria di casa mia ho trovato un libro che parlava di creature magiche, sinceramente non ricordo neanche quali fossero, però ricordo benissimo il capitolo sui Thestral, un animale stupendo, ma di cui le persone hanno paura, senza nemmeno preoccuparsi di chiedersi se sia giusto averne paura, è un animale particolare perché solo coloro che hanno visto qualcuno morire possono vederli, sono impulsivi, difensivi, a volte hanno paura e si pensa che siano aggressivi, ma si stanno solo proteggendo»

Draco si voltò finalmente verso Harry, che lo stava guardando con uno sguardo quasi ferito.

«Il mio Patronus è un Thestral perché mi sono sempre rivisto in loro e perché mi ricordano sempre le persone che ho visto morire»

«Grazie di avermelo detto, Draco» Harry lo abbracciò sedendogli sulle gambe, felice che il biondo si fosse fidato di lui al punto tale da raccontargli una cosa così privata.

«Dovevo pur darti un motivo per fidarti di me»

«Mi fido, al 100%» sorrisero entrambi, per poi baciarsi.

Potion tutor || DRARRY Where stories live. Discover now