26: Solo un assaggio.

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Una tazza piena di sangue, due vampiri impiccioni seduti al mio tavolo e una pioggia leggera visibile attraverso la finestra.

Questo segna l'inizio del Lunedì mattina successivo.

Aloysius e Arkell si sono fiondati a casa mia senza preavviso, cogliendomi di sorpresa quando, appena uscito dalla doccia e con ancora i capelli bagnati, me li sono trovati seduti tranquillamente sul mio divano.

Passo una tazza anche a loro, e insieme facciamo colazione.

«Sei sicuro di voler tornare a scuola?» domanda Arkell ad un certo punto. Un ciuffo di capelli neri gli copre gli occhi, così si affretta a sistemarlo.

«Certamente» mando giù l'ultimo sorso. «Si è mai sentito di un vampiro che si tira indietro?»

«Questo è il mio ragazzo!» sorride Al, prima di darmi una pacca sulla spalla.

«Comunque, puoi stare tranquillo... non appena avremo Cameron davanti, gli saltiamo addosso e lo prosciughiamo.» dice Arkell.

«Non penso sia così facile...» prendo le loro tazze e le lascio sul lavandino, insieme alla mia. «Cameron è furbo, anche se dovesse presentarsi a scuola, avrà sicuramente un piano. E poi, sono sicuro che avrà ingerito qualcosa per impedirci di morderlo

Al annuisce.

«Sì, ci avevo pensato anche io.»

Alla fine, i due gemelli si dichiarano d'accordo con la mia ipotesi.



Alla fine, i due gemelli si dichiarano d'accordo con la mia ipotesi

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Facciamo una corsa fino a scuola.

Sento lo zaino colpirmi la schiena quando mi fermo di colpo, a poca distanza dal cancello.

Prendiamo a camminare come se niente fosse, usando un'andatura decisamente più lenta.

Oltrepassiamo il cancello arrugginito; intorno a noi, alcuni studenti riempiono il cortile.

Ha smesso di piovere, ma l'asfalto è ancora bagnato.

«C'è il tuo amichetto.» esclama Al con un tono chiaramente ironico, indicando un punto davanti a noi.

Quando seguo la direzione del suo dito e i miei occhi si posano sulla figura alta di James, una strana fitta mi colpisce lo stomaco.

Sta parlando con un ragazzo, un tipo dai capelli rossicci e la statura decisamente bassa.

«Smettila.» mi rivolgo al vampiro, senza staccare lo sguardo da James.

È un suo amico quello?

«Di fare cosa?»

«Di usare quel tono quando nomini James...»

«Hai visto, Arkell? Il nostro amico è particolarmente suscettibile.» i due gemelli scoppiano a ridere.

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