39: Non è il mio ragazzo.

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I minuti più imbarazzanti della mia lunga esistenza.

Sopportare le espressioni scandalizzate dei Morales in seguito al commento di Davin, il fratellino di James, è stato decisamente terribile.

Fortunatamente, James è riuscito a cambiare velocemente discorso e portare l'attenzione dei suoi nonni su qualcos'altro.

È ormai pomeriggio inoltrato quando saluto i lupi mannari e lascio la loro casa, pronto per tornare dai Wright.

Ormai sono passati diversi giorni da quando mi sono stabilito da loro. A volte mi domando come sarebbe la mia vita se i due gemelli non ne facessero parte.

In pochi secondi, grazie alla mia velocità da vampiro, sono davanti alla loro abitazione. Apro la porta, e un forte odore di sangue mi invade subito le narici. Sorrido, ma smetto nel momento in cui il mio sguardo incontra quello dei miei genitori, seduti sul divano insieme alla madre dei gemelli.

«Chaz.» mia madre fa un piccolo sorriso.

Guardo entrambi, senza il minimo entusiasmo.

«Cosa ci fate qui?» chiedo, incrociando le braccia al petto. Il mio sguardo ricade sulle sacche ormai vuote lasciate sopra il tavolino.

«Siamo qui per te.» mia madre si alza. La sua postura è dritta e rigida, proprio come quella di una donna di altri tempi. «Vogliamo che torni a casa.»

«Volete?» passo lo sguardo da lei a mio padre. «O vuoi?»

Il vampiro sospira.

«Mi dispiace, forse ho esagerato.» mio padre si decide finalmente a parlare.

«Forse?» incrocio le braccia al petto.

Mio padre cerca di nascondere un'espressione infastidita, ma non ci riesce.

«Ho esagerato.» dice questa volta, con uno sguardo più serio.

«Volete davvero che torni a casa? E a quale scopo? Tanto partirete presto, non è così?»

I due vampiri si lanciano un'occhiata carica d'intesa.

«Sei adulto, Chaz. Vuoi davvero discutere su questo argomento?» il tono di mio padre mi fa capire che dietro alle sue precedenti scuse si cela semplicemente la volontà di mia madre.

«Saremo più presenti, se è questo che vuoi.» dice invece mia madre.

«E accetterete James?» questa domanda mi esce spontanea.

Mi sorprendo di come quel ragazzo sia ormai insidiato nella mia mente, di come sia il primo pensiero che mi passi per la mente, in qualsiasi contesto.

«Fai sul serio, quindi? Vuoi davvero metterci in ridicolo per un ca...» mio padre cerca di esprimere il suo parere al riguardo, ma viene interrotto da mia madre, il quale gli lancia un'occhiata per niente amorevole.

«Lo accetteremo.» sono le parole che escono dalla bocca di mia madre.

I due vampiri si guardano di sbieco. Ma è mia madre a decidere, e questo lui lo sa benissimo.

Guardo entrambi.

«Vado a prendere la mia roba.» annuncio, prima di allontanarmi sotto lo sguardo orgoglioso di Costance.




» annuncio, prima di allontanarmi sotto lo sguardo orgoglioso di Costance

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